CRESCERE CHE PALLE! e il disagio di vivere [Recensione]

Pubblicato il 26 Maggio 2016 alle 15:25

Crescere, che palle! è il primo volume dei Sarah’s Scribbles e raccoglie alcune delle web strips della giovanissima Sarah Andersen, vera e propria beniamina di Tumblr e Facebook: edito in Italia da Becco Giallo, la sua filosofia si basa sugli indiscussi pilastri della pigrizia, della Netflix-dipendenza e, ovviamente, del disagio.

“Spesso il male il vivere ho incontrato”, diceva Montale: ma secondo Sarah Andersen, fumettista ventenne di Brooklyn, ad essere la prassi è invece il disagio di vivere, tanto da farne una vera e propria filosofia di vita che ha già più di 800.000 seguaci su Facebook.

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Le vignette di Sarah, in cui protagonista costante è il suo alter ego fatto di inchiostro digitale, parlano chiaro: i ventenni non sono adulti, la fine del college è un trama insuperabile e noi poveri esseri umani siamo degli eterni insicuri… insicuri che adorano leggere, evitare le persone ed essere dipendenti dal wi-fi e dalle serie tv.

Probabilmente in questo modo ho appena descritto non solo le brevi avventure di Sarah, ma anche la vostra quotidianità. O, se non la vostra, quella di molti giovani adulti un po’ asociali che, giorno dopo giorno, trovano motivo di essere ansiosi per ogni singola cosa, ma non per questo sono meno teneri (e, credetemi, Sarah è molto tenera).

sarahs scribbles strip
Una delle strip della raccolta

Sarah’s Scribbles rientra tra quei web comics che danno voce agli introversi e ai disagiati, con un tratto essenziale ed efficace che si distingue immediatamente: in quell’oceano immenso che è internet, infatti, una vignetta di Sarah Andersen è subito riconoscibile.

I più affezionati vorranno sicuramente avere una copia di questa raccolta per ridere ad ogni vignetta, esattamente come la prima volta che l’hanno letta su Facebook. E, spesso, si ride per non piangere.

Il volumetto si presenta semplice e compatto: nell’aspetto ricorda molto le raccolte in volume delle strisce di Bastien Vivès, edite da Bao Publishing, con un prezzo leggermente più alto. Non resta che sperare che questa sia solo la prima antologia di una lunga serie di disagi in pillola.

In originale le strips di Sarah Scribbles sono state raccolte sotto il nome di Adulthood is a myth (L’Età adulta è un mito), che rende maggiormente il concetto rispetto a Crescere, che palle! La filosofia di Sarah, infatti, gira intorno a questo concetto: siamo cresciuti, ma non siamo adulti.

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