Prez: la satira politica e di costume secondo DC [Recensione]

Pubblicato il 8 Luglio 2016 alle 15:25

Lion porta in Italia Prez, la nuova miniserie DC di Mark Russel e Ben Caldwell.

Dopo il poco ispirato Convergence, l’evento che in casa DC vedeva collidere i 52 mondi dell’universo di Superman e soci in uno solo, gli alti piani della “distinta concorrenza” hanno operato un ulteriore mini rilancio all’insegna della diversificazione, Dc you.

Frutto di tale operazione, sono una serie di testate che spaziano tra i generi più vari: dall’ironica Harley Quinn, all’inquietante e sarcastico Constantine, fino ad arrivare alle reazionarie vicende di We are Robin.

Ad arricchire il folto numero di titoli, c’è Prez, una miniserie che Rw Lion propone ai lettori italiani in un volume di 132 pagine a colori.

Protagonista della storia è Beth Ross, una ragazza di buon cuore che si troverà grazie a Twitter a sedere sulla poltrona più ambita d’America, quella presidenziale.

L’autore si diverte a proiettare il lettore nell’anno 2036, esasperando vizi, cattivi costumi e amoralità della società moderna e dipingendo un futuro distopico che può essere salvato solo da quelle persone che conservano ancora un briciolo di umanità.

La mole di informazioni e idee che lo scrittore inserisce nella trama, può risultare a tratti disorientante, ma è funzionale a delineare, come se ne scandisse il ritmo, una comunità dromocratica che non concede attimi di respiro.

Ne sa qualcosa Esposito, un personaggio costretto a lavorare per la sua azienda, ininterrottamente, anche poco dopo un infortunio: il tempo è denaro e una pausa è un’inaccettabile perdita di profitto.

E il dio denaro è a capo anche dell’amministrazione del Paese: Beth dovrà fare i conti con il senatore Thorn, un uomo senza scrupoli, interessato più ai favori delle multinazionali che al benessere della gente. Sono, infatti, gli amministratori delegati delle varie società, i burattinai del potere che operano nell’ombra, celati anche nei volti, da ologrammi che ne rappresentano i marchi.

Prez
Prez

Altra parola chiave su cui lo scrittore pone l’accento è “reality”. La privacy è un ricordo lontano e nulla sfugge all’occhio del grande fratello: i casi umani diventano oggetto di propaganda e sottoposti a improbabili prove per il gusto del pubblico; ogni cittadino può essere spiato nella vita quotidiana e anche i confronti politici diventano spettacolo senza esclusioni di colpi per cittadini annoiati.

I conflitti mondiali sono risolti da nerd obesi che pilotano droni come se stessero giocando alla Playstation e che verranno presto sostituiti da una più efficiente macchina dotata di autocoscienza, Bestia da guerra. Non sorprende che sarà quest’ultima a dimostrare l’umanità che difetta negli uomini, ribellandosi al proprio programma e scegliendo di cambiare vita con un nome più rassicurante, Tina.

Russell descrive un mondo sulla via del collasso ma che può essere riscattato da pochi ben intenzionati e lo fa con uno stile assolutamente godibile, fresco e pungente.

Ben Caldweel, coadiuvato da Mark Morales, ai disegni fa un discreto lavoro, rendendo giustizia alla storia dell’autore e al tono graffiante, ma anche leggero, che questa ha.

Un fumetto da provare perché risulta una sorprendente novità, in una linea editoriale, quella DC, legata maggiormente alla tradizione e alla ciclicità delle storie.

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