7 MOTIVI per vedere DAREDEVIL
Pubblicato il 20 Giugno 2016 alle 13:00
È stato il colosso dello streaming americano a dare il giusto appeal all’eroe dannato della Marvel. Stiamo palando di Daredevil, la serie creata da Drew Goddard che, finalmente, rende giustizia ad uno fra i personaggi più iconici del mondo dei fumetti.
Il predominio dei super-eroi Marvel colpisce anche e soprattutto il piccolo schermo. Come per gli eterni avversari della DC Comics, anche i personaggi nati dalla penna di Stan Lee, stato riscuotendo molto successo in tv. Daredevil è solo la prima di una lunga lista di produzioni televisive che approfondiscono il grande puzzle super-eroistico in tv.
Concepita per il pubblico telematico di Netflix, la piattaforma streaming a pagamento disponibile dallo scorso ottobre anche qui in Italia, Daredevil fa parte di un progetto molto ambizioso per il colosso americano, dato che è la prima di 4 serie a tema che si pongono l’obbiettivo di approfondire e far conoscere altri personaggi del mondo dei fumetti, come a voler creare un multi-universo che cammina di pari passo con quello cinematografico.
Infatti dopo Daredevil, che quest’anno è giunto al suo secondo anno di programmazione e con uno spin-off in cantiere dedicato al Punitore, è stata realizzata anche una serie su Jessica Jones (rinnovata anche lei per un altro ciclo di episodi previsto per il 2017), il prossimo settembre è previsto il debutto di Luke Cage ed, attualmente, sono in fase avanzata le riprese di Iron Fist, senza dimenticare che per il prossimo anno è in preparazione una mini-serie evento – The Defenders – che vedrà tutti questi personaggi uniti per una giusta causa.
Lo spettro del fallimento era dietro l’angolo, soprattutto perché il pubblico ancora non ha ancora dimenticato il film dedicato al Diavolo di Hell’s Kitcken interpretato da Ben Affleck nell’omonimo film, eppure grazie alle doti di abile romanziere di Drew Goddard e ad una totale libertà creativa, la serie della Netflix è diventata in una manciata di episodi, un piccolo cult della serialità.
Con una prima stagione disturbante e ad alto tasso adrenalinico ed una seconda che non delude le aspettative (tranne per un calo di tensione fra il settimo e l’ottavo episodio), il super eroe dannato ma dal cuore della Marvel si è imposto come un vero fenomeno.
In attesa di conoscere il suo destino – ci sarà o non ci sarà la terza stagione? – ecco i motivi che ci spingono a guardare tutto d’un fiato la prima serie a tema della Netflix. Noi di MangaForever di motivi ne abbiamo trovati ben 7!
–
7. E’ una serie adulta, al di fuori dai classici clichè
Almeno per quanto riguarda la platea televisiva, solitamente le serie a tema super-eroistico, sono quasi sempre edulcorate, hanno un fascino etereo, sono distanti dalla realtà e, cosa più importante, non riescono ad essere avulsi da pallidi clichè. Daredevil non è niente di tutto ciò.
Grazie alla liberà di una scrittura per il web – in questo contesto si può calcare la mano sul linguaggio e sull’estremizzazione di alcune situazioni – Daredevil sommessamente non solo riesce a fotografare la società di oggi con tutti i suoi pregi o difetti, ma soprattutto agli occhi di tutti risulta essere una serie adulta che perde finalmente il suo alone fanciullesco, violenta come poche, ma soprattutto è una di quelle poche produzioni seriali che fa risplendere nella sua interezza il mito dei super-eroi.
E’ vero che qualche volta il plot è in odore di già visto (c’è da dire però che la serialità, in genere, è un prodotto che nel tempo ricicla i suoi canoni), ma sono le sue infinite chiavi di lettura che rendono tale la comic-series.
–
6. Daredevil è un personaggio pieno di sfumature
E’ dunque si una serie che adulta che gioca con i clichè del genere, ma Daredevil è tale perché il suo personaggio principale, Matt Murdock (Charlie Cox), è un concentrato di ironia ed affabilità. Diventato cieco a causa di un incidente, questa invalidità, è la caratteristica fondamentale che ha reso così interessante il personaggio interpretato dall’attore di origini inglese.
Matt è un eroe umano, mortale, per nulla invincibile, sa difendersi e sa contrattaccare, ha il senso della giustizia (non per nulla è un avvocato idealista), combatte per dare una seconda possibilità alle generazioni di oggi per poter costruire un mondo migliore.
Qualità che forse latitano negli eroi televisivi che transitano ora su i nostri schermi perché, l’handicap di Matt, è il fattore necessario e sufficiente per rendere il personaggio pieno denso di sfaccettature.
In bilico fra giustizia e criminalità, cosa è giusto e cosa è sbagliato (soprattutto quando nella sua vita fa ritorno Elektra, uno dei personaggi di punta della seconda stagione), Matt vive una vita in sospensione, attanagliato da dubbi e incertezze; è un eroe che ha abbracciato il suo destino ma non sa se questa sua scelta sia il modo giusto per cambiare la situazione, più volte questi dubbi hanno costellato le sue scelte.
Tutto ciò rende Matt (e di convesso anche Daredevil), è un personaggio a tutto tondo e pieno di luci ed ombre, una ventata di aria fresca per il mercato di genere.
–
5. Libertà creativa e una narrazione senza freni inibitori
E’ opinione diffusa che la bellezza dei personaggi e la qualità della regia, non sono le uniche componenti per rendere intrigante una serie tv.
La trama deve funzionare, deve essere avvincente, innescare qualcosa nel cuore del pubblico, oppure gli sforzi sono vani.
Ecco Daredevil è la summa di questa affermazione e, forse, proprio perché mixa due importanti particolarità stilistiche in maniera quasi impeccabile, che la serie è diventata un cult. La narrazione rimane il suo punto fermo. Dai toni di una commedia grottesca e con battute di stile al cop drama più crudo e violento, dal disagio sociale più palpabile al thriller di tarantiniana memoria: la scrittura è brillante e senza freni inibitori.
La libertà narrativa imposta da un network che vive e si ciba del linguaggio web, permette agli sceneggiatori di costruire un racconto barocco e decadente, scostumato, agghiacciante e contestualizzato (soprattutto) nel puzzle marveliano (anche se non ci sono esseri dotati di poteri extra-sensoriali). Una libertà creativa che permette quindi alla serie di andare ben oltre il mero intrattenimento.
–
4. Non ci sono vinti né vincitori
Con un tale background, con una narrazione così complessa e con dei personaggi che tentennano se seguire la strada della giustizia o quella del male più assoluto, è assolutamente impossibile che ci sia il trionfo dei buoni sentimenti in Daredevil.
È pur vero che Murdock salva la maggior parte delle volte la città dal cattivo di turno (è successo nella prima stagione quando ha debellato la minaccia di Fisk), eppure Hell’s Kitcken rimane un luogo lussurioso, dove l’illegalità è di casa, dove i poliziotti sono corrotti ed i giornalisti sono costretti a tessere le lodi di amministrazioni fantasma che pensano solo a perseguire i loro biechi scopi.
Non c’è quindi redenzione per un luogo che è ricettacolo di tutti i mali del mondo, e seppur Daredevil con le unghie e con i denti, cerca di salvaguardare la tutela del singolo, le tenebre e la corruzione ogni volta tornano più forti di prima. Non ci sono vinti e vincitori, ed appunto questo disagio, permette alla serie di affrontare temi e situazioni che, su di un network generalista, non avrebbero avuto lo stesso impatto.
–
3. E’ una serie che rispetta la tradizione ma va ben oltre il mondo dei fumetti
Il fil rouge è l’innovazione. Daredevil che apparentemente ha poche note di demerito (se lo si guarda nella complessità), rimane una serie avveniristica perché guarda ben oltre il mondo dei fumetti. Rimane fortemente legato alla sua tradizione, soprattutto dal punto di vista dell’impianto narrativo, ma rimane la prima serie tv a tema che fa compiere un vero balzo in avanti a tutto il sistema.
Non solo perché è concepita per il pubblico del web, e di per se è già un grande passo in avanti, ma sono i temi, le situazioni, gli usi e costumi della nostra modernità che rendono tale il mondo di Daredevil.
I super-eroi da sempre contestualizzati in mondi fantastici e fuori dalla realtà, questa volta si da spazio oltre al mero intrattenimento – quello di cuore e di pancia – anche ai problemi di oggi e calarli in una cornice di grande comunione dove, bene e male, giocano dalla stessa parte.
–
2. Convince dove l’omonimo film cinematografico aveva deluso
Basta qualche immagine, qualche battuta per capire la grande potenza di Daredevil. Nessuno pensava che la serie potesse avere una tale forza emotiva, soprattutto perché nel cuore dei fan, c’è ancora una ferita aperta. Il film omonimo con Ben Affleck che è stato di una bruttezza e di un pressapochismo inenarrabile, ha fatto appannare l’appeal del personaggio Marvel.
Lo show quindi non partiva con piede giusto, ma grazie a questa trama di grande impatto (appunto), ad un cast omogeneo, battute graffianti e una contestualizzazione sociale molto vibrante, il Daredevil della Netflix vince una sfida impossibile, diventato la prima comic-series dal sapore cinematografico che – inavvertitamente – apre un franchise televisivo di una bellezza sconfinata.
–1. Rappresenta il punto di svolta per il mercato dei super eroi tv (che trovano spazio sul Web)
E quindi dopo questa considerazione, è inevitabile affermare che lo show scritto da Drew Goddard rappresenta una svolta per il mercato dei super-eroi in tv (e sul web).
Dopo il cinema per la Marvel arriva la consacrazione anche nell’universo seriale, ma in maniera più schietta, sincera e decisamente meno patinata. Dove infatti Agents of Shield conferma tutti i dettami di un prodotto concepito per il pubblico generalista, Daredevil costruisce qualcosa di unico, adatto agli stomaci forti, a chi è in cerca di vere emozioni, e soprattutto costruisce uno show – per il web – che unisce l’amante dei fumetti al neofita a cui piace una serie d’impatto e visibilmente emozionante.
Daredevil è il futuro per i gli eroi Marvel in tv: bello da mozzare il fiato ma meno edulcorato e bambinesco, un vero badass.