Storie di un’attesa di Sergio Algozzino è un intreccio di sensazioni [Recensione]
Pubblicato il 4 Giugno 2016 alle 11:25
L’esatto significato della parola “attesa” è ciò che emerge nel volume di Sergio Algozzino. Storie di un’attesa mette in scena vicende diverse, ma tutte accomunate dal valore dell’attesa.
Nel Settecento il filosofo, poeta e drammaturgo tedesco Gotthold Ephraim Lessing coniò la citazione “L’attesa del piacere è essa stessa il piacere”. Chissà quante volta abbiamo sentito questa frase in spot pubblicitari, ma senza mai darci il giusto peso; eppure in una semplice espressione è racchiuso un significato davvero tanto profondo.
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Prova a spiegarlo con parole e immagini il fumettista italiano Sergio Algozzino con la sua graphic novel Storie di un’attesa edito per la Tunuè Edizioni.
L’autore racconta tre storie distanti nel tempo: un principe palermitano che decide nell’Ottocento di partire per la Terrasanta, accorgendosi che è molto più importante la preparazione del viaggio in sé rispetto alla partenza vera e proprio.
Due persone si sfidano, all’inizio del secolo scorso, in una partita a scacchi per corrispondenza, ma nel tempo scoprono come l’esistenza abbia scavato un abisso fra di loro.7
Un ragazzo, negli anni Novanta, si ritrova ad aspettare per ore la ragazza con cui si è dato appuntamento, solo con i suoi pensieri e le paure di un mancato incontro.
A legare le vicende l’aspettare con pazienza il tempo che passa e i cambiamenti che ne conseguono, per riscoprire, in un’epoca di frenesia, il valore dell’attesa.
Mettendo in scena diversi apparati narrativi e raccontando storie distanti tra loro nel tempo, l’autore riesce nel suo intento di far vivere al fruitore del suo fumetto tutti quegli attimi e quei momenti che precedono un incontro, un viaggio o anche un semplice gesto.
L’opera di Algozzino si trasforma così in un intreccio di sensazioni, che dall’incertezza passano alla paura e dall’illusione alla rassegnazione.
Emozioni che rispecchiano lo stato d’animo dei protagonisti delle tre storie, tutte corredate dal pilastro principale di un’attesa senza condizionamenti, ma piena di riflessioni.
I disegni assorbono l’occhio attento del lettore creando con quest’ultimo una complicità a tratti inaspettata. Colori e linee riempiono la pagina di un’aura che sa quasi di serenità, il tutto condito con volti e situazioni che sono il ritratto tipico dell’attesa che l’autore vuol trasmettere.