Sputa tre volte, una Graphic Novel di formazione sull’amicizia e sul diverso [Recensione]

Pubblicato il 15 Giugno 2016 alle 11:25

Adolescenza, violenza, memoria e morte sono i temi di Sputa tre volte, graphic novel con la quale il fumettista Davide Reviati ci fa tornare alla mente i ragazzi di borgata di Pier Paolo Pasolini.

Spesso i nostri ricordi più belli sono legati al periodo adolescenziale; chi più, chi meno ha vissuto quel lasso di tempo come unico e vivo.

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Marchiato a fuoco nelle nostre menti, in quegli anni così fulgidi ci si sentiva capaci di tutto e niente, si potevano risolvere i problemi (chiamarli tali è forse troppo) con un semplice schiocco delle dita, si era pieni di vita perché il futuro era dalla nostra parte.

È proprio il tema dell’adolescenza uno dei capisaldi intorno al quale il fumettista Davide Reviati costruisce il suo ultimo romanzo grafico dal titolo: Sputa tre volte.

A sei anni di distanza da Morti di sonno, l’autore ritorna sui temi a lui più cari; non solo adolescenza (come detto sopra), ma anche il tema della morte, della paura e del diverso sono al centro di questo fumetto di quasi seicento pagine.

È la storia di Guido, Moreno chiamato “Grisù”, Katango e tanti altri cresciuti in una periferia che è quasi campagna. Frequentano con scarsi risultati l’Istituto Tecnico Industriale e riempiono le loro giornate tra bar e biliardo, scorribande in auto e fumate in riva al fiume.

A rendere ancor più vive le loro giornate è una famiglia di nomadi slavi: gli Stancic, “zingari ladri e senza Dio” disprezzati da tutta la gente del luogo. Tra di loro c’è Loretta, ragazza introversa e piena di rabbia che ai loro occhi sembra quasi una strega.

Davide Reviati consegna non una semplice storia per immagini, ma riesce a stendere un vero e proprio romanzo di formazione.

Il suo è un lavoro ben fatto proprio perché è stato in grado di inserire tutti quei temi che, almeno in parte, possono far costruire un parallelismo con i due romanzi chiave di Pier Paolo Pasolini: “Racconti di vita” e “Una vita violenta”.

Facile è infatti ricollegare Guido e compagni a quei ragazzi di borgata tanto cari allo scrittore bolognese. Così come nei libri di Pasolini, anche Reviati descrive una classe sociale medio-bassa, dove la cultura non riusciva ad attecchire e il gusto del bello era un concetto estraneo a molti.

Quasi un fumetto neorealista quello che lo scrittore concepisce, denso di vita vera e vissuta con autenticità. Cinematograficamente parlando, Sputa tre volte può ricondurre il lettore alla pellicola “Stand by me – Ricordo di un’estate”, in quel film come in questo fumetto sono i ragazzi i veri e soli protagonisti; innocenti nella loro fanciullezza diventato le colonne intorno al quale si realizza la storia.

Nel film di Rob Reiner (ricordiamo tratto da un racconto di Stephen King) e nel fumetto di Davide Reviati esce fuori a chiare lettere l’importanza e la forza dei legami d’amicizia che si creano tra adolescenti. Legami che proseguono fino all’età adulta i quali faranno parte di noi per sempre; non è poi un caso che siano amicizie solo al maschile.

Più che un semplice romanzo grafico, Sputa tre volte – edito per la Coconino Press – diventa quasi una luce da seguire; una guida da tenere accanto al comodino quando ci si dimentica della realtà.

Reviati rappresenta uno degli esempi più nitidi dell’importanza che riveste oggi il fumetto italiano.

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