Olympus, la miniserie di Geoff Johns per Editoriale Cosmo [Recensione]
Pubblicato il 5 Luglio 2016 alle 11:25
Cosa succede quando un gruppo di archeologi trovano il mitico vaso di Pandora? Ce lo rivela uno dei più acclamati autori DC degli ultimi anni! Non perdete Olympus, pubblicato da Editoriale Cosmo, scritto dal grande Geoff Johns e disegnato dal bravissimo Butch Guice!
Come ho scritto in altre occasioni, il catalogo dell’Editoriale Cosmo è decisamente variegato e la casa editrice non si sta più solo concentrando su materiale di provenienza francofona. I lettori hanno perciò avuto modo di leggere opere firmate da cartoonist italiani, tedeschi e, last but not least, americani.
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I fan dei comic-book d’oltreoceano avranno pane per i loro denti con Olympus, miniserie di due numeri proposta in un unico albo a colori.
Si tratta di un prodotto particolare. Innanzitutto va segnalato per il nome dello sceneggiatore, quel Geoff Johns che negli ultimi anni ha fatto la fortuna della DC, portando, tra le altre cose, il personaggio di Lanterna Verde a livelli di popolarità impensabili. Assistito da Kris Grimminger, Johns originariamente fece uscire Olympus per la Wildstorm. Arrivò in seguito in Europa grazie a un accordo con i tipi della Humanoides Associés e l’Editoriale Cosmo ne ha tradotto la versione francese.
Coloro che seguono da tempo Johns non faticheranno a riconoscere l’estro e l’inventiva dell’autore di Green Lantern. Olympus potrebbe essere definito fantasy e gli antichi miti greci giocano un ruolo rilevante nella story-line. Tutto ha inizio nel mare Egeo.
Qui si trova un’archeologa, un suo collaboratore e due splendide studentesse che sperano di trovare preziosi manufatti nelle profondità marine. Il loro desiderio viene realizzato, dal momento che scoprono un vaso antico. L’oggetto potrebbe non avere grande valore economico ma, come i protagonisti apprenderanno a loro spese, è senz’altro importante.
Si tratta infatti del leggendario vaso di Pandora e coloro che conoscono l’antico mito sanno bene che se lo si apre significa liberare tutti i mali esistenti. A complicare la situazione c’è un gruppo di contrabbandieri dalle pessime intenzioni e ognuno dovrà presto affrontare prove terribili. Il vaso viene infatti aperto e i personaggi saranno coinvolti in un incubo spaventoso.
Johns gioca con i vari concetti della mitologia greca descrivendo un Olimpo spettrale, più simile agli inferi che alla dimora degli dei, e si sbizzarrisce con ciclopi, idra a sette teste, la spaventosa Gorgone, ippogrifi e così via, e delinea una story-line dal ritmo adrenalinico, incentrata sugli inseguimenti e l’azione.
Olympus è una lettura di intrattenimento, quasi una specie di corrispettivo fumettistico di certi film statunitensi ricchi di effetti speciali. E’ divertente e mantiene ciò che promette: un sano passatempo.
In pratica Johns propone un’avventura semplice ma non banale. Olympus, inoltre, va tenuta in considerazione per i disegni del bravissimo Butch Guice, il vero punto di forza della miniserie.
Ha uno stile naturalistico e dettagliato e rappresenta con estro oscuri paesaggi sotterranei, le distese suggestive delle profondità marine, maestose architetture di foggia classicheggiante. Non si possono poi trascurare le mostruosità evocate dallo script di Johns.
In questo senso i ciclopi e i minotauri sono davvero orribili, gli ippogrifi hanno una grazia e un’eleganza straordinarie e i primi piani di impostazione cinematografica fanno comprendere al lettore le emozioni che animano i personaggi.
Una menzione particolare va fatta per le deliziose donnine sexy presenti nella trama. Guice le raffigura con abiti aderenti o con bikini ridottissimi, enfatizzando dunque la loro carica sensuale ed erotica; non risultano però volgari e in generale il suo lavoro, nel complesso, denota classe e raffinatezza.
I colori di Dan Brown, spesso cupi e crepuscolari, valorizzano le matite di Guice e risultano appropriati per una storia dai toni fantasy come questa. Olympus è quindi da tenere d’occhio e potrà piacere sia ai fan dei comics statunitensi sia a coloro che di solito non sono avvezzi al materiale a stelle e strisce.