Redhand di Kurt Busiek, un’imperdibile volume per gli amanti del fantasy [Recensione]
Pubblicato il 10 Giugno 2016 alle 11:25
Come potrebbe essere una storia fantasy immaginata da un autore di solito associato alle produzioni supereroiche? Troverete la risposta in Redhand, saga sword & sorcery proposta da Editoriale Cosmo e scritta dall’acclamato sceneggiatore di Marvels e Astro City: Kurt Busiek!
Gli autori migliori hanno il dono della versatilità. Esistono infatti scrittori che si concentrano su specifici generi narrativi, firmando comunque opere di pregio. A volte, però, è preferibile seguire il percorso creativo di quelli che sanno differenziarsi, proponendo fumetti supereroici, fantascientifici, horror e così via.
Tra essi si annovera Kurt Busiek, celebrato per una pietra miliare del calibro di Marvels e per ottime serie come Untold Tales of Spider-Man e Astro City, giusto per citarne alcune.
Busiek è quindi associato ai supereroi, sebbene il suo approccio sia stato sempre peculiare e abbia rivolto la sua attenzione agli individui comuni, inseriti in contesti popolati da giustizieri in calzamaglia. Di conseguenza, Redhand, miniserie di tre numeri pubblicata da Editoriale Cosmo in un unico albo a colori, sarà per molti una sorpresa.
L’opera è piuttosto particolare. Benché scritta da uno statunitense, è da considerare francese, essendo stata pubblicata da Les Humanoides Associés.
Inoltre, Busiek si è fatto affiancare da Sam Timel e il risultato è un’intrigante vicenda fantasy che è una via di mezzo tra i fumetti americani basati sull’azione adrenalinica e quelli di area francofona contrassegnati da atmosfere più riflessive. Nel caso di Redhand, le lotte, la violenza, gli inseguimenti si alternano a sequenze introspettive.
C’è poi un ulteriore aspetto da evidenziare. La trama è sword & sorcery e i fan dei comic-book stile Conan The Barbarian avranno pane per i loro denti; ma non mancano elementi sci-fi che emergono verso la fine della vicenda.
Ci troviamo in un mondo ancestrale, o almeno questo è ciò che sembra, e le varie comunità che lo popolano vivono nel terrore degli Dei, esseri potentissimi e spietati che potrebbero forse non essere davvero reali. Un gruppo di individui scopre un sotterraneo. All’interno ci sono uomini in perfetto stato di conservazione.
Uno di essi, però, si sveglia, con conseguenze terribili. Dimostra di possedere incredibili doti di combattimento e, quando affronta un avversario, agisce come se fosse in trance, spinto da un istinto di cui non è consapevole.
Dopo un primo momento di sconcerto, l’uomo viene accolto dalla comunità e chiamato Redhand. Non sa nulla delle sue origini e del suo passato e cerca di trovare informazioni al riguardo. Un combattimento con un mostruoso essere serpentiforme, tuttavia, muta radicalmente la situazione e Busiek e Timel partono da qui per delineare una story-line intricata e avvincente.
Preparatevi dunque ad avere a che fare con divinità crudeli, donne sensuali e ambigue, mercanti infidi, draghi, topi giganti e città favolose degne di un libro di Michael Moorcocok.
Gli autori descrivono la psicologia di un eroe coraggioso ma tormentato, smarrito in un mondo sconosciuto che non comprende, e nello stesso tempo sfiorano tematiche importanti come quelle dello schiavismo e dei sistemi classisti che discriminano gli individui. Redhand ricorda, come ho scritto, i fumetti di Conan ma il lettore attento si accorgerà, specialmente nella terza parte, della presenza di particolari più fantascientifici che fantasy.
E’ evidente nello sconvolgente finale che non rivelerò ma che mi ha fatto ricordare, per certi versi, quello de Il Pianeta delle Scimmie.
Redhand è pregevole anche per i disegni. A rappresentare le ambientazioni favolose di Busiek sono stati chiamati il bravissimo Mario Alberti che si occupa dei primi due episodi e l’altrettanto talentuoso Bazal. Dire quale dei due sia più bravo è arduo poiché entrambi hanno realizzato tavole magnifiche, impreziosite da una raffinatezza e un’eleganza sublimi, e incredibilmente dettagliate.
Vanno tenuti d’occhio, inoltre, i colori cupi e intensi dello stesso Alberti e dell’ottimo Christian Favrelle. Insomma, Redhand è imperdibile per gli amanti del fantasy e per gli estimatori di quel talento poliedrico che risponde al nome di Kurt Busiek.