N.O.X. n. 1 – Gioco Mortale
Pubblicato il 8 Giugno 2011 alle 18:00
N.O.X. n. 1 – Gioco Mortale
Autori: Alessandro Bottero (testi), Matteo Giurlanda (disegni)
Casa Editrice: Star Comics
Provenienza: Italia
Prezzo: € 2,70, 16 x 21, pp. 96, b/n
Recensione
Arriva in edicola e in libreria il primo numero di N.O.X., produzione targata Star Comics scritta da Alessandro Bottero e disegnata da Matteo Giurlanda. Il fumetto in questione, almeno per ciò che concerne l’impostazione basilare, avrebbe potuto avere motivi di interesse: innanzitutto, se dovessimo classificare N.O.X., lo inseriremmo nella categoria ‘spy story’, genere non molto frequentato nei comics (personalmente, ricordo solo le storiche avventure di Nick Fury Agente dello Shield; qualcosa imperniato su James Bond e poco altro) e che si discosta dall’horror vampiresco e zombesco dilagante. Per giunta, le avventure sono ambientate in Europa e, anzi, l’attenzione nei confronti della situazione contemporanea dell’Unione Europea e della geopolitica ad essa connessa è l’elemento fondamentale delle story-line.
La vicenda ruota intorno a una squadra speciale di agenti, denominata N.O.X., appunto, il cui compito principale è quello di difendere gli interessi dell’Unione Europea e di affrontare varie minacce che potrebbero comprometterne la stabilità. Quasi in stile X-Men della seconda generazione, i componenti del team appartengono a differenti nazionalità. Abbiamo, infatti, un italiano, un’affascinante estone, un portoghese, una irlandese, un greco e un rumeno che, ovviamente, non si fermano di fronte a niente pur di portare a termine le loro missioni.
Al di là della patina di apparente originalità, però, N.O.X., almeno in questa prima uscita, mi sembra che non eviti convenzioni e banalità. Le psicologie dei personaggi sono piatte, monodimensionali e poco sfaccettate e questi agiscono sulla base di luoghi comuni mutuati da centinaia di action movies. Eppure, a più riprese, l’autore puntualizza che nell’Europa attuale, a livello politico, non esiste una divisione manichea tra bene e male. Invece, i suoi agenti si comportano e si atteggiano secondo un infantile ‘io buono tu cattivo’. Per usare un’espressione tipica degli studi shakespeareani, N.O.X. manca di ‘divided attitude’. L’ambiguità morale, essenziale per una spy story che si rispetti, è del tutto assente. O perlomeno io non l’ho notata.
Altro punto debole dell’opera è rappresentato dai testi: verbosi, pedanti, didascalici. La storia pullula di conversazioni lunghissime e noiose che lasciano il tempo che trovano. Peraltro, con toni francamente imbarazzanti e inconsapevolmente ridicoli (‘L’Europa è in pace da oltre sessant’anni. L’Europa è ricca. L’Europa vuole restare così. Per fortuna ci siamo noi a proteggerla!). In certe occasioni, c’è una ridondanza farsesca (‘Ho la sensazione che ci sia del marcio nel dipartimento!’). In altre un’assoluta mancanza di significato (‘Cerca quello che non dovrebbe essere qui. Che dovrebbe essere vicino ma non qui’ … ‘il nemico non è chi si lascia usare dal vero nemico’, e così via).
Inoltre, la storia è rallentata da una tendenza pseudo-didattica irritante. Ci sono pagine e pagine che spiegano in maniera petulante i trascorsi dell’Uzbekistan, per esempio, che dovrebbero, forse, servire a chiarire le idee al lettore e invece finiscono per confonderlo e per rendere ulteriormente prolissa e lenta una storia che vorrebbe basarsi sull’azione e sui ritmi adrenalinici (che scarseggiano). È come se l’autore pensasse che il lettore medio sia ignorante (o peggio, imbecille) e che, di conseguenza, abbia bisogno di qualcuno che, con il suo nozionismo, gli spieghi come va il mondo. Senza considerare, poi, che N.O.X. è costantemente infarcito di cliché sul fondamentalismo islamico o sul mondo libero che sono tutto tranne che originali. Di conseguenza, sul versante di testi e sceneggiatura, il fumetto ha un’impostazione superata, se non vecchia, indietro di almeno trent’anni rispetto alle odierne modalità espressive dei comics.
La parte grafica, appannaggio di Matteo Giurlanda, è discreta. Il penciler si rivela funzionale ed efficace ma ha un tratto ancora acerbo e, in diverse sequenze, mi ha dato l’impressione di una generale incertezza.
Nel complesso, N.O.X. che, lo ribadisco, poteva essere interessante, è un prodotto mediocre. Leggerlo è come vedere un film in videocassetta in epoca di dvd. O ascoltare cd in un’era di mp3. In definitiva, un prodotto analogico in un mercato digitale.