Bates Motel Stagione 1 e 2 [Recensione]
Pubblicato il 23 Giugno 2016 alle 15:25
Cosa succederebbe se Norman e Norma Bates fossero vissuti ai giorni nostri? Questo è il quesito alla base di Bates Motel: una specie di prequel al celeberrimo film di Alfred Hitchcock. Norma, madre di Norman Bates, compra un motel a White Pine Bay per ricominciare una nuova vita lontano da tutti per scappare insieme al figlio dopo la morte accidentale del marito.
La prima cosa che viene in mente quanto si pensa al Bates Motel è il capolavoro di Alfred Hitchcock, Psyco, rilasciato al cinema nel 1960.
Il film che non ha bisogno di alcuna presentazione è una pietra miliare della cinematografia mondiale, entrato nell’immaginario collettivo di tutti che porta il cinema in generale a fare un grande balzo in avanti.
Compra Bates Motel – Stagione 01-02 (6 Dvd)
Il film, però, è la trasposizione del libro omonimo scritto da Robert Bloch nel 1959. Ed è questo il punto di partenza da cui si dipanano le vicende narrate nella serie tv Bates Motel che fondamentalmente non è un prequel ma prende ispirazione dai personaggi del libro ed ha come particolarità l’essere ambientato nei giorni nostri.
Le vicende che la serie, creata da Carlton Cuse e Kerry Ehrin, narrate in Bates Motel hanno inizio con la tragica morte del padre di Norman. Da questo momento Norman e la madre, ormai rimasti soli, cominciano ad intraprendere una serie di trasferimenti che li porteranno ad acquistare un motel a White Pine Bay, in Oregon, per infine trovare una sistemazione a lungo termine.
Il primo episodio porta subito l’azione in primo piano perché dopo alcuni screzi tra Norma ( interpretata da Vera Farmiga) e il precedente padrone del motel, quest’ultimo fa irruzione in casa Bates e cerca di stuprare Norma.
Ma Norman ( interpretato da Freddie Highmore) tornato nel frattempo a casa colpisce lo stupratore alla testa, il quale viene in seguito ucciso da Norma con un serie di coltellate alla stomaco. Consapevoli di non poter denunciare un fatto del genere nascondono il corpo in una stanza del motel prima di spostarlo definitivamente altrove.
Nelle prime due stagioni, raccolte in un pratico cofanetto, viene dato ampissimo spazio alla relazione tra Norman e sua madre. Ovviamente viene scavato a fondo il loro rapporto che si mette alla base dell’intera serie tv.
I vari traumi che verranno svelati durante il corso degli eventi hanno segnato profondamente la vita della madre e del figlio e porteranno ad una strana vicinanza tra i due. Rimasti soli, Norman fa di tutto per proteggere la madre anche a volte superando i propri limiti e lo stesso fa Norma nei confronti del figlio.
Norman soffre di un complesso di Edipo portato alle estreme conseguenze se unito ai disturbi di cui già soffre. Questa sua doppia tensione tra il voler proteggere l’unico genitore rimasto in vita e quello di essere consapevole del rapporto non sano con la madre porterà a distruggerlo dall’interno.
All’interno della serie questo rapporto è caratterizzato in maniera molto efficace dagli attori che, come quasi tutto il cast, è all’altezza dei ruoli che ricoprono.
Anche la sceneggiatura spinge su questo fronte e alcuni scambi tra i personaggi sono molto esplicativi. Alcune volte però si tende ad esagerare nelle reazioni in modo che anche se i personaggi di fatto sono sopra le righe, diventano alla fine parodia di loro stessi.
Attorno ai due protagonisti sono stati aggiunti alla vicenda altri personaggi che non erano presenti nel libro ma che abitavano a White Pine Bay prima che i Bates arrivassero in città. In particolare vengono presentati alcuni componenti della famiglia Bates mai visti in precedenza.
Per esempio a mettersi in mezzo alla relazione madre/figlio ci sarà Dylan, figlio di Norma avuto da una precedente relazione e la sua presenza in casa riesce a scombussolare le dinamiche tra i due protagonisti.
Anche se la qualità intrinseca di questa serie è presente in molti aspetti, la regia dei vari episodi a volte manca della forza necessaria per mettere in scena alcune situazione dall’importanza molto marcata. Anche se non è un prequel del film il confronto con Psyco è d’obbligo e la serie non riesce a tenere il passo.
Per quanto riguarda le ambientazioni, la casa e il motel, nonostante i dovuti accorgimenti dovuti al periodo storico, riprendono molto fedelmente quelli del film di Hitchcock: una chicca che gli appassionati apprezzeranno sicuramente.
Infine Bates Motel è un prodotto che va incontro ai gusti dei fan del film di Hitchcock poiché vi ritroviamo alcuni aspetti alla base di Psyco ma non solo: intorno alla relazione edipica tra Norman e sua madre si dipanano le vicende di un’intera cittadina che si fonda sin dalle premesse nell’illegalità ( la fonte principale di guadagno è la produzione di marijuana).
Quindi oltre ai tanti approfondimenti psicologici lo spettatore si troverà di fronte a molti misteri da svelare che farà virare la serie da semplice dramma familiare a vero e proprio thriller. L’interpretazione dei due attori protagonisti danno quel tocco in più ad una serie scritta molto bene dai temi non proprio facili da trattare.
Fino alla seconda stagione questa seria è una scommessa vinta visto il peso che si porta dietro e che facilmente può scrollarsi di dosso perché parliamo di un certo Alfred Hitchcock.