Sherlock Holmes – Il Processo di Sherlock Holmes

Pubblicato il 20 Maggio 2011 alle 00:00

Sherlock Holmes
Il Processo di Sherlock Holmes

Autori: Leah Moore, John Reppion (testi), Aaron Campbell (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,00, 17 x 26, pp. 120, col.
Recensione


Sherlock Holmes, creato nel 1887 da Arthur Conan Doyle, è per molti il prototipo del detective (ma c’è chi prende in considerazione l’Auguste Dupin inventato da Edgar Allan Poe) e sin dalla sua prima apparizione in ambito letterario avvinse un numero enorme di lettori che si appassionarono alle vicende del celebre investigatore.

L’incredibile successo di Sherlock Holmes (uno dei primi prodotti culturali di livello globale) diede fama e fortuna a Conan Doyle ma, in seguito, lo stesso scrittore iniziò a nutrire una certa insofferenza nei confronti della sua creatura; e quando decise di farlo morire, nel racconto ‘L’Ultima Avventura’ del 1893, i fans lo assillarono affinché rivedesse la sua decisione e Conan Doyle, con un abile stratagemma che può far pensare alle odierne resurrezioni di tanti supereroi dei comics, fu costretto a riportarlo in vita.

Come nel caso del Dracula di Bram Stoker, anche Sherlock Holmes sopravvisse al suo autore e il più abile investigatore del mondo fu utilizzato nei libri scritti da altri romanzieri e, nel corso degli anni, nelle pellicole cinematografiche (basti pensare ai film interpretati da Basil Rathbone), nei serial televisivi e, last but not least, nei fumetti.

In ambito anglofono, l’esordio fumettistico di Holmes risale al 1942, grazie alla Fawcett, che fece apparire il personaggio a fianco di Capitan Marvel Jr. nel serial a questi dedicato, benché in precedenza ci fossero già state alcune strisce giornaliere imperniate su di lui. E, dopo quella prima apparizione, si può affermare che Sherlock Holmes è stato, in linea di massima, una presenza più o meno costante nei comics e si contano vari adattamenti disegnati degli stessi romanzi.

La Dynamite, l’intraprendente etichetta che ha spesso proposto comic-books di ottima fattura dedicati a numerosi characters dell’immaginario popolare, sovente legati alle suggestioni pulp, ha pubblicato questo interessante Sherlock Holmes and the Trial of Sherlock Holmes, tradotto in Italia da Panini Comics e inserito nella linea di volumi Collezione 100%.

Trattasi di un’opera intrigante, dal momento che a scrivere la storia ci sono Leah Moore, figlia del sommo Alan, e il marito John Reppion, già responsabili della bella versione a fumetti del Dracula stokeriano, anch’essa nel catalogo Panini. I due coniugi, negli ultimi anni, hanno realizzato diversi comics in ambito indipendente, privilegiando, in particolare, la Dynamite, appunto, e la Dark Horse, e occupandosi in prevalenza di atmosfere mystery e horror.

In questo caso, i due scrittori non scelgono di rinarrare una storia classica di Sherlock Holmes ma scrivono un’avventura che è farina del loro sacco e che potrebbe pure essere interpretata come un riuscito omaggio a Conan Doyle e all’universo fittizio immaginato dal grande scrittore. Anche nella versione della Moore e di Reppion, comunque, Sherlock Holmes è un abile investigatore; ma stavolta si trova invischiato in una situazione particolarmente insidiosa.

Infatti, Holmes, per una serie di circostanze che non rivelerò, viene accusato di omicidio. Ovviamente, non è lui l’assassino. Ma qualcuno (forse Moriarty, il suo peggior nemico?) è riuscito ad incastrarlo e provare la sua innocenza non sarà affatto facile. Per giunta, l’omicidio si è verificato in una stanza chiusa a chiave (e qui gli autori giocano con un cliché della gloriosa tradizione dei romanzi gialli) e, al momento dell’assassinio, le uniche persone che vi si trovavano erano la vittima e Sherlock Holmes.

Qual è la soluzione? Il Dr. Watson, amico e collaboratore di Holmes, tenterà in ogni modo di fare luce sulla faccenda. E lo stesso, pur con prudenza, vale per alcuni esponenti delle forze dell’ordine che non riescono a convincersi che Sherlock sia diventato un criminale. Moore e Reppion costruiscono un’ottima trama, che avvince il lettore sin dal principio, utilizzando stilemi espressivi tipici del noir e a volte con influssi del romanzo epistolare. Inoltre, riescono a descrivere la Gran Bretagna dell’epoca con un tocco di forte autenticità, tramite l’apparizione della Regina Vittoria, per esempio; accenni a Jack lo Squartatore, alle tensioni socio-politiche dei paesi europei del periodo tardo-vittoriano, al nascente femminismo, al processo di Oscar Wilde o alle opere di H. G. Wells, in un curioso mix di fiction e realtà storica.

La parte grafica è valida. Aaron Campbell (attualmente penciler regolare di Green Hornet Year One) è perfetto per la storia e riesce a visualizzare, con un tratto ombroso e dark, gli interni delle case vittoriane, le atmosfere intimidenti delle prigioni o dei bassifondi, con un’attenzione nei confronti degli sfondi, gli arredi, gli abiti d’epoca, veramente lodevole. E il volume, quindi, è da tenere in considerazione anche da questo punto di vista. Da segnalare, infine, le stupende cover di John Cassaday. Da provare.


Voto: 8

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