I Maestri Inquisitori, un’avvincente saga fantasy [Recensione]
Pubblicato il 6 Giugno 2016 alle 11:25
Fantastica dà il via alla pubblicazione di un’avvincente saga fantasy: I Maestri Inquisitori! Non perdete le complesse vicende della straordinaria terra d’Oscitania, popolata da maghi, elfi, avventurieri senza scrupoli, draghi e ovviamente i temibili Inquisitori!
La popolarità del fantasy non accenna a diminuire e basta dare un’occhiata in libreria per notare la quantità di libri appartenenti a questo genere. Lo stesso discorso si può fare per il cinema e per le serie televisive e neanche il fumetto ne è escluso.
Le atmosfere sword & sorcery continuano quindi a fare presa sull’immaginario e un’opera come I Maestri Inquisitori, i cui primi due capitoli vengono ora proposti da Mondadori Comics nella collana Fantastica, ne è l’ennesima dimostrazione.
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La storia si svolge nelle terre d’Oscitania sconvolte da un conflitto durato mille anni da tutti conosciuto come Caos. La guerra è comunque finita ma la situazione non è certo tranquilla e un poco alla volta sono venuti alla luce tanti fatti spiacevoli che non contribuiscono a rasserenare lo stato d’animo delle popolazioni.
Allo scopo di mantenere nei limiti del possibile la calma e punire eventuali crimini è nato l’Ordine degli Inquisitori.
Ogni componente ha il compito di indagare su eventuali trasgressioni e far trionfare la giustizia. Gli Inquisitori sono al servizio della casta dei Maghi che occupano un posto elevato nell’ambito delle svariate organizzazioni di Oscitania e sono a loro volta dotati di poteri magici.
Bisogna chiarire, tuttavia, che il mondo di Oscitania è popolato da tante tribù e famiglie che hanno un ruolo essenziale nelle trame. In pratica, il lettore avrà a che fare con un affresco narrativo ampio e decisamente complesso.
I Maestri Inquisitori si compone di albi auto-conclusivi, sebbene ci sia un intreccio che accomuna i vari capitoli, incentrati sulla figura di un Inquisitore sempre diverso coinvolto in un’indagine specifica. Si inizia con il tormentato Obeyron, Inquisitore capace di creare doppioni di se stesso.
Era stato a suo tempo inviato dai Maghi in una missione rivelatasi tragica. Il suo compagno di viaggio, per esempio, è morto (Obeyron comunque può parlare con il suo spettro) e lui stesso ha subito esperienze traumatiche. Ritenuto ormai scomparso, ritorna dopo molti anni nella sua terra, desideroso di vendetta.
Ha infatti capito che qualcuno voleva farlo morire e scoprire la sua identità nonché i motivi del suo rancore è l’obiettivo principale di Obeyron.
La storia è scritta da Olivier Peru che si sbizzarrisce con una pletora di intrighi, macchinazioni e duelli efferati che faranno la gioia degli amanti del fantasy; non mancano momenti visionari nelle sequenze riguardanti enormi draghi e neanche quelli introspettivi.
I testi e i dialoghi sono curati ma la trama ha un ritmo lento e con meno dialoghi e più azione l’effetto complessivo sarebbe stato più accattivante.
I disegni sono dell’ottimo Pierre-Denis Goux, dallo stile accurato e aggressivo, che realizza tavole di grande impatto, molto dettagliate, e raffigura in maniera efficace le ambientazioni cupe immaginate da Peru.
Il secondo episodio del volume introduce l’Inquisitore Sasmael che si reca in una regione del vasto regno di Oscitania per investigare su un omicidio.
In questo caso, si tratta sempre di un’avventura fantasy ma gli stilemi delle detective story sono evidenti. E’ una curiosa commistione di generi frutto della fantasia di Nicolas Jarry.
Droghe dalle proprietà magiche, sotterranei angusti, guerriere spietate e avventurieri senza scrupoli: sono gli elementi della vicenda narrata da Jarry su un Inquisitore forte e coraggioso, non privo però di malinconia.
L’autore, inoltre, si diverte a descrivere complotti e intrighi che contribuiscono a tenere desta l’attenzione del lettore. Anche in questo caso i disegni sono affidati a un artista di grande livello, Paolo Deplano, pure lui dotato di uno stile naturalistico e particolareggiato perfetto per una vicenda a forti tinte come questa.
I Maestri Inquisitori non è un lavoro rivoluzionario e innovativo ma semplicemente un buon esempio di fantasy. Da tenere d’occhio.