Digimon Story: Cyber Sleuth [RECENSIONE]
Pubblicato il 5 Luglio 2016 alle 15:26
Il franchise, nemesi dei Pokemon Nintendo, torna con un nuovo titolo per console con l’intento di sollevare l’ingloriosa reputazione dei videogames Digimon.
Da sempre accusati di essere i “cugini invidiosi” dei Pokemon, i Digimon sono riusciti col tempo a ritagliarsi il proprio spazio anche se, per quanto riguarda la tradizione videoludica, i risultati non sono stati sempre positivi: la maggior parte dei videogiochi si è rivelata un completo flop, deludendo anche i fan più appassionati.
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Con Digimon Story: Cyber Sleuth, il team di sviluppo Media Vision ha tentato di rialzare la reputazione portando un titolo su console di nuova generazione che, sicuramente, supera di gran lunga i precedenti.
TOKYO NELL’EDEN
La trama principale segue le avventure del protagonista principale (ovvero il giocatore, che potrà scegliere il sesso del suo personaggio) attraverso una Tokyo (riprodotta fedelmente) super tecnologica: attraverso la piattaforma EDEN infatti, ogni persona possiede un alter ego attraverso il quale può vivere una vita “normale” fatta di shopping, relazioni e divertimento.
La situazione si complica quando EDEN viene attaccato da un virus che manda in coma gli utenti uno dopo l’altro, compreso il nostro personaggio.
Ovviamente però, come in ogni gioco che si rispetti, al protagonista succede qualcosa di “speciale”: nonostante il suo corpo reale sia ricoverato nell’ospedale cittadino, riesce inspiegabilmente a “sdoppiarsi” creando una copia di se che gli permette di passare dal mondo reale al mondo digitale attraverso gli accessi EDEN disponibili.
Con l’aiuto di una detective e dei fidati compagni Digimon dunque, inizierà per il nostro personaggio la ricerca della mente che ha creato il virus
DIGIEVOLUZIONE NEL CYBERSPAZIO
L’avventura dunque si svolgerà in vari dungeon dove avremo la possibilità di “catturare” 250 Digimon e far aumentare di livello quelli già in squadra. A differenza dei classici giochi Pokemon, ai giocatori basterà scontrarsi più volte con un Digimon per averlo poi disponibile in squadra.
Il sistema di combattimento risulta essere quello di sempre, con scontri a turni e inizialmente molto facili, salvo poi aumentare di difficoltà col proseguimento nel dungeon. Un usato sicuro dunque, che viene leggermente sbavato dalla telecamera fissa che complica l’esplorazione stessa dei luoghi circostanti.
Sebbene dunque Digimon Story: Cyber Sleuth non risulti essere un titolo pessimo come i precedenti, non eccelle in qualità pur offrendo una esperienza di gioco abbastanza gradevole.
Che i tempi non siano ancora maturi per il grande salto su console fissa (considerando anche la versione per PS Vita, forse più consigliabile, del gioco)?