Sword Art Online 3: Lost Song [Recensione] PS3/PS4/PS Vita

Pubblicato il 28 Giugno 2016 alle 15:25

Siete dei grandi fan di Sword Art Online? Oppure il suo nome vi ha sempre incuriosito e volete saperne di più? Allora andiamo ad analizzare l’ultimo tie-in videoludico dedicato alla celebre saga, stiamo parlando di Sword Art Online: Lost Song.

Il gioco che ci troviamo davanti è un action-rpg, sviluppato da Artdink e come di consueto per i capitoli del franchise è pubblicato da Bandai Namco.

Il giocatore si troverà come sempre nei panni di Kirito e dei suoi compagni, in questa occasione vedendosi catapultato nell’area di Svart Alfheim, un’espansione del gioco ALfheim Online, seguendo le vicende del capitolo precedente (Hollow Fragment), con la differenza che questa volta la storia è tutta originale.

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Il vero fulcro del gioco è costituito dall’esplorazione delle 4 vaste macro aree popolate dagli svariati tipi di mostri, disposti nelle diverse zone a seconda delle proprie caratteristiche, proprio come accade negli MMO. Gli spostamenti, inoltre, sono stati agevolati dalla possibilità di volare, che permette una maggiore libertà e velocità di movimento.

Al combat system di questo titolo è stata conferita una natura decisamente più action rispetto ai predecessori, potendo contare sulle diverse combinazioni di fendenti, magie, parate e schivate, in aggiunta alle disposizioni offensive, difensive, di copertura o supporto, da impartire ai compagni del proprio party, composto da 3 elementi.

Attraverso l’esplorazione delle mappe principali è possibile accedere ai numerosi dungeon, il cui completamento è indispensabile per la progressione nel gioco.

Tuttavia essi rappresentano uno dei punti più deboli del titolo, in quanto sono molto simili tra loro e la varietà non offre altro oltre lo sbloccare i passaggi attraverso l’utilizzo di una leva o l’abbattimento di qualche nemico. Ci si può consolare col fatto che in fondo ad ogni dungeon vi aspetterà uno scontro più impegnativo e tattico del solito col boss di turno.

Neanche la trama, a meno che non siate degli esperti e curiosi fan della serie, è capace di entusiasmare più di tanto: alternando i dialoghi talvolta divertenti e spiritosi (in giapponese con sottotitoli in italiano) ha un andamento decisamente lineare e forse un po’ troppo piatto, guadagnando un po’ di ritmo durante le cutscene ben realizzate.

A rendere il tutto un po’ più vivace ci pensa la modalità multiplayer online, da 2 a 16 giocatori, che potranno unirsi e comunicare via chat con messaggi predefiniti o audio, tramite auricolare. In coop online potranno essere affrontate tutte le missioni secondarie ed extra, anche se restiamo fermamente convinti che questa funzionalità avrebbe dato il massimo nella storia principale.

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Immagine presa dalla versione americana

Un’ulteriore nota di merito la conquista la grande libertà personalizzazione di vestiti e accessori vari da equipaggiare a tutti i personaggi, oltre alle diverse armi armi da potenziare.

La versione che ci siamo apprestati a recensire è quella PlayStation 4, essa garantisce una definizione di 1080p per 60 fotogrammi al secondo, quasi sempre stabili.

L’aspetto grafico non è sicuramente fra i più rinomati, in quanto la natura crossgen del gioco (progettato per girare con meno fluidità anche su PS3 e PS Vita) influisce chiaramente. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il titolo in questione è un open world e la cura del lato artistico è più che soddisfacente.

In definitiva, quello che ci troviamo davanti lo definiremmo un gioco irrinunciabile per i fan più accaniti, che difficilmente entusiasmerà chi si avvicina per la prima volta all’universo di Sword Art Online.

I suoi punti di forza principali sono la libertà di azione combinata alla cura dei dettagli di personaggi e ambientazioni, che in qualche modo riescono a sopperire ai suoi limiti tecnici. Inoltre, escludendo le quest secondarie, il tempo di gioco necessario per portare a termine la durata della campagna principale si aggira intorno alle 15 ore, un buon risultato.

Si ringrazia Samuel Farina, per il contributo offerto nella descrizione dei particolari di questa recensione.

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