I Guardiani della Galassia: un Bendis non al meglio [Recensione]
Pubblicato il 24 Maggio 2016 alle 11:25
Chi sono i Guardiani della Galassia dell’Universo Marvel post-Secret Wars e cosa combinano? Ce lo rivela Brian Michael Bendis in una serie cosmica dai toni ironici valorizzata dai disegni del bravissimo Valerio Schiti!
L’ho scritto spesso nel corso degli anni e ho subito gli attacchi di molti Marvel fan ma lo affermo anche stavolta: Brian Michael Bendis, acclamato autore di Daredevil, Ultimate Spider-Man e tante altre serie di successo, è sopravvalutato.
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Ha indubbie capacità di scrittura, parecchie idee e inventiva e non si può negare che sia riuscito a rinnovare la Marvel.
Gli va riconosciuto, tra le altre cose, il merito di aver portato i Vendicatori a un successo senza precedenti, tanto che oggi la linea editoriale del gruppo di supereroi più potenti della terra è ormai la più importante della Casa delle Idee.
Tuttavia, non apprezzo l’atteggiamento compiaciuto che riscontro nei suoi dialoghi, caratterizzati da insistiti toni ironici; la sua mancanza di rispetto per la continuity (ciò valeva comunque per l’era pre-Secret Wars) e, in determinate occasioni, della psicologia di tanti personaggi storici.
Inoltre, a volte non ha buone intuizioni e il fatto che si sia occupato di troppe testate non gli ha permesso di proporre opere sempre valide.
Ovviamente nell’ambito dell’operazione All New All Different Marvel Bendis non poteva non essere coinvolto, essendo comunque uno degli autori di punta della casa editrice.
Panini Comics propone il primo albo di Guardians of the Galaxy, serie dedicata al team cosmico che in precedenza ha ottenuto un buon riscontro da parte del pubblico. Le cose sono però cambiate e la formazione è lievemente diversa.
Peter Quill, alias Star Lord, colui che era il leader del gruppo, è ora diventato presidente del pianeta Spartax e si è allontanato dai compagni di squadra, benché appaia in questo primo numero.
La sua ragazza Kitty Pryde ha preso il comando dei Guardiani, assumendo pure il nome di Star Lord, e i suoi compagni sono Drax il Distruttore, Flash Thompson alias Venom, Rocket Raccoon, Groot e addirittura la Cosa dei Fantastici Quattro.
Si tratta di una compagnia eterogenea che, almeno in questo albo, mi pare poco coesa e non molto coinvolgente. Non manca in ogni caso nemmeno la letale Gamora che farà una drammatica apparizione.
Si capisce che Bendis intende delineare una story-line lunga e complessa e adesso si limita a imbastire le premesse della trama, utilizzando villain del calibro di Annihilus e di Hala.
Tuttavia, i dialoghi ironici che, a conti fatti, sono più che altro demenziali e la comicità infantile che permea la narrazione mi spinge a giudicare in maniera negativa Guardians of the Galaxy, testata commerciale e bambinesca che lascia il tempo che trova.
I disegni del bravissimo Valerio Schiti sono ottimi e il penciler realizza tavole di grande impatto visivo, valorizzate da uno stile plastico e dinamico, abbellito dai colori vivaci e intensi di Richard Isanove.
In pratica, Guardians of the Galaxy è un fumetto bello da vedere ma pessimo da leggere, come succede ormai sempre più spesso con tanti comics americani, non solo Marvel.
C’è poi una storia autoconclusiva tratta da Guardians of the Galaxy Best Story Ever, scritta da Tim Seeley.
L’episodio si colloca dopo lo speciale numero zero apparso su Marvel Crossover n. 82. Anche in questo caso i toni narrativi sono ironico/demenziali con Peter e Rocket Raccoon che raccontano a turno un’avventura, modificando sempre qualcosa e litigando. Sullo sfondo della vicenda Seeley inserisce Gamora e gli altri membri del gruppo e ripesca intriganti personaggi femminili del calibro di Nebula, Cerise, Stellaris e Death Metal.
Ma è tutto risaputo, se non stupido. I disegni di Iban Coello su schizzi di Reilly Brown sono efficaci, pur non discostandosi dagli standard del comicdom statunitense contemporaneo.
Come giudicare quindi questa prima uscita? Come una proposta trascurabile. Se gradite una lettura senza pretese, Guardiani della Galassia è roba per voi. Se cercate la qualità, non fatevi troppe aspettative.