X2: X-Men United di Bryan Singer

Pubblicato il 13 Giugno 2015 alle 11:40

Gli esiti trionfali della prima pellicola sugli X-men, uscita nel 2000, spinse la produzione a mettere subito in cantiere il sequel e l’intero cast venne riconfermato.

Il regista Bryan Singer e il produttore Tom DeSanto volevano che fosse l’episodio più cupo della trilogia. Singer in particolare intendeva puntare sulla persecuzione dei mutanti da parte degli umani e decise di ispirarsi alla graphic novel “X-men: God loves, man kills” scritta da Chris Claremont, disegnata da Brent Anderson, pubblicata nell’82 ed incentrata sulla crociata xenofoba e genocida del reverendo William Stryker.

David Hayter e Zak Penn scrissero due sceneggiature separate che vennero poi unite in un unico script riveduto e corretto nel 2002 da Michael Dougherty e Dan Harris. Il reverendo William Stryker venne reinterpretato come colonnello degli USA che intende scatenare una guerra contro i mutanti.

Una versione simile a quella dell’universo fumettistico alternativo e moderno Ultimate nel quale Stryker è un ammiraglio dell’esercito. Per il ruolo, Singer volle fortemente l’attore inglese Brian Cox che lo aveva impressionato nel film Manhunter nella parte di Hannibal Lecter, il killer cannibale reso celebre dalle successive interpretazioni di Anthony Hopkins.

La crociata anti-mutanti di Stryker concretizza le paure di Magneto, prigioniero nella sua gabbia di plexiglass dopo la cattura al termine dell’episodio precedente. Magneto riceve dapprima la visita di Stryker, che gli estorce l’ubicazione della scuola di Xavier, e viene poi liberato da Mystica che mette in atto il geniale ed avvincente piano d’evasione escogitato dal suo leader.

Magneto si allea in modo strategico con gli X-men per far fronte al nemico comune, pronto però a tradirli quando gliene capita l’opportunità.

Stryker ha creato un duplicato di Cerebro, la macchina con la quale Xavier può mettersi in contatto telepatico con tutti gli esseri umani e i mutanti della Terra. Il colonnello ordina ai suoi uomini di attaccare la scuola degli X-men e di rapire il professore.

Nel confronto tra i due scopriamo la vera origine dell’odio di Stryker, suo figlio Jason, un mutante dai poteri telepatici che ha causato la morte di sua madre. Il padre lo ha fatto lobotomizzare e lo sfrutta per costringere Xavier, attraverso un duello mentale, ad usare la copia di Cerebro per uccidere tutti i mutanti. Alla fine, Magneto gli rivolterà il piano contro sfruttando Xavier e Cerebro per tentare di eliminare tutti gli umani. J

ason, interpretato da Michael Reid McKay, è liberamente ispirato a Jason Wyngarde, villain del fumetto conosciuto col nome di battaglia di Mastermind.

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Se nel primo capitolo il personaggio centrale era Rogue, punto di riferimento per il pubblico più giovane e pedina suo malgrado del piano di Magneto, in questo secondo episodio la storia ruota intorno a Wolverine che ha la possibilità di scoprire nuovi segreti su un passato che non riesce a ricordare. Stryker è infatti il responsabile del Progetto Weapon X finalizzato a trasformare umani e mutanti, volontari e non, in armi viventi.

Stryker sfruttò il fattore di guarigione di Wolverine per ricoprirgli lo scheletro di adamantio. Particolarmente importante il faccia a faccia finale tra il colonnello e l’eroe che decide di rinunciare alla verità per restare accanto ai suoi amici. Le sequenze di lotta di Wolverine con gli uomini di Stryker vennero ritenute talmente violente da vietare il film ai minori di 17 anni. Vennero così tagliati alcuni secondi e la pellicola ottenne il PG-13.

Inizialmente la spalla di Stryker avrebbe dovuto essere Anne Reynolds, sua assistente in God loves, man kills. Singer, però, decise di inserire un personaggio più spettacolare che fosse un valido avversario per gli X-men. Optò allora per l’asiatica Lady Deathstrike, interpretata da Kelly Hu, conosciuta in Italia per il ruolo di Kaori negli spot pubblicitari di una nota marca di formaggio.

Creata da Dennis O’Neil ed apparsa per la prima volta sulle pagine di Daredevil, Lady Deathstrike, alias Yuriko Oyama, nel film non si discosta molto dalla controparte fumettistica che, per breve tempo, è stata alleata di Stryker. Nella pellicola è anche lei frutto di Weapon X, una mutante con lo stesso fattore rigenerante e il medesimo scheletro d’adamantio dotato di artigli di Wolverine. Lo scontro tra i due è il momento più spettacolare del film.

Proseguono le schermaglie sentimentali tra Ciclope e Jean Grey, che fatica sempre più a controllare i suoi poteri e viene corteggiata da Wolverine. La tensione tra i due fidanzati sfocia in un simbolico combattimento giustificato dal controllo mentale che Stryker esercita su Ciclope. Il sacrificio finale di Jean Grey doveva essere il colpo di scena del film e venne tenuto segreto a tutti, anche all’attrice Famke Janssen a cui fu rivelato solo durante le riprese.

La produzione decise di concedere più spazio ad Halle Barry la cui popolarità era alle stelle dopo aver vinto l’Oscar per Monster’s ball. Qui Tempesta stringe amicizia con Nightcrawler, uno degli X-men più popolari tra i fans del fumetto, creato nel ’75 da Chris Claremont e Len Wein all’interno del loro progetto di rifondazione del gruppo.

Assente nel primo film ed interpretato da Alan Cumming, Nightcrawler è il tedesco Kurt Wagner, dotato di pelle blu, occhi gialli, mani e piedi a tre dita e coda a punta che gli conferiscono un aspetto demoniaco fortemente contraddittorio con la sua radicata fede cattolica. La sua capacità principale è quella del teletrasporto che può attuare solo se consapevole della sua destinazione. Particolarmente efficace il momento in cui Tempesta decide di riporre fede in lui per salvare Xavier teletrasportandosi nell’ignoto oltre una porta blindata.

La componente giovanile del film è di nuovo costituita da Rogue che allaccia una relazione sentimentale con Iceman, alias Bobby Drake, interpretato da Shawn Ashmore. Il giovane mutante dotato di poteri congelanti nasce con il gruppo originale del fumetto ed aveva solo un breve cameo nel primo episodio.

In questo sequel viene approfondito il suo rapporto con la famiglia, restìa ad accettarne la diversità, e si rivela paziente con Rogue la cui capacità di assorbire le energie psicofisiche di chiunque la tocchi le impedisce di avere contatti fisici con lui. Nel fumetto la relazione tra i due è presente solo nella versione Ultimate.

Amico e rivale di Iceman è John Allerdyce, detto Pyro per i suoi poteri pirocinetici. Nel primo film faceva una veloce comparsata interpretato da Alexander Burton, qui ha il volto di Aaron Stanford ed è un personaggio ribelle, scontroso, arrogante, che cede alle lusinghe di Magneto e si schiera con la sua Confraternita.

L’ovvia contrapposizione antitetica tra i poteri di Iceman e di Pyro preannuncia una resa dei conti per l’episodio successivo.

Nel film appaiono brevemente anche Kitty Pride e il russo Colossus interpretati rispettivamente da Katie Stuart e Daniel Cudmore, due personaggi che avranno maggior importanza nel terzo episodio. Erano previsti anche il ritorno di Sabretooth, l’inserimento di Angel, che doveva sottoporsi ad un esperimento di Stryker, e di Beast, alias il dr. Hank McCoy, ma vennero eliminati per il numero troppo alto di personaggi. Tuttavia, il dr. McCoy, interpretato da Steve Bacic, appare brevemente in un notiziario televisivo. Vennero cancellate anche le Sentinelle, robot caccia mutanti, che sarebbero costate 7 milioni di dollari e la Danger room, l’ultrafantascientifica sala d’addestramento degli X-men il cui set fu costruito ma non venne poi utilizzato.

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La produzione ebbe inizio il 17 giugno del 2002 a Vancouver. Vennero costruiti 64 set in 38 location differenti. Durante le riprese della scena in cui Pyro affronta la polizia dando fuoco alle volanti, il direttore della fotografia Newton Thomas Sigel e due stunt rimasero quasi uccisi.

Nonostante la nomination all’Oscar, il supervisore agli effetti visivi Mark Stetson si era dichiarato insoddisfatto del lavoro svolto nel primo episodio. Nel sequel, il numero di effetti aumentò in modo considerevole, dagli oltre cinquecento del film precedente a ben ottocento.

Venne creato un software apposito per la scena in cui Tempesta scatena gli uragani contro i caccia militari e si prestò particolare cura nelle sequenze ambientate all’interno di Cerebro. John Ottman, compositore e montatore del film, ereditò la colonna sonora di Michael Kamen conferendo al tema principale un tono più epico, incisivo e martellante

Il film uscì il 2 maggio del 2003 e superò di gran lunga il primo incassando 407 milioni di dollari in tutto il mondo. Tranne qualche sporadica critica alla sceneggiatura e alcune lamentele dei puristi del fumetto per i cambiamenti superficiali apportati, il film fece centro rispettando in pieno le tematiche fondamentali del materiale originale.

L’evoluzione della storia è avvincente, i personaggi ben sfaccettati e approfonditi, le scene action spettacolari, i colpi di scena funzionano a meraviglia e creano l’attesa per il terzo capitolo. Non solo uno dei migliori cinecomics ma anche uno dei più riusciti sequel di sempre.

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