Batman Fantasmi, uno splendido volume scritto e dipinto da Sam Kieth [Recensione]
Pubblicato il 17 Giugno 2016 alle 15:25
Il Cavaliere Oscuro stavolta dovrà affrontare un nemico insidioso che forse nessun uomo può davvero sconfiggere! Come si può, del resto, contrastare un fantasma? Scopritelo in questo splendido volume scritto e dipinto dall’eccezionale Sam Kieth!
Le collane di Batman sono spesso state firmate da autori di grande livello e se dovessimo elencarne i più importanti avremmo a che fare con autentici maestri del fumetto americano e internazionale. Non è sbagliato inserire Sam Keith nel novero dei cartoonist che hanno proposto storie del Cavaliere Oscuro di livello superiore alla media.
Lo straordinario illustratore dei primi leggendari numeri di Sandman, di The Maxx e Zero Girl, giusto per citare alcuni suoi lavori, è infatti da parecchi anni uno dei più acclamati talenti del comicdom a stelle e strisce.
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Il suo estro grafico, caratterizzato da un mix di matite e stilemi pittorici, è infatti uno dei suoi punti di forza ma Keith possiede pure indiscutibili doti di narratore che ne fanno quindi un artista completo.
In diverse occasioni si è occupato del personaggio di punta della DC. Lion ha già pubblicato varie sue bat-storie ma ne mancava qualcuna. Esce ora un tp che include i nn. 40-43 di Batman Confidential, scritti e disegnati, appunto, da Sam.
Come avrete modo di scoprire, le classiche atmosfere noir cedono il posto a situazioni più gothic , se non addirittura horror. Gli elementi paranormali, del resto, occupano un posto rilevante della story-line. In principio, l’avventura sembra basata sui canoni abituali delle bat-testate.
A Gotham si aggira un serial killer che prende di mira i senzatetto. Forse ha pulsioni cannibali, dal momento che i corpi delle vittime presentano segni di morsi. Il commissario Gordon, quindi, chiede l’aiuto di Batman.
Nella trama gioca un ruolo importante Callie, un’assistente sociale cieca che si occupa proprio di senzatetto e che di tanto in tanto collabora con il GCPD. L’assassino pare avercela anche con lei e presto le strade della ragazza e di Bats si incrociano. Man mano che la narrazione procede, tuttavia, Bruce intuisce che l’autore degli omicidi non è un tipo qualsiasi. Si lascia dietro un odore di zolfo e questa è una caratteristica dei demoni.
Inoltre, è immateriale. Che si tratti di un fantasma? Ma un uomo razionale come Bruce non può credere agli spettri. Qual è dunque la spiegazione? E come fa l’assassino a conoscere i traumi di Batman, le sue ossessioni e i dettagli riguardanti la morte dei suoi genitori?
Per giunta, il killer ha molte informazioni sull’infanzia infelice di Callie. Ovviamente le risposte arriveranno ma Keith spiazza il lettore con un finale ambiguo, suscettibile di varie interpretazioni, e soprattutto tragico.
Questo perché Keith è più interessato all’analisi psicologica dei protagonisti e da questo punto di vista svolge un lavoro magistrale.
Il suo Batman è tormentato dal senso di colpa e dalla costante visione della morte dei genitori (qui presentata secondo la versione milleriana), reprime i sentimenti e nasconde le intime fragilità dietro una maschera.
Callie gli assomiglia. La sua cecità è un paravento che la isola dal mondo esterno, da lei percepito come ostile, e solo la presenza del Cavaliere Oscuro la spinge ad aprirsi e ad avvicinarsi a un estraneo.
La tensione emotiva e sessuale tra loro è evidente e Keith racconta un’avventura profonda, matura, valorizzata da testi intensi e riflessivi e da dialoghi alleggeriti da piacevole ironia. E lo spettro, in definitiva, ha una valenza metaforica e simboleggia il passato opprimente che sconvolge sia Batman sia Callie.
Il tp è poi da tenere d’occhio per la qualità eccelsa dei disegni di Keith. Analogamente ad altre sue opere, propone un riuscito ed efficace amalgama di naturalismo e suggestioni cartoon, filtrati da contributi pittorici che fanno delle tavole veri e propri trip visivi, efficaci grazie anche ai colori eterei, nebbiosi, quasi impressionisti dello stesso Keith e del bravissimo José Villarubia.
Insomma, se volete concedervi una lettura batmaniana davvero sofisticata, non potete assolutamente perdere questo volume.