DC Rebirth Week 3 – Recensioni dei 5 albi usciti negli USA
Pubblicato il 20 Giugno 2016 alle 14:00
Ecco cosa ci ha riservato la terza settimana del nuovo rilancio DC Comics.
Terza settimana dell’era Rebirth e su 5 albi usciti ben 4 sono #1 fra cui spiccano per importanza senz’altro Batman e Superman.
Dopo i one shot d’apertura si inizia a fare sul serio quindi!
BATMAN #1
di Tom King & David Finch
Le buone impressioni scaturite dal one-shot Rebirth vengono confermate in questo #1 da Tom King in cui, l’ex analista della CIA, punta tutto sull’azione e sul suo background militare non solo in un plot ed in dialoghi ricchi di tecnicismi ma anche nel voler inquadrare Batman in una nuova prospettiva quella dello stratega.
King ancora una volta fa tesoro della lezione di Snyder ma è evidente come si voglia riportare Batman alla sua dimensione primordiale – in tal senso è esplicativa la sua entrata in scena sul tetto del GCPD in compagnia di un Gordon ritornato baffuto – così come è evidente il background che l’autore vuole esplorare ovvero quella del Batman eroe senza poteri che negli ultimi tempi è passato quasi in secondo piano partendo con Morrison ed arrivando allo stesso Snyder.
Non è tutto oro quello che luccica: King è bravo a cambiare leggermente registro rispetto al one-shot d’apertura dove, grazie alla presenza del fido Mikel Janin alle matite lo story-telling era meno lineare e più simile a quanto visto su Grayson, qui le scene d’azione la fanno da padrona esaltando un Finch baciato anche dai colori di Jordie Bellaire. Il penciller prova anche a costruire le sue tavole in maniera più movimentata ma il risultato è appena sufficiente in alcuni punti a risentirne sono le anatomie così come le espressioni facciali.
Il cliffhanger finale, con i due tizi che vedete in copertina, è propedeutico a quella che sarà la sottotrama legata al Rebirth stesso, se King saprà bilanciare tutti gli elementi a sua disposizione – due penciller diametralmente opposti e un plot più ampio in cui innestare la sua visione del Cavaliere Oscuro, avremo sicuramente mesi di letture piacevoli.
In definitiva Batman sembra essere approdato in buone mani.
VOTO: 7,5
GREEN ARROW #1
di Ben Percy & Otto Schmidt
Il one-shot Rebirth aveva sorpreso me e molti altri lettori oltreoceano tanto è vero che si parla di quasi 90.000 copie vendute per questo era lecito attendere il duo Percy/Schmidt al proverbiale varco con questo #1…
Dopo averlo letto posso fugare ogni vostro dubbio: ci troviamo fra le mani un’ottimo albo, che corregge alcune ingenuità del precedente, e approfondisce un ritrovato e nuovamente familiare Oliver Queen!
Quello che mi ha stupito maggiormente è il perfetto equilibrio nel plot fra azione e approfondimento; approfondimento il cui perno è senz’altro Oliver Queen ma anche l’eroe Green Arrow entrambi superbamente tratteggiati grazie a semplici ma efficaci dialoghi con una Black Canary mai così forte e funzionale. L’autore poi non disdegna neanche l’approfondimento sui comprimari, caduti un pò in ombra dopo la gestione Lemire, esaltando Emiko e giocando in maniera ponderata anche con le sollecitazioni proveniente dalla versione televisiva del personaggio.
Forse il cliffhanger finale è leggermente forzato tuttavia bisogna lasciare il beneficio del dubbio all’autore; dove non arriva Percy poi arriva Schmidt assolutamente perfetto ed a suo agio in ogni momento, un disegnatore da tenere d’occhio perché potrebbe presto diventare la “next big thing” di casa DC.
La serie è quindi promossa a pieni voti!
VOTO: 8
GREEN LANTERNS #1
di Sam Humphries & Robson Rocha
L’idea alla base di questa serie è più che condivisibile: riportare Green Lantern ad una ambientazione più terrestre dopo anni di space opera. Il risultato? Povero di contenuti…se infatti Sam Humphries ce la mette tutta a costruire un buona atmosfera da “buddy-cop movie” di anni ’80/’90 è altrettanto vero che tralascia ingenuamente di approfondire le due nuove Lanterne che non si staccano da quelli stereotipi evidenziati nel one-shot di due settimane fa.
Se poi l’elemento di novità è rappresentato da un nuovo potere scaturito dall’anello il cliffhanger finale risulta piatto e scontato così come l’idea di utilizzare le Red Lanterns come villains le quali risultano nuovamente banalizzate dopo aver già sofferto una serie New 52 tutte dedicata a loro che aveva conosciuto più bassi che alti.
Anche il disegnatore Robson Rocha ce la mette tutta fornendo una prova generosa, e salvando alcuni momenti di stanca di un plot povero di dialoghi e troppo ricco di battute ad effetto, ma senza risultare mai incisivo.
In definitiva una serie che non riesce ad aggiungere nulla di nuovo al mito, ed al franchise delle Lanterne, e che non riesce neanche a risultare un lettura piacevole.
Bocciata.
VOTO: 5
SUPERMAN #1
di Peter J. Tomasi & Patrick Gleason
Non ho mai fatto mistero di non gradire particolarmente il nuovo corso che la DC ha deciso di intraprendere per Superman e le due uscite legate all’Azzurrone delle scorse settimane non hanno fatto altro che confermare questi miei dubbi non riuscendo ad essere abbastanza incisive o né tantomeno convincenti nell’intento di fornire una spiegazione soddisfacente che avvalorasse il “cambio” fra il Superman New 52 e quello “originale”.
Tomasi però decide finalmente di fare sul serio con questo #1, coadiuvato anche dal prezioso aiuto del fido Patrick Gleason alle matite, dando finalmente un pò di sostanza a questo “nuovo” Superman grazie ad un inusuale ambientazione famigliare al cui centro, ovviamente, c’è il figlio Jon. Il veterano autore, memore dell’ottima esperienza su Batman and Robin, spinge i tasti giusti mischiando soggezioni televisive – Smallville – e cinematografiche – ritornando a ciò che di buono ha fatto Snyder con la prima parte del suo Man of Steel – amalgamate da quei temi classici che da sempre accompagnano l’icona per eccellenza di casa DC fra cui le origini, la scoperta dei poteri ed il senso di alienazione.
Usando come “punto di vista” della narrazione il piccolo Jon e sfruttando un plot ben ritmato Tomasi riesce a mascherare le lacune evidenziate già nel one shot Rebirth e in Action Comics cioè quella brutta sensazione di non volersi soffermare a spiegare l’avvicendamento fra le due versioni dell’eroe.
C’è però da dire che questo albo è una lettura godibile, ben struttura ed illustrata superbamente se questo non basta a fugare i miei dubbi sul nuovo corso se non altro mi ha “detto qualcosa” ed incuriosito. Vedremo nelle prossime uscite se Tomasi e Gleason sapranno gestire al meglio questo Superman!
VOTO: 7,5
TITANS REBIRTH #1
di Dan Abnett & Brett Booth
Dan Abnett ha iniziato il suo percorso con i Titans già da qualche mese con la mini Titans Hunt su cui però, confesso, non ho ancora messo le mani e con questo one shot fa confluire quella trama con quella del one shot DC Universe Rebirth con cui il rilancio si era aperto: come accaduto per The Flash Rebirth infatti anche questo Titans Rebirth è una prosecuzione ideale di quel one shot.
Per tutto l’albo il nostro redivivo protagonista incontra i suoi vecchi compagni d’avventura e in una serie di flashbacks i ricordi sopiti tornano lentamente a galla nei vari Nightwing, Aqualad, Arsenal e compagnia bella.
L’accessibilità quindi non è il punto forte di questo one shot – un minimo di memoria storica e conoscenza del DCU bisogna averla per capire a fondo “l’importanza” dell’incontro – così come la struttura dell’albo è troppo semplicistica, e a metà circa inizia anche a diventare leggermente stucchevole, e soprattutto le indicazioni su come l’autore voglia portare avanti la serie sono pressoché nulle.
In tutto questo Booth alle matite non aiuta Abnett con uno stile troppo anni ’90; il penciller sembra aver avuto quasi una regressione in alcuni punti lasciandosi troppo spesso ingolosire dal disegnare pin-up piuttosto che tavole organiche.
Speriamo che con il #1 Abnett dia più sostanza ad un serie che se fosse giudicata solo ed esclusivamente da questo one shot saprebbe troppo di nostalgia fine a sé stessa.
VOTO: 6
VERDETTO
- In casella: Batman, Green Arrow
- Da valutare: Superman, Titans
- Da lasciare sugli scaffali: Green Lanterns