Le 5 MORTI che hanno fatto piangere di più in NARUTO
Pubblicato il 15 Giugno 2016 alle 13:00
Salve lettori e benvenuti in questo nuovo approfondimento sul manga di Naruto di Masashi Kishimoto.
Chi, durante la visione di un film al cinema, di una serie tv, di un anime o di qualunque altra forma d’intrattenimento, non ha pianto o non è stato male dopo la morte di un determinato personaggio?
Magari questo personaggio era il vostro idolo numero uno, magari vi piaceva per il suo look o per il modo in cui si atteggiava o per la sua forza fisica e così via…
Stiamo parlando di Naruto e in questo caso, l’autore Masashi Kishimoto ha pensato durante i 15 anni di serializzazione, di sfoltire la rosa dei suoi personaggi creati e di farne morire alcuni, e proprio alcuni di questi che elenchermo tra un po’, hanno fatto davvero piangere l’utenza e il fandom più accanito del manga.
Ci sono state delle morti che hanno letteralmente fatto star male e di cui anche l’autore, con il tempo, sembra essersene pentito.
La competenza dell’autore, ha fatto sì che anche le circostanze delle morti fossero tristi, d’altro canto, Kishimoto ha saputo scuotere molto bene l’animo della gente e questo è stato uno dei punti che gli ha permesso di scalare la vetta del successo.
Il tutto viene incalzato con la trasposizione animata la quale con l’ausilio delle colonne sonore, portano lo stadio di tristezza ad un livello superiore.
Abbiamo dunque selezionato per Naruto, le 5 morti che hanno colpito di più i sentimenti dei lettori. Una lista non semplice perchè anche altre andrebbero prese in esame. Buona lettura.
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1. UCHIHA ITACHI – (Villaggio della Foglia / Clan Uchiha / Organizzazione Alba).
Itachi Uchiha è stato un Ninja del Villaggio della Foglia e un genio del Clan Uchiha. Dopo aver deciso di sterminare tutto il suo Clan (ad eccezione del fratello minore, Sasuke) si schiera con l’Organizzazione Alba per vegliare su di lui.
Itachi ha avuto una vita difficile da vivere, una vita per molti ma non per tutti. Già da piccolo, si poneva problematiche che solo gli adulti avrebbero potuto porsi e questo gli concedeva il privilegio di essere classificato come un Hokage.
Itachi elimina dal mondo dei Ninja, il Clan Uchiha e dopo di che, fugge via con la speranza che sarà in seguito, il suo fratellino Sasuke a giustiziarlo per il grande reato commesso. Nel frattempo, a causa delle missioni omicide per conto dell’Akatsuki e ai vari scontri, cade in preda ad una malattia difficile da contrastare.
Il suo giorno desiderato, arriva. Il giorno della sua morte per mano di Sasuke. Da questo momento in poi, per i seguenti motivi, si comprende perchè la morte di Itachi è quella più triste.
Obito rivela a Sasuke che Itachi è stato designato per evitare il Colpo di Stato degli Uchiha contro Konoha e che aveva la libertà di scegliere da che parte stare. Itachi non aveva a cuore la politica del suo Clan ma amava il Villaggio e in particolare, suo fratello.
Allora prende la strada del tradimento e agli occhi di Sasuke, Itachi appare cinico, cattivo e senza cuore. Itachi istiga il fratello a diventare forte e a provare tanto odio, cosicchè si possano confrontare alla pari, un giorno.
Tuttavia Obito rivela qualcosa di completamente impensabile e nuovo al giovane Uchiha, ossia che quei sentimenti freddi erano solo una maschera perchè Itachi in realtà non avrebbe mai ucciso nessuno, a maggior ragione il caro fratellino e l’unico modo per pulirsi la coscienza, era la morte.
La vera missione di Itachi, non era quella di servire Alba, ma quella di proteggere Sasuke, da lontano, nell’ombra, nella finzione e nel disonore.
Questa grande ed impensabile rivelazione e dedizione all’amore verso il prossimo, ha reso Itachi, il personaggio più amato della serie e la sua morte, ha inciso fortemente sullo sviluppo della trama e anche sui sentimenti dei lettori.
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2. JIRAIYA – (Villaggio della Foglia).
Jiraiya è stato un Ninja del Villaggio della Foglia e da piccolo appare come Naruto, impacciato e non molto abile ma la sua vita cambia dopo essere approdato per errore, sul Monte Myoboku dei rospi.
Qui impara l’arte eremitica e diventa più forte. Viene eletto durante la Seconda Grande Guerra dei Ninja, Ninja Supremo assieme a Orochimaru e Tsunade, da Hanzo.
Proprio nella Seconda Guerra, accoglie sotto la sua ala, tre orfanelli del Villaggio della Pioggia: Yahiko, Konan e Nagato. Li aiuta a diventare più autonomi in un mondo dove anche i bimbi vengono ammazzati senza ritegno e trasmette loro, i fondamenti delle arti ninja. I tre diventano autosufficienti e per questo, torna al Villaggio della Foglia.
Si dedica alla scrittura, ai viaggi e anche alle belle donne. Durante i suoi viaggi, cerca il bambino della profezia che salverà il mondo dei ninja da una grande pericolo futuro e nel frattempo, affina il suo credo ninja di non arrendersi mai e di cercare la pace mondiale. E’ questo il suo compito. Poi incotra Naruto e il suo destino comincia a compiersi.
Dopo avergli insegnato tutto quello che sa sulle tecniche e sul suo modo di pensare, gli annuncia che se non sarà in grado di salvare il mondo, sarà Naruto a farlo per lui.
Da grande ninja quale è stato, riesce a scoprire l’ubicazione del capo dell’Organizzazione Alba e lo va a sfidare a viso aperto, guarda caso, nel Villaggio della Pioggia. Scopre che i suoi due ex allievi Nagato e Konan, sono ai vertici dell’Organizzazione criminale mentre Yahiko (morto precedentemente) viene manipolato da Nagato.
Jiraiya, molto deluso per non esser riuscito a trasmettere la sua volontà di pace, a malincuore impiega tutto quello che posside, in battaglia per contrastare i suoi ex allievi, i quali per contro non hanno alcuna pietà o risentimento quando attaccano e successivamente, assassinano brutalmente il loro ex maestro.
Jiraiya muore per mano dei suoi ex allievi ed esce di scena dalla storia di Naruto, quello che si può definire come, il secondo papà di Naruto. Il Ninja Leggendario aveva la missione di trovare il bambino della profezia e cercare un modo per assicurare la pace.
Il bambino l’ha trovato ed è Naruto, ma non ha adempito al secondo compito, tuttavia ha fatto qualcosa di più rilevante.
Ciò che Naruto è diventato (oltre alle sue peculiarità) non è altro che la fotocopia del maestro Jiraiya. Quest’ultimo gli ha trasmesso il credo ninja di non arrendersi mai, le tecniche e la filosofia.
Jiraiya è come se stesse sempre coprendo le spalle al suo allievo, infatti dietro i successi del ninja biondo, c’è sempre lo zampino di Jiraiya il quale con la sua esistenza ha costruito il ninja che alla fine dei conti, ha salvato il mondo da Kaguya, diventando successivamente, Settimo Hokage.
E’ stato un personaggio molto amato, che spaziava dall’essere burlone all’essere cauto. Un personaggio che sarebbe complicato da vedere fuori dai giochi, ma la sua dipartita è stato un modo per far crescere Naruto.
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3. UZUMAKI KUSHINA e NAMIKAZE MINATO – (Villaggio della Foglia).
Minato e Kushina sono stati i genitori biologici di Naruto Uzumaki. Lui il Quarto Hokage del Villaggio della Foglia, lei la Forza Portante della Volpe a nove code che assieme hanno sacrificato la loro vita per salvare quella del loro bambino, dall’attacco della volpe stessa per mano di Obito.
Anche nei manga non è facile per dei genitori, prendere la scelta di morire per sacrificare il proprio figlio. Non per una questione di coraggio, (ne hanno avuto da vendere) ma perchè una volta morti, il piccolo non ha potuto godere e vivere la protezione e il sostegno dei suoi cari. Naruto è cresciuto solo, con uno spirito malvagio che gli conferiva disprezzo da parte di tutti e senza qualcuno che gli desse le fondamenta per crescere serenamente.
Kushina e Minato tuttavia sapevano che ci sarebbero potuti essere altri modi affinchè almeno uno dei due si salvasse ma avevano deciso di andarsene insieme, tristemente fiduciosi del fatto che il figlio ce l’avrebbe fatta.
Kushina non avrebbe potuto far nulla, le era stata privata della Volpe che era in lei e il suo destino era segnato perciò aveva scelto di assorbire e sigillare la volpe così da fermarla.
Minato però da vero Hokage, decide di prendere la strada della morte assieme alla moglie. Sigilla metà della volpe in sè, e nella morte, risparmia un pò del suo chakra e quello di Kushina cosicchè possano incontrare il loro figlio, quando diventerà grande. Questo era l’unico rimendio al fatto di essere scomparsi per sempre.
Non c’è dubbio che Minato e Kushina avrebbero cresciuto bene il loro bambino, ma le circostanze hanno portato al contrario.
Nei momenti di disperazione, Naruto incontra nel suo inconscio i suoi genitori ed è qui che si cela il capolavoro della serie: agli occhi increduli del protagonista, finalmente vede ciò che ha sempre desiderato, i suoi genitori i quali in quei piccoli momenti, scusano per avergli dato un’infanzia miserabile.
E’ qui tuttavia, che si nota il valore di un eroe. Nonostante la disperazione della mancanza, Naruto è fiero dei suoi genitori e per quello che hanno fatto per lui, ossia una sola cosa, sacrificarsi per lui.
E’ questo uno dei tanti significati di essere genitori e non c’è niente di più nobile e significativo, che decidere di morire per le persone che si amano davvero.
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4. HYUGA NEJI – (Villaggio della Foglia / Clan Hyuga).
Neji è stato un Jonin del Villaggio della Foglia, appartenente al Clan Hyuga. Figlio di Hizashi, faceva parte della casata cadetta della sua famiglia e per questo, nonostante il suo enorme potenziale al limite della genialità, ha da sempre avuto il destino contro di lui.
Per le sue capacità, era un “uccello in gabbia” non libero di sperimentare al meglio se stesso, un ninja che a causa della mentalità della sua famiglia, ha creduto alla storica questione legata al fatto che una persona che nasce in un contesto basso e limitato, non può crescere e diventare forte in futuro.
Questa filosofia del destino, lo ha posseduto fino al suo scontro con Naruto. Neji era un genio, freddo e riservato ma dopo aver perso lo scontro con il ninja biondo, ha capito che il destino e la vita, sono qualcosa che si crea con le proprie mani.
Nulla è dato per scontato perchè un genio come Neji può essere sconfitto da un fallito come Naruto. Nonostate l’acutezza del Byakugan, questa caduta gli aperto gli occhi e ha visto il mondo più o meno, come lo vede Naruto.
Col passare del tempo, diventa più gentile e caloroso con tutti, con il suo team e anche con la cugina della casata superiore, Hinata. Le offre gli allenamenti che poi la porteranno a diventare la forte Kunoichi che è diventata.
Durante la Quarta Guerra Mondiale dei Ninja, Neji dà un prezioso contributo all’alleanza per vincere, esprime le sue arti e la sua filosofia al massimo e guida tutti con l’ingegno, verso il successo.
Tuttavia, durante la battaglia contro il Dieci Code, Madara e Obito, Neji sacrifica la sua stessa vita, salvando quella di Hinata e Naruto, morendo tra le braccia di quest’ultimo, liberando così il sigillo della maledizione che aveva in fronte per cominciare a volare libero.
Colui che era il genio calcolatore, freddo ed egoista che ha più volte avuto poca pietà nei confronti della cugina Hinata e Naruto, si rivela essere il salvatore delle loro stesse vite, senza ripensamenti ma con la volontà di star facendo la cosa giusta.
Neji Hyuga con la sua morte ha lasciato un grande dispiacere ai lettori perchè è stato un personaggio che ha cercato di guardare il lato “saggio” delle cose e che con la sua abilità, dava un senso di protezione e in qualità di “genio” non ci ha pensato due volte a lasciare la vita terrena.
Questa è stata una delle morti più recenti rispetto alla fine del manga ma non è passata inosservata perchè significativa al fine di dare una scossa alla crescita interiore dei personaggi. Neji è stato un personaggio non particolarmente sviluppato dall’autore ma possedeva uno status, degno dei livelli del protagonista.
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5. SARUTOBI ASUMA – (Villaggio della Foglia / Clan Sarutobi).
Asuma è stato un Jonin del Villaggio della Foglia, membro del Clan Sarutobi, figlio del Terzo Hokage e maestro della squadra 10 composta da Shikamaru, Ino e Choji.
Testardo, si trovava spesso in disaccordo con la mentalità del padre Hokage, in particolar modo perchè Asuma non riusciva a ben interpretarla. Questo lo porta ad una prima divisione e a percorrere la via del Ninja da lui stesso designata.
Dopo una prima parentesi come alleato per i 12 ninja guardiani, torna a Konoha dove prende sotto la sua ala, Shikamaru, Ino e Choji. I tre sono conosciuti per la tradizionale tecnica combinata dell’Ino-Shika-Cho e per tutto il tempo nel quale ha fatto loro da maestro, ha cercato di fare in modo che la sviluppassero in maniera ottimale.
Svolgendo una missione dientro l’altra, ottiene il pieno rispetto dai suoi tre allievi e dal Villaggio. Si fidanza con la Jonin Kurenai dalla quale avrà in seguito una bambina di nome Mirai.
Durante la seconda serie, il Villaggio della Foglia viene assalito da Hidan e Kakuzu, due membri immortali, appartenuti all’Organizzazione Alba e Asuma, nonostate una battaglia combattuta anche con l’ausilio della genialità di Shikamaru, muore sotto gli occhi del suo allievo e quello del suo immortale carnefice, Hidan.
Quella di Asuma è stata una morte prevedibile una volta che Kishimoto ha rivelato che sarebbe stato lui l’avversario di Hidan. A quest’ultimo serviva solo un po’ di sangue del suo avversario per far sì che dopo un rituale, morisse.
Asuma sapeva di questo immenso pericolo, sapeva inoltre che non ce l’avrebbe fatta, sarebbe morto, lasciando da soli i suoi allievi ma soprattutto Kurenai e Mirai. Una dipartita “facile” ma che lascia il segno perchè è stata valorosa, nonostante il personaggio non fosse sempre sotto i riflettori.
Asuma durante la crescita aveva capito il significato del Re. Non era l’Hokage o il Daimyo ma la nuova generazione e quindi i bambini, perciò nelle sue ultime parole, Asuma si affida ai suoi legami più cari i quali proteggeranno la nuova generazione che salverà il mondo dei Ninja.
Concludiamo questo speciale scrivendo che in Naruto, le seguenti siano state le morti che hanno lasciato una cicatriche, che al pensiero, non ci crediamo o che quando rivediamo l’accaduto, ogni volta speriamo che la scena cambi.
Ovviamente la lista potrebbe anche incrementare con altri personaggi come Zabuza, Haku, Rin, Yahiko, Nagato, Konan, il Terzo Hokage, Obito… i quali meritano di essere menzionati.