Jojo’s Bizarre Adventure: Eyes of Heaven – RECENSIONE

Pubblicato il 25 Luglio 2016 alle 11:25

I personaggi del manga ideato da Hirohiko Araki tornano in un nuovo capitolo videoludico, sviluppato ancora una volta da CyberConnect 2.

Quando ci si affeziona ad una serie, specialmente se si tratta di un manga o di un fumetto, è sempre un piacere ritrovarsi quel mondo sotto forma di videogioco, in modo da “guidare” in prima persona i personaggi tanto amati nelle storie lette.

Come molti altri manga, anche a Le bizzarre avventure di JoJo, saga scritta e sceneggiata da Hirohiko Araki, ha avuto dei videogame a tema, lasciando i fan abbastanza soddisfatti dell’esperienza di gioco proposta.

Tornano così su PS4, in un nuovo Picchiaduro, i personaggi più amati dalla saga, le quali avventure sono state sviluppate dal team di CyberConnect 2, una garanzia nel genere.

ROTTURA SPAZIO-TEMPORALE

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Senza entrare più di tanto nei dettagli della trama della modalità Storia (onde evitare spoiler), possiamo annunciarvi che l’avventura principale risulta essere il piatto forte dell’intero titolo (il che risulta essere una cosa abbastanza positiva).

Realizzata dal team su supervisione dello stesso Araki (accoppiata che permette al titolo di contenere parecchie citazioni che manderanno sicuramente su di giri i fan di lunga data), il filone narrativo risulta essere incentrato su una distorsione spazio-temporale che porterà allo stravolgimento delle più comuni situazioni visti nel fumetto.

In un arco narrativo basato principalmente su Stardust Crusaders, è il “se” a farla da padrone, generando eventi a dir poco paradossali creati magistralmente e messi insieme con una verosomiglianza quasi perfetta. Un caos ordinato dove, nonostante le innovazioni proposte, anche i fan più incalliti troveranno posto.

Nonostante la categoria Picchiaduro nella quale si colloca il gioco  la trama, composta da parti di battaglia e esplorazione libera, risulta essere longeva. Saltando per un attimo la parte riguardanti le battaglie (che andremo ad analizzare meglio successivamente) la parte esplorativa risulta essere una delle tante piacevoli sorprese, con il giocatore che avrà la possibilità di girare liberamente in lungo e in largo gli scenari disponibili, a caccia di strumenti utili, oggetti collezionabili e, perchè no, anche di battaglie supplementari.

Tra le variazioni presenti rispetto allo standard, troviamo i combattimenti orda (in cui ci si troverà davanti ad avversari più deboli del normale, ma in un numero di unità abbastanza elevato) e il Poker con imbroglio, variante del tipico gioco d’azzardo dove, affrontando Darby, il giocatore avrà modo di sperimentarsi con qualcosa di diverso.

Oltre alla Trama principale, in  Eyes of Heaven si potrà unicamente combattere contro la CPU

CHI L’HA DURA LA VINCE

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Eccoci pronti ad analizzare il cuore del videogioco, ovvero la parte riguardanti i combattimenti. La novità che salta immediatamente all’occhio già dal primo combattimento è la tridimensionalità, che va a sostituire la bidimensionalità del titolo predecessore, All Star Battle. Questo permette, attraverso la  videocamera posteriore al personaggio, di far muovere quest’ultimo in grandi spazi esplorabili.

La battaglia, rigorosamente in 2 vs 2 (dove pesa tantissimo l’assenza del Multiplayer locale) basa tutto il suo appeal sulla rapidità di azione più che sulla strategia: una volta focalizzatisi su un bersaglio preciso tra i due che ci si trova contro,  tutto ciò che possiamo fare è eseguire attacchi veloci e meno potenti, o devastanti colpi con più forza, ma meno velocità.

Per quanto riguarda la difesa, troviamo la possibilità di distanziarci dall’avversario, schivare lateralmente o parare i colpi. Sia la fase offensiva che quella difensiva sono influenzate da una barra di resistenza: importante è dunque imparare a gestire “l’energia” del personaggio.

L’applicazione di tutte queste mosse senza un tutorial iniziare potrebbe gettare i nuovi giocatori del genere nel panico ma, nonostante la confusione totale nella quale ci si può trovare inizialmente, col tempo si comincia a capire come usare al meglio ogni determinata mossa. La vista di uno schermo “sporcato” da troppe scritte (delle quali fanno parte le onomatopee di Marinettiana memoria) resta uno degli aspetti non all’altezza delle aspettative, così come la reattività dei comandi non sempre perfetta.

Ogni fighter (52, con l’aggiunta di  Yukako Yamagishi, Rudol Von Stroheim, Weather Report e Trish Una rispetto a All-Star Battle) ha determinate caratteristiche, mosse, abilità e livello che ne variano la prestazione nel combattimento: così come nei GDR più classici, è infatti possibile potenziare il proprio personaggio con i Punti Esperienza in grado di aumentare il livello, che non soltanto migliorerà le statistiche ma ci permetterà di ottenere punti da “spendere” in nuove abilità e mosse.

VEDO NON VEDO (MA SENTO)

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Se i personaggi risultano essere curati nel dettaglio e ben rappresentati graficamente, lo stesso non si può dire degli ambienti nei quali sono stati inseriti: la povertà di dettagli non risulta essere concorde con il salto su console di nuova generazione, nonostante il classico stile caratterizzante JoJo venga salvaguardato.

Ad enfatizzare quest’ultima parte contribuisce poi la parte riguardanti i doppiaggi (rigorosamente con le voci dell’anime originale) e delle tracce di sottofondo che, seppur slegate dalla tradizione, risultano essere gradevoli.

CONCLUSIONE

Nonostante si potesse fare di più, CyberConnect 2 offre ai fan del manga un’esperienza videoludica piacevole e fedele alla tradizione, capace di donare ore di divertimento ai videogiocatori, non osando più di tanto nel cambiare stile rispetto al predecessore, ma aggiungendo comunque qualche riguardevole novità.

In ogni caso, l’acquisto resta vivamente consigliato ai fan incalliti della serie di Hirohiko Araki (che ne rimarranno sicuramente soddisfatti), a chi magari sta avendo un primo approccio con i manga o per gli appassionati delle trasposizione videoludiche del genere. Se siete alla ricerca di un Picchiaduro completo, consigliamo di virare su altri prodotti.

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