Witch Hunter vol. 1
Pubblicato il 25 Maggio 2011 alle 12:00
Witch Hunter vol. 1
Autori: Vincent Ferrante (testi), Scott, Adauto Silva, Alex Williamson (disegni)
Casa Editrice: Free Books
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,90, 17 x 26, pp. 128, col.
Recensione
L’occultismo non passa mai di moda, nell’ambito della fiction, e i romanzi, i film, i serial televisivi e i fumetti che fanno dell’esoterismo e della magia la loro principale base narrativa non si contano più. Il fascino che simili tematiche esercitano sull’immaginario collettivo potrebbe avere innumerevoli spiegazioni e forse un sociologo sarebbe in grado di fornirle. Anch’io ho le mie ipotesi ma non posso certo analizzarle nello spazio angusto di una recensione e magari affronterò prima o poi l’argomento in altra sede.
Ciò non toglie che stregoneria, occulto e magia sono presenti nei comic-book delle grandi case editrici statunitensi e anche in quelli prodotti da etichette indipendenti, come, per esempio, la Monarch, che sta facendo parlare di sé con Witch Hunter, i cui primi quattro episodi vengono tradotti da Free Books e inclusi in questo primo tp.
Witch Hunter ha fatto conoscere ai lettori americani lo scrittore Vincent Ferrante che ha impostato una story-line godibile e divertente imperniata appunto sulla magia nera e su atmosfere collegate al misticismo, con influssi, però, dei comics supereroici. Il personaggio principale del serial è Jon Redmont, il Witch Hunter del titolo.
Le sue origini risalgono a trecento anni fa. Morto in un contesto drammatico, per una serie di circostanze, si ritrova, vivo e vegeto, ai giorni nostri, in un momento, però, cruciale per il genere umano. È un mago e ha a che fare con una congrega di stregoni, denominata Circo Scarlatto. I membri di tale cerchia hanno compreso che la terra, ormai da tempo, ha rinunciato alla magia e gli uomini si sono concentrati sul lato materialistico dell’esistenza. Tuttavia, l’energia magica esiste ancora e il Cerchio Scarlatto intende assorbirla per dominare il pianeta con essa e plasmarlo secondo la propria concezione delle cose.
Il Cerchio Scarlatto dà quindi la caccia agli esseri mistici che non riesce a controllare, più che altro allo scopo di impadronirsi delle loro doti, e Witch Hunter finisce, suo malgrado, invischiato nelle loro macchinazioni e affronterà streghe, demoni e personaggi tipici di questo genere di storie. Ferrante dimostra di avere notevole fantasia e realizza story-lines su bordelli frequentati da esseri mostruosi, padri snaturati che vendono le figlie ai demoni per ottenere potere, tarocchi dalle strane e letali proprietà e luoghi infestati da donne fantasma, collegandosi, di tanto in tanto, alle leggende ancestrali della tradizione anglosassone e alle suggestioni di tipo cospiratorio dei cosiddetti teorici del Nuovo Ordine Mondiale.
Il tono delle avventure di Witch Hunter, tuttavia, malgrado le tematiche macabre, è leggero e divertente e peraltro Jon Redmont, con costume e maschera, di fatto agisce da super-eroe e non si differenzia molto da tanti buffoni in calzamaglia. Gli spunti del serial sono interessanti e, nel complesso, la trama scorre piacevolmente ed è evidente che lo scrittore intende realizzare un fumetto di mero intrattenimento e niente di più. Ma, proprio per gli innumerevoli spunti di riflessione che quest’opera avrebbe potuto fornire, una minore superficialità sarebbe stata preferibile.
I dialoghi sono ironici e ben impostati e la parte grafica, opera di Scott, Adauto Silva e Alex Williamson, non si allontana dai canoni imperanti nel comicdom a stelle e strisce. I penciler, pur non essendo eccezionali, né innovativi, realizzano comunque un lavoro accettabile e l’impostazione delle tavole e del lay-out è efficace. Da segnalare, inoltre, le copertine del grande Frank Brunner. In definitiva, Witch Hunter è, in ogni caso, un fumetto onesto che può regalare al lettore una sana distrazione.