Casanova vol. 1 – Luxuria – Matt Fraction
Pubblicato il 1 Giugno 2011 alle 13:00
Casanova vol. 1
Autori: Matt Fraction (testi), Gabriel Bà (disegni)
Casa Editrice: Salda Press
Provenienza: USA
Prezzo: € 13,50, 17 x 26, pp. 144, b/n e col.
Recensione
Lo scrittore Matt Fraction è una delle rivelazioni più importanti di questi ultimi anni e di ciò se n’è accorta la Marvel che gli ha affidato mensili come X-Men Unlimited, The Immortal Iron Fist o The Invincible Iron Man e, a mio avviso, è proprio con Testa di Ferro che il giovane sceneggiatore ha dato il meglio di sé.
Fraction è dotato di notevole inventiva e abilità, un’ottima capacità di delineazione psicologica dei personaggi e la tendenza ad impostare story-line avvincenti e ben congegnate che hanno il merito di catturare l’attenzione del lettore. Ma non bisogna trascurare i suoi dialoghi che sono, forse, il vero e proprio punto di forza del suo stile narrativo.
Malgrado oggi Fraction sia un nome ormai consolidato nel mainstream, ha iniziato, al pari di altri colleghi, in ambito indie, con The Annotated Mantooth! della AiT/Planet Lar o 30 Days of Night: Bloodsucker Tales della IDW. Ma c’è un’opera, in particolare, originariamente pubblicata dall’Image, e attualmente inserita nella linea Icon della Marvel, che gli fece ottenere l’attenzione dei lettori e delle major: Casanova, il cui primo volume è stato tradotto in Italia da Salda Press.
Non si tratta di un fumetto dedicato al celebre dongiovanni. Casanova Quinn (questo il nome completo dell’eroe del serial) è un agente segreto. Certamente un playboy ed è l’unico dettaglio che lo collega a Giacomo Casanova. Per il resto, è un ragazzo elegante, disinvolto, con un look che ricorda il Mick Jagger del periodo giovanile. Lavora per l’E.M.P.I.R.E., una task force internazionale che cerca di combattere le minacce che rischiano di compromettere l’assetto geopolitico globale. L’organizzazione è peraltro guidata da suo padre, Cornelius, e tra i vari agenti che ne fanno parte c’è la sorella gemella Zephyr.
Si tratta, quindi, di un comic-book imperniato su atmosfere da spy-story? Sì ma non solo. Casanova, infatti, è un fumetto in cui, innanzitutto, è evidente l’influenza del leggendario Nick Fury Agent of Shield dello psichedelico Jim Steranko; ci sono rimandi a Jerry Cornelius, mitico eroe di Michael Moorcock, autentica espressione della new wave fantascientifica inglese dei sixties; però non mancano i collegamenti alle teorie quantistiche e all’estetica cyberpunk, considerando che Casanova vive intricate avventure in diverse sezioni del continuum spazio-temporale.
In poche parole, Fraction ha utilizzato una pletora di elementi della pop culture, televisiva, cinematografica, musicale e, last but not least, fumettistica. È palese l’omaggio alle pellicole di James Bond, per esempio; ma pure al punk, alle ucronie di Philip K. Dick, all’arte di Andy Warhol, al rock’n’roll: il tutto impreziosito da una continua, esasperata, irresistibile ironia che rende Casanova uno dei fumetti più strani, anti-convenzionali, inclassificabili e divertenti presenti nel mercato.
E non è assente l’erotismo. D’altronde, James Bond si trastullava con tante belle ragazze; lo stesso Nick Fury si concedeva la sua buona dose di spasso con la sexy Contessa De La Fontaine; e, di conseguenza, un tipo che si chiama Casanova non può essere da meno. Anche se, in questo caso, e rispettando la stravaganza del serial, tende a preferire donne sintetiche e robotiche. Il comic-book, tra guru farseschi, criminali schizoidi, cloni femminili e robot che sembrano adatti a una parodia dei manga è, secondo me, una lettura da non perdere, benché richieda concentrazione, dal momento che, pur leggera nei toni, la struttura del plot, estremamente sofisticata, è complessa e articolata.
Sui testi di Fraction non c’è altro da aggiungere. E la parte grafica di Casanova? È di qualità elevata. E non potrebbe essere altrimenti, dal momento che il penciler è il brasiliano Gabriel Bà, altra rivelazione recente, messosi in luce con le auto-produzioni realizzate con il fratello gemello Fàbio Moon. Gabriel ha uno stile personale, ricco di chiaroscuri, prospettive particolari, stilemi pop e un interessante uso di tre colori, bianco, nero e verde, che è ciò che più risalta, perlomeno nell’immediato, in Casanova. Gabriel, con il suo cross-over di underground e cartoon, si rivela efficace sia nelle sequenze tranquille sia in quelle d’azione, con un’impostazione inventiva della tavola. Insomma, questo primo volume di Casanova è da promuovere da ogni punto di vista e si è rivelato, almeno per il sottoscritto, una bella sorpresa.