Gli Straordinari X-Men: con Lemire un ottimo livello qualitativo [Recensione]
Pubblicato il 25 Maggio 2016 alle 11:25
Qual è la situazione dei mutanti dopo gli avvenimenti di Secret Wars? Pessima e gli homo superior non hanno mai affrontato una situazione tragica come questa! Ce la descrive l’acclamato Jeff Lemire in questo albo che inaugura il nuovo corso editoriale degli X-Men!
Chiunque abbia letto gli X-Men sa che le tragedie sono sempre state all’ordine del giorno. Le vicende dei mutanti perseguitati da un mondo che li teme e li odia hanno fatto la fortuna della Marvel, a partire dagli anni ottanta, grazie a Chris Claremont che creò trame labirintiche, complesse e avvincenti caratterizzate da atmosfere cupe e luttuose che diedero vita allo stile definito ‘morte e disperazione’.
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Nel corso degli anni molti autori hanno ampliato, approfondito e rinnovato le intuizioni di Chris, a volte realizzando pietre miliari, a volte storie banali. Nel contesto del post-Secret Wars c’è da chiedersi quale possa essere la situazione delle X-squadre del Marvel Universe.
E la risposta è una sola: pessima. Se infatti in passato gli X-Men hanno dovuto affrontare minacce cosmiche nonché la discriminazione degli esseri umani, stavolta il pericolo che li insidia è davvero terrificante.
I mutanti infatti non sono più il prossimo passo evolutivo dell’umanità. C’è una nuova minoranza, quella degli Inumani. Costoro stanno aumentando di numero a causa della diffusione delle nebbie terrigene che conferiscono loro i poteri.
Modificano chiunque possieda dna inumano con conseguenze devastanti e soprattutto sono letali per i mutanti. I possessori del gene-x sono destinati a perire perché non saranno più in grado di riprodursi.
I mutanti, quindi, adesso non dovranno solo vedersela con il razzismo nei loro confronti, giunto a livelli agghiaccianti, ma anche con una futura estinzione.
Sono queste le premesse di Extraordinary X-Men, nuova X-collana che per volontà della Marvel è da considerare il nucleo portante di tutte le testate mutanti.
A scriverla è l’acclamato Jeff Lemire, autore di Sweet Tooth e altri apprezzati lavori per la DC. Lemire, in questi primi due episodi proposti da Panini, parte subito in quarta delineando una vicenda cupa, opprimente, dai toni pessimisti che ricorda, facendo le debite proporzioni, le mitiche saghe claremontiane.
E lo fa scrivendo testi intensi e introspettivi e dimostrando di conoscere bene le psicologie dei personaggi.
Gli X-Men di Lemire sono guidati da Tempesta e composti dall’Uomo Ghiaccio, Nightcrawler, Magik e Colosso. Ma appaiono pure Forge, la Jean Grey più giovane che era stata portata nel presente dalla Bestia e il Logan invecchiato del futuro alternativo finito poi su Battleworld.
Lui sembra essere uno degli elementi essenziali delle prossime storie e non mancano misteri intriganti, legati a uno dei più terribili avversari degli Uomini X che già trama nell’ombra.
Per giunta, Lemire non risparmia sorprese e lo capirete quando scoprirete la collocazione della Scuola Xavier.
Il tema fondamentale della serie resta comunque quello della discriminazione e Lemire inserisce i suoi X-Men in un’America da incubo, resa intimidente dai disegni dell’ottimo Humberto Ramos che qui abbandona la stilizzazione eccessiva di tante sue prove passate e realizza tavole di grande impatto visivo.
Insomma, Extraordinary X-Men promette bene e sembra una delle collane Marvel più valide.
Meno incisiva pare invece la storica Uncanny X-Men, il cui primo episodio viene pubblicato in questo stesso albo. Abbiamo a che fare con un team più borderline del precedente, se non altro perché a guidarlo è un tipo come Magneto.
I suoi alleati sono Sabretooth, M, Psylocke e un Arcangelo sottoposto al controllo ipnotico di Betsy. Erik e soci hanno deciso di non seguire il sogno di convivenza pacifica tra umani e mutanti di Xavier (data la situazione, è ormai un’utopia) e si concentrano sulla difesa del genere mutante minacciato dall’estinzione.
Ovviamente, hanno metodi discutibili e non potrebbe essere diversamente, considerando i personaggi coinvolti. Lo scrittore è Cullen Bunn che insiste su atmosfere e situazioni drammatiche, sebbene non prive di ironia, rilevabile nei dialoghi tra Besty e Sabretooth. La serie ha potenzialità ma, almeno a giudicare dall’inizio, è più convenzionale di Extraordinary X-Men.
I disegni di Greg Land sono efficaci ma il penciler non si discosta dal suo stile abituale. Nel complesso, questa proposta Panini è di buon livello e, grazie specialmente a Lemire, priva delle atmosfere infantili di altri mensili della Casa delle Idee.