Uncharted: riassumiamo la saga prima di giocare al quarto capitolo!
Pubblicato il 10 Maggio 2016 alle 14:00
L’attesa è finalmente giunta al termine. Oggi, Uncharted 4: Fine di un Ladro esce ufficialmente in tutti i paesi del mondo.
Era il lontano 2007 quando Uncharted: Drake’s Fortune fece il suo debutto per Play station 3, dando inizio ad una delle saghe della console di Sony più famose, e prolifiche di sempre.
A distanza di nove anni, i numerosi fan di Nathan Drake sono pronti a dire addio (almeno per il momento) ai personaggi che sono entrati nel cuore di milioni di videogiocatori.
Nonostante sia stato detto più volte che Uncharted 4: Fine di un Ladro può essere acquistato senza aver giocato ai precedenti tre videogame della saga, uno dei punti forti di Uncharted è la sintonia che i giocatori creano con i protagonisti del gioco nel corso dei vari capitoli, aumentando di conseguenza anche il coinvolgimento emotivo che l’ultimo capitolo potrà avere su chi ha seguito le avventure di Nathan Drake in senso cronologico. Consigliamo, quindi, di recuperare i precedenti videogiochi, prima di tuffarsi in Uncharted 4.
Ma se non avete alcuna intenzione di seguire il suggerimento, o se volete semplicemente rinfrescarvi la memoria, riassumiamo di seguito quanto successo nelle precedenti avventure di Nathan Drake!
Nota bene: Saranno presenti inevitabilmente degli spoiler (ovviamente NON di Uncharted 4!)
Uncharted: Drake’s Fortune
La storia ha inizia al largo delle coste di Panama, dove il cacciatore di tesori Nathan Drake e la reporter Elena Fisher, rinvengono la bara dell’esploratore Sir. Francis Drake, antenato dello stesso Nathan.
Una volta aperta la bara, i due rinvengono al suo interno solamente il diario perduto dell’esploratore, confermando quanto Drake sospettava: Francis aveva simulato la sua morte in quanto aveva trovato la leggendaria El Dorado!
Nathan ed il suo amico di lunga (lunghissima) data Sullivan, sono intenzionati a mettere le mani sull’immenso tesoro della “Città d’oro”, ma una scoperta del genere non può essere condivisa con le televisioni di tutto mondo. Approfittando della distrazione di Elena, i due fuggono per recarsi in uno dei siti riportati sul diario di Francis.
Il tutto si rivela un grosso buco nell’acqua. All’interno del sito archeologico non vi è alcuna traccia del tesoro. Ma una iscrizione su una colonna, raffigurante una statua venerata da degli uomini (o mostri), riaccende le speranze. El Dorado in realtà non è “una città d’oro”, bensì un idolo d’oro.
Seguendo le tracce di alcuni binari, che presumibilmente furono utilizzati dagli spagnoli per trasportare l’idolo fuori dal sito, Nate e Sully giungono di fronte ad un vecchio Boot nazista. All’interno del quale, il cacciatore di tesori rinviene una mappa.
Ma come spesso capita quando c’è un tesoro di mezzo, non sono i soli a voler mettere le mani sul mitico El dorado.
Roman ed i suoi scagnozzi (capitanati da Navarro), vogliono l’idolo per ripagare i debiti che Sully ha contratto precedentemente. Essendo in maggioranza numerica, rubano la mappa, e sparano al povero Sully… Nate convinto della morte dell’amico, se la dà a gambe.
Nonostante non abbia più la mappa con sé, Nathan ha un ottima memoria e sa dove andare!
Durante la fuga si scontra nuovamente con la reporter Elena, ed insieme si recano su di un’isola dispersa nel mezzo del Pacifico. Isola che secoli addietro fu colonizzata dagli spagnoli, che poi scomparirono misteriosamente!
Una volta arrivati a destinazione, Nate e Elena scoprono che Sully in realtà è ancora in vita. Così si recano al monastero dell’isola per salvarlo dalle grinfie di Roman. Una volta riuniti capiscono che gli spagnoli nascosero il tesoro proprio all’interno di quel monastero. Per l’esattezza nel mausoleo.
Ed è proprio nel mausoleo che Nate rinviene lo scheletro di Sir. Francis Drake.
Ma qualcosa di decisamente strano sta accadendo! Degli esseri deformi sbucano dal nulla, con l’intento di uccidere ogni essere umano incontrino sulla loro strada. Fortunatamente, Elena e Nathan riescono a fuggire, raggiungendo un bunker nazista collegato alla cripta del monastero tramite un tunnel.
Ed è lì che Nathan scopre la verità: Francis riuscì effettivamente a trovare “El Dorado”, ma sapendo che l’idolo nascondeva un terribile, e mortale segreto (trasformare chiunque se ne impossessa in mostri), decise di non trasportarlo fuori dall’isola.
Navarro, però, non è dello stesso avviso. Sa quanto può valere un’arma del genere, e tenta di portarla via. Ma Nathan non può permetterlo. E farà tutto ciò che è in suo potere per impedirlo.
L’avventura termina con Nate, Sully ed Elena pronti a lasciare l’isola su una barca piena d’oro. Ma Nathan ha trovato anche dell’altro: la stessa Elena!
Cosa c’è di reale?
- El Dorado, o la città d’oro, è una leggenda europea che nasce nel periodo delle esplorazioni nel Nuovo Mondo. Gli europei erano convinti che da qualche parte nel sud america esistesse una città piena zeppa di oro. Da allora sono state centinaia le spedizioni per trovare El Dorado, ma senza risultati.
- I Nazisti, erano effettivamente alla continua ricerca di reperti mistici. Furono molti i fondi destinati alla ricerca di oggetti mitologici, e addirittura di astronavi aliene, durante la dittatura Nazista.
Continua a leggere, gira pagina!
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Uncharted 2: Il Covo dei Ladri
La nuova avventura di Nathan Drake comincia quando viene avvicinato da due sue vecchie conoscenze, Harry Flynn e Chloe Frazer. I due chiedono aiuto al cacciatore di tesori per rubare una semplice lampada da un museo di Istanbul, che potrebbe rivelare dove è nascosta la flotta perduta (13 navi piene zeppe d’oro), di Marco Polo.
Nathan, dopo un breve momento di indecisione, accetta.
Nate e Flynn si intrufolano nel museo di notte, e senza particolare difficoltà trovano la lampada. Ed è proprio all’interno di questa che rinvengono il primo pezzo del puzzle: le navi, furono trasportate da una tempesta sulle coste del Borneo. E al loro interno custodivano la pietra Cintāmaṇi, trafugata dalla città leggendaria di Shambhala.
Ma Flynn, in realtà è un traditore, e prendendo la mappa, scappa lasciando Drake in balia delle guardie turche.
Tre mesi dopo: Sullivan paga il riscatto per fare uscire Nathan di prigione, con l’aiuto di Chloe. La ragazza rivela che Flynn sta lavorando per conto di Zoran Lazarević, un criminale russo alla disperata ricerca della pietra. Nate e Sully decidono quindi di recarsi nel Borneo e di intrufolarsi nel campo di Lazarević, con Chloe pronta a fare il doppio gioco.
Nel campo, Nate scopre che in realtà la pietra Cintāmaṇi non lasciò mai Shambhala, ed oltre ad aver trovato un kīla (un pugnale rituale tibetano), mette le mani anche su mappa che porta dritti ad un tempio situato in Nepal.
Così Nate e Chloe si recano nel paese asiatico, in una città completamente rasa al suolo dai mercenari di Lazarević, in cerca anche loro del tempio riportato sulla mappa.
Durante l’esplorazione della città, Nate incontra nuovamente la sua ex ragazza, Elena Fisher, nel paese per testimoniare le violazioni dei diritti umani, e crimini di guerra, effettuati da Lazarević!
Il gruppo raggiunge il tempio, ed all’interno scoprono finalmente la destinazione finale dove avrebbero trovato la leggendaria Shambhala: l’Himalaia. Ma vengono scoperti, e Chloe per mantenere la fiducia di Lazarević, punta la pistola contro Nate ed Elena.
Il russo riesce ad estorcere le informazioni per arrivare Shambhala a Nathan, che poco dopo scappa insieme ad Elena.
Nate ha intenzione comunque di aiutare Chloe, contro la volontà di Elena. Ma le cose non vanno come sperato: Nathan sale sul treno sul quale viaggiano Lazarević e Chloe, che esplode dopo uno scontro a fuoco.
Poco dopo Nate si risveglia in un villaggio Tibetano, dove incontra nuovamente Elena, e fa la conoscenza di Karl Schäfer. Il tedesco si scoprirà essere stato un membro delle SS, con il compito di ritrovare la pietra Cintāmaṇi.
Lazarević attacca il villaggio, e rapisce Karl Schäfer portando con se anche il pugnale. Nate ed Elena inseguono il russo fino ad un monastero, dove riescono a rimettere le mani nuovamente sul phurba. Ma la pacchia dura poco! Lazarević li trova, e costringe Nate a condurlo verso Shambhala.
Nathan non ha altra scelta che obbedire. Ma una volta aperta le porte della città perduta, vengono attaccati dai guardiani mistici della città. Dopo essere riusciti a scappare, Nathan, Chloe ed Elena, scoprono che la pietra Cintāmaṇi non è altro che un enorme albero della vita, cui linfa rende chi la beve praticamente invincibile.
Nate deve trovare Lazarević prima che sia troppo tardi. E dopo una battaglia all’ultimo sangue, chiude definitivamente la partita sconfiggendo Lazarevich, e distruggendo Shambhala.
Nate, Elena e Chloe tornano al villaggio, ed il cacciatore di tesori capisce di provare ancora qualcosa per Elena.
Cosa c’è di reale?
- Shambhala è un regno leggendario realmente esistente nella cultura tibetana ed indiana. È menzionata in vari testi, come il Kalacakra Tantra ed il Zhangzhung tibetano.
- Il phurba, è un pugnale rituale buddista.
- La pietra Cintāmaṇi fa effettivamente parte della tradizione Hinduista e Buddista.
Leggi l’ultima parte di questo articolo, gira pagina.
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Uncharted 3: L’inganno di Drake
Il quindicenne Nathan Drake è in cerca dell’anello di Sir Francis Drake in un museo di Cartagena, Colombia. E mentre lo sta trafugando, incontra per la prima volta Victor Sullivan, in quegli anni al lavoro insieme ad una donna di nome Katherine Marlowe.
Entrambi vogliono l’anello che il giovane Drake è riuscito a rubare.
Dopo una lunga fuga, uno degli uomini di Marlowe riesce a bloccare il ragazzo puntandogli una pistola addosso. Ma Sully lo salva!
20 anni dopo: Sono passati diversi anni dai fatti avvenuti in Nepal, e Nathan Drake, insieme a Victor Sullivan, si reca in un pub di Londra con l’intento di vendere ad un uomo di nome Talbot l’anello appartenuto a Sir. Francis Drake, in cambio di una valigetta piena di soldi.
Ma i due accusano Talbot di avergli offerto delle banconote false, e dopo aver rifiutato lo scambio, cominciano a volare pugni, calci e… sedie. Lo scontro prosegue fino a quando non si presenta una vecchia conoscenza di Sullivan: Katherine Marlowe.
La donna prende l’anello a Drake, poco prima che Cutter spari al suo petto e a quello di Sully.
In realtà, Cutter non ha sparato realmente ai due uomini. Era tutta una messa in scena organizzata dai tre, con l’aiuto di Chloe Frazer, per incastrare Marlowe.
I quattro seguono le tracce della macchina di Katherine fino ad una libreria in cui rinvengono gli appunti di Lawrence d’Arabia, insieme ad una mappa che mostra il tragitto effettuato da Francis Drake per giungere alla città perduta di Ubar, in Arabia!
Gli indizi conducono verso due luoghi: la Francia e la Siria.
Nathan e Sullivan si recano in Francia in un castello abbandonato ormai da secoli. Al suo interno trovano una parte di amuleto, che gli viene però rubata da Talbot, che poco dopo da alle fiamme la costruzione.
Nate and Sully riescono a scappare miracolosamente, per poi dirigersi in Siria, e riunirsi con Chloe e Cutter. Lì, trovano l’altra metà dell’amuleto, che rivela la prossima tappa da raggiungere: lo Yemen.
Ma necessitando di aiuto per entrare nel paese, chiamano una persona che Nathan non avrebbe mai voluto incontrare, la sua (di nuovo) ex ragazza, Elena Fisher, che fornisce ai due dei pass da giornalisti.
Elena li aiuta a trovare una tomba dove i tre scoprono che la città perduta di Ubar si trova da qualche parte nel deserto di Rub’ al Khali.
Poco dopo la scoperta, Nathan viene colpito da un dardo allucinogeno, e scappa via da Sully ed Elena in preda ad una crisi. Si risveglia poco dopo in compagnia di Marlowe e Talbot, che lo invitano a rivelargli dove si trova la città perduta. Approfittando di un momento di distrazione Nate scappa ed insegue Talbot per le strette vie della città, ma viene fermato e rapito da Ramses, e portato su una nave.
Il pirata afferma di avere in ostaggio Sully, e ricatta Nathan incitandolo di dirgli dove si trova la città perduta. Ma ben presto Nate scopre che Ramses mente, e che in realtà non tiene in ostaggio l’amico. Nathan riesce nuovamente a scappare, lasciandosi trasportare dalle onde del mare, e giungendo nuovamente su una spiaggia Yemenita.
Riunitosi con Elena, la ragazza lo informa che Sully è stato effettivamente catturato da Marlowe, e che si trova su un convoglio diretto al deserto di Rub ‘al Khali. Nathan decide di salvarlo, e riesce con successo a salire su un cargo in partenza per l’Arabia.
Ma a causa di uno scontro con gli uomini di Marlowe sull’aereo, vi è una grande esplosione che squarcia buona parte del mezzo. Tutto ciò che vi è all’interno viene spazzato fuori, compreso Nathan che riesce a salvarsi tenendosi aggrappato ad un pallet provvisto di paracadute.
Drake plana sulle dune del deserto del Rub’ al Khali, dove dopo giorni di cammino viene salvato da Salim, un beduino del deserto. All’accampamento, Salim rifocilla Nate e gli racconta che la città di Ubar fu condannata da Re Salomone, imprigionando i demoni di fuoco in un vaso. Salim accetta comunque di aiutare Nate. E dopo aver distrutto il convoglio di Marlowe, riescono a salvare Sully.
Poco dopo, una tempesta di sabbia colpisce in pieno i tre uomini. Nate e Sullivan perdono di vista Salim a causa della polvere, e camminando senza meta, arrivano alle porte di Ubar.
Entrati nella città di Ubar, Nathan e Sully si rinfrescano usando l’acqua di una fontana. Nate ne beve un sorso, ed in quel preciso istante compare Talbot, che spara a Sully uccidendolo.
Pieno di rabbia, Nate insegue Marlowe e Talbot. Ma viene attaccato dagli uomini di Marlowe che sembrano essere impossessati da dei demoni. Da quel momento il cacciatore di tesori, vive di continue allucinazioni prima di poter tornare in se, e scoprire che Sullivan in realtà e vivo.
I due capiscono allora cosa è successo in quella città secoli prima: Re Solomone contaminò l’acqua con una sostanza contenente un agente allucinogeno, e Nate bevendo quell’acqua aveva immaginato la morte del suo amico.
Nate e Sully riescono a trovare Marlowe, che sta tentando di recuperare dalle acque della città, il vaso di ottone contenente l’allucinogeno. Dopo un breve confronto, Nathan provoca il collasso della città di Ubar, e la sua conseguente distruzione. Fortunatamente riesce a scappare insieme a Sully, mentre Talbot e Marlowe vengono risucchiati.
La terza avventura termina con Nathan ed Elena pronti a dare una nuova possibilità alla loro relazione, per poi far ritorno a casa in compagnia di Sullivan.
Cosa c’è di reale?
- Ubar esiste realmente? Secondo la leggenda, la città era situata nel deserto arabico, e fu distrutta da un disastro naturale per volere di Dio.