Come quando eravamo piccoli, un romance nostalgico [Recensione]

Pubblicato il 14 Giugno 2016 alle 11:25

I giovanissimi Paliaga e Carlomagno pubblicano per la collana Le Città dall’Alto di Bao Publishing la graphic novel Come Quando Eravamo Piccoli, un romance comedy con tanti riferimenti al mondo delle serie tv… e non solo.

Il protagonista di Come Quando Eravamo Piccoli è Pietro, un ragazzo con un folto ciuffo rosso che rispecchia, per molti lettori, sia chi siamo sia chi vorremmo essere: Pietro, infatti, è il creatore di uno show televisivo di successo ed è, ovviamente, appassionato di serie tv, ma non solo (ascolta anche i Mumford and Sons, cosa che può solo renderlo ancora più simpatico).

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La storia è di base una commedia romantica, intrisa di quel senso di nostalgia che ci assale quando pensiamo all’infanzia o anche ad un passato recente, quando le giornate erano più spensierate e serene. Fin dalle prime pagine di Come Eravamo Piccoli, però, quel passato è già finito: infatti vediamo Pietro ritornare in Italia dalla sorella Rebecca, dopo una delusione d’amore che gli sta impedendo di continuare a scrivere.

Successivamente Pietro incontra Alice, una barista-bassista che sogna di sfondare nel mondo della musica, anche lei con il suo bagaglio di rimpianti, disillusioni e ricordi tristi. Insomma, la storia è molto classica.

In schemi così ricorrenti come quello della commedia romantica, è fondamentale il modo in cui viene narrata la storia, e quella di Pietro e Alice è composta da dialoghi scorrevolissimi, silenzi intensi, citazioni telefilmiche e tutto quello che un buon lettore di fumetti potrebbe desiderare: insomma, Come Quando Eravamo Piccoli riesce a convincere fin dalle prime pagine, non solo a livello di sceneggiatura ma anche grazie ai disegni puliti e lineari di French Carlomagno, con una colorazione molto luminosa che, purtroppo, in fase di stampa ha perso parte del suo respiro.

Il fatto che il protagonista abbia i capelli rossi, poi, è un plus più che gradito.

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Una tavola di Come Quando Eravamo Piccoli

L’unica critica che si potrebbe porre riguarda un forse eccessivo citazionismo: ad esempio, una pagina in particolare è fortemente ricalcata da un episodio della prima stagione di How I Met Your Mother, “Rullo di Tamburi”.

Tuttavia, questa scelta non solo comporta tante “strizzatine d’occhio” al lettore che sa, ma è utile soprattutto per settare il contesto della storia: dato che il protagonista scrive serie tv di professione, i riferimenti a Breaking Bad e Lost non sono fuori contesto.

Per concludere: Paliaga e Carlomagno con Come Quando Eravamo Piccoli dimostrano di conoscere a fondo gli strumenti del fumetto, alternando con matura consapevolezza pagine fortemente vignettate a tavole di largo respiro, tra dialoghi alla Brian Michael Bendis e silenzi carichi di significato.

Inoltre riescono a conquistare con una storia d’amore (che non è “solo” una storia d’amore) ambientata ai giorni nostri, quando invece molti lettori sono soliti cercare questo genere in epoche più lontane.

Non solo Come Quanto Eravamo Piccoli, ma anche la prossima opera di questo duo merita di essere comprata a scatola chiusa: Paliaga e Carlomagno meritano la vostra fiducia e, se continuano su questa linea, possono solo migliorare.

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