Maggio in Giappone: I 10 festival più spettacolari

Pubblicato il 9 Maggio 2016 alle 13:00

Durante la primavera, il Giappone rinasce. Si tinge di coloratissime sfumature che vanno a rivestire le foreste e i giardini, i profumi dei fiori appena sbocciati invadono campagne e città, e la luce del sole torna a levarsi sul Paese, riempiendolo di vita.

Maggio è il cuore della primavera, ed è uno dei mesi maggiormente vissuti dai giapponesi, di nuovo carichi dopo la rigidezza dell’inverno, e pronti a far risorgere le antiche tradizioni partecipando e rievocando festival, manifestazioni, e spettacoli per celebrare l’arrivo della stagione calda.

Scopriamo insieme tutte le maggiori attività che colorano i giorni di maggio giapponesi.

1. Shibazakura Festival (16  aprile – 29 maggio)

Il festival di Shibazakura è il primo ad aprire le celebrazioni, e per certi versi ricorda molto il rituale dell’Hanami: la passeggiata sotto gli alberi di ciliegi in fiore, sotto una cascata di petali rosa, che si tiene in aprile.

Alle pendici del Monte Fuji, seguendo le rive dei laghi Kawaguchi e Yamanaka e Matsuo, più precisamente a sud di quest’ultimo, lo spettacolo è unico.

Vi attenderà una distesa di ben ottocentomila fiori di shibazakura, che danno nome al festival, una formazione di piante erbacee appartenenti al genere delle prominacee.

Rosa, bianco e viola, in sei varietà diverse, si stenderanno a tappeto lungo i prati che si espandono alla base del monte più famoso di tutto il Giappone, riempiendone tutta l’area come una gigantesca e sofficissima moquette.

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La passeggiata in mezzo a questi campi tinti di rosa può essere lunghissima, pensate che l’area fiorita arriva a raggiungere i centomila metri quadrati!

Per questo, durante la visita, sarà possibile riposare nelle aree appositamente create dove saranno messe a disposizione fontanelle per il lavaggio dei piedi, spazi per sedersi e recuperare le energie, e ovviamente bancarelle e piccoli chioschi che offriranno ai turisti piatti tipici e di stagione da gustare fra una camminata e l’altra. Le specialità della regione saranno il piatto principale.

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Oltre ai chioschi, è possibile anche far visita a piccole bancarelle di strada dove sarà possibile acquistare piccoli souvenir come semi di shibazakura, o piantine già cresciute da portare a casa o da regalare agli amici e parenti, o semplicemente da conservare come ricordo di questa indimenticabile esperienza.

Sicuramente un regalo molto originale e poco costoso.

Gli accessi alle stradine e ai percorsi chiudono presto, alle cinque di sera, proprio perché di notte i campi non sono illuminati e sarebbe impossibile ammirare questo paesaggio da sogno, rischiariti solo dalla luce della luna.

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Il panorama circostante, che ha come sfondo la magnifica e mastodontica vista del Monte Fuji, contribuisce a rendere questa un’esperienza mozzafiato che saprà immergervi nei colori e nei profumi di una primavera tipicamente giapponese.

Per maggiori informazioni sul festival e su come raggiungere il luogo dell’evento, vi invitiamo a visitare il sito ufficiale del Shibazakura Festival: Shibazakura.jp

2. Golden week (29 aprile – 5 maggio)

La vita dei giapponesi è incorniciata da giornate frenetiche, turni di lavoro pesanti e stressanti, e notti in bianco.

Il tempo per riposarsi e per prendersi cura del proprio spazio relax è davvero infimo ed è proprio per questo che, quando arrivano le vacanze, i giapponesi le celebrano come un periodo quasi sacro.

Durante la famosa e attesissima Golden Week, tutto il Giappone si ferma.

I lavoratori dicono addio agli uffici, gli studenti mettono da parte i libri, e tutti i giapponesi non pensano ad altro se non a rilassarsi e a godersi le tanto meritate vacanze dopo la fatica accumulata durante l’anno. Per molti impiegati è davvero la vacanza più lunga di tutto l’anno!

Secondo un decreto stabilito e messo in atto dal 1948, la Golden Week ha inizio il 29 di aprile e finisce il 5 di maggio, ma a volte può comprendere anche il 28 o il 6.

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Si comincia a festeggiare già il 29 di aprile, dunque, ed è in questa giornata che ricade lo “Showa Day”, celebrato in onore del compleanno dell’imperatore defunto nel 1989. Anche dopo la sua morte, come tradizione vuole, la festività è rimasta.

Il Giorno della Costituzione, il 3 maggio, viene celebrato dal 1947, da quando la nuova costituzione giapponese è stata messa in vigore, due anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Il 4 maggio, invece, è la volta del Green Day, celebrato in onore della natura.

L’imperatore dava molta importanza alla conservazione delle aree verdi di tutto il Giappone, ed era un amante della natura.

Durante questa giornata, le famiglie sono solite riunirsi all’aperto e amano coinvolgere i bambini in attività come coltivare fiori e orti, piantare alberi, donare un tocco di verde a tutta la Nazione e, soprattutto, tramandare i valori di rispetto e di conserva della preziosissima natura che ci circonda.

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Il giorno dopo, il 5 di maggio, si celebra una delle festività più amate e attese dai giapponesi: il giorno dei bambini.

L’allegria che caratterizza le personalità dei piccoli abitanti del Giappone è la vera protagonista di questa festa, e anche gli adulti amano ritrovarsi bambini per un giorno e trascorrere del tempo assieme a figli e nipoti.

In principio, il 5 maggio era il giorno dedicato solo ai maschietti e al legame condiviso con il proprio padre, perché quello delle femminucce si celebrava il 3 maggio. Solo successivamente, le due feste si sono unite.

Il simbolo del giorno dei bambini è il koinobori: un aquilone a forma di carpa.

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Se vi trovate in Giappone proprio in quel giorno, preparatevi, ne vedrete a migliaia sventolare nel cielo, fuori dalle case e nei giardini.

È una tradizione che ha origini cinesi. Infatti, i cinesi credevano che le carpe in grado di nuotare controcorrente fossero in grado di trasformarsi in dragoni.

Il simbolo della carpa è di buon auspicio ai bambini, e augura di crescere forti e sani come draghi, nonostante le avversità che potranno travolgerli, esattamente come la corrente d’acqua per i pesci.

Gli aquiloni a forma di carpa possono anche essere abbelliti con piccole bambole a forma di samurai, simboleggianti il successo e la forza.

Un’altra tradizione è la preparazione dei mochi (polpette di riso schiacciato) con fagioli rossi (consumati nelle occasioni speciali) con foglie di quercia. Prendono il nome di Kashiwa-Mochi.

La Golden Week sarà la settimana più rilassante per i giapponesi, ma anche la più costosa per i turisti. Le prenotazioni vanno fatte in largo anticipo. La primavera giapponese attira davvero tutto il mondo a sé!

3. Kamogawa Odori (1 – 24 maggio)

È una delle celebrità più antiche, e la prima edizione si è tenuta nel lontanissimo 1872, durante una delle esposizioni di Kyoto. Il successo è stato tanto che si è ripetuta ogni anno.

Lo scopo principale dell’esposizione era attirare i turisti per ravvivare l’economia della città che era vertiginosamente precipitata dopo il passaggio della Capitale da Kyoto a Tokyo, avvenuta nel 1868.

La protagonista principale è la danza di geisha e maiko (apprendiste geisha), tutte provenienti dal Distretto di Pontocho, che si cimentano nella Danza del Fiume Kano.

Per assistere allo spettacolo dovrete recarvi al teatro Kaburenjo, costruito apposta per ospitare questo famosissimo evento.

Il teatro è adornato con lanterne tradizionali, i costumi indossati dalle danzatrici sono fedeli agli abiti antichi, e truccatori professionisti si occuperanno del makeup delle talentuose protagoniste.

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Lo spettacolo è suddiviso in due parti.

La danza vera e propria è preceduta da un’esibizione del kabuki: il teatro tradizionale giapponese, tutto al femminile, dove anche ruoli tipicamente maschili (come i samurai) sono tutti interpretati da queste bellissime fanciulle.

Canto e ballo si mescolano, dando vita al nagauta, una sorta di musical dalle tinte orientali.

La danza comprende esibizioni con i ventagli, musiche suonate con lo shamisen o il koto.

Tutto è tradizionale, ovviamente anche i temi trattati durante l’esibizione, storci e culturali, che vi faranno immergere nelle atmosfere del Giappone più antico e misterioso.

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Con un piccolo sovrapprezzo in aggiunta al costo del biglietto, sarà anche possibile assistere e partecipare alla cerimonia del tè.

4. Hamamatsu Festival (3 – 5 maggio)

Durante la festa dei bambini, gli aquiloni a forma di carpa erano lo sfondo per celebrare l’allegria dei giovani ragazzi e per augurargli una crescita sana. Durante l’Hamamatsu Festival, sono proprio gli aquiloni a diventare i veri protagonisti di queste tre giornate.

Il festival si svolge tra le suggestive dune di Nakatajima, tra le più grandi e ampie di tutto il Giappone, affacciate sul Mare di Enshumada.

Più di cento aquiloni saranno liberati attraverso l’aria, e si daranno battaglia nel cielo. È una tradizione molto antica, risalente al Sedicesimo Secolo, quando i primi aquiloni erano stati lanciati per celebrare la nascita del figlio del signore del Castello di Hamamatsu.

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Le squadre composte da tutti i membri della famiglia si cimentano in questa sfida, e ogni aquilone porterà il disegno dello stemma rappresentante il quartiere di appartenenza.

La gara consiste nell’attaccare gli aquiloni avversari e spezzargli la coda, gridando “Oisho! Oisho!” per incitare i partecipanti.

Se tuttavia un aquilone è manovrato per la prima volta da un bambino, nessuno oserebbe attaccarlo e spezzargli la coda. L’aquilone che spicca il volo, infatti, è simbolo di un bambino che cresce forte, e spezzarlo sarebbe di cattivo auspicio.

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I divertimenti durante i tre giorni di festival proseguono anche di notte, quando la città viene decorata e illuminata per celebrare il ritorno dei “guerrieri”, ed accogliere i vincitori.

Con cibo, danze e festeggiamenti fino a notte fonda, il divertimento è assicurato!

5. Hinode Matsuri (8 maggio)

L’Hinode Matsuri è anche detto il Festival del Sole Nascente, ed è tradizionalmente una cerimonia shintoista.

Si celebra nel santuario Musashi-Mitake Jinja, per concludersi poi con l’arrivo sulla cima del Monte Mitake, processando attraverso l’omonimo villaggio.

I sacerdoti shintoisti ricevono simbolicamente le rappresentazioni delle divinità (kami), durante una cerimonia molto formale, in abiti tradizionali, che seguirà poi con la processione e il trasporto del santuario attraverso il villaggio fino alla cima del monte.

Il santuario è trasportato da monaci e da bambini, tutti rigorosamente vestiti di bianco.

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Proprio perché è una cerimonia particolarmente solenne e legata alle tradizioni più intime della cultura giapponese, non è sempre stato possibile accedervi, e anche oggi non si può dire che i turisti abbondino.

Sicuramente è un evento da non perdere, per tutti gli amanti del genere, soprattutto perché si conclude sulla cima di un tempio molto vecchio e rispettato, e la cerimonia può sicuramente risultare un’occasione unica e irripetibile per vivere in prima persona dei rituali tanto antichi.

6. Sanja Matsuri (13 – 15 maggio)

Anche questa si presenta come celebrazione scintoista, una delle più grandi e sentite di tutto il popolo giapponese.

Si festeggia e si pratica in onore di Hinokuma Hamamari, Hinokuma Takemari (due fratelli), e Hajino Makatomo, i tre uomini a cui è attribuita la fondazione del tempio di Senso-Ji, e che si sono guadagnati l’appellativo di kami (dei).

Senso-Ji è un antico tempio buddista che si trova ad Asakusa (Tokyo), e si conta che richiami a sé ben più di due milioni di fedeli e turisti, durante questa cerimonia.

Il tutto si svolge in una sorta di simbolica parata dei tre kami lungo le strade di Asakusa che poi si fermeranno al tempio.

Il passaggio dei loro altari è considerato un buon auspicio, ecco perché le strade si affollano, e tutta la folla si riversa, anche solo per guardare e salutare le loro divinità.

Inizia di venerdì e finisce di domenica, quando i mikoshi (i santuari trasportabili sostenuti da portantine) saranno posati sulla cima del tempio.

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I mikoshi non saranno solo tre, ma bensì più di cento! Con la partecipazioni di ben quarantaquattro quartieri che si sfideranno nella “Corsa del Mikoshi”.

Ogni squadra rappresenta un’area abitata, e gareggerà con le altre per aggiudicarsi la portantina di un mikoshi da trasportare e da porre sulla cima.

Questa competizione fra quartieri potrebbe ricordare molto la rivalità fra contrade che ospitiamo nella nostra Siena durante il Palio.

I gruppi gareggianti sono molto competitivi. Il Sanja Matsuri, infatti, è considerato uno dei festival più “selvaggi” di tutti quelli a sfondo religioso.

Proprio a causa di questa atmosfera così accesa e competitiva, è un festival molto sorvegliato per tenere i turisti o i semplici visitatori più al sicuro possibile.

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Competizione a parte, l’atmosfera è ravvivata anche da danze e musiche eseguite con strumenti antichi come tamburi e flauti che accompagnano le esibizioni di gruppi di geisha e danzatori. È un vero e proprio rito di prosperità.

I tre mikoshi dedicati ai kami fondatori si uniranno alla corsa solo la domenica, quando la cerimonia si trasferirà al tempio e le celebrazioni raggiungeranno il picco di esuberanza e allegria.

7. Aoi Matsuri (15 maggio)

Un altro festival dedicato ai fiori, questa volta agli Aoi: l’altea rosata.

Si svolge a Kyoto, e rievoca una tradizione del periodo Heian (794-1185), quando si svolgeva la storica camminata dal Palazzo Imperiale al Tempio Kamo.

La processione è rievocata anche ai giorni nostri, ed è interamente decorata dalle altee rosate che durante il 15 maggio colorano e profumano le strade di Kyoto.

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La prima edizione si è tenuta nel Settimo Secolo, subito dopo l’inaugurazione di Kyoto come Capitale del Giappone. Tuttavia, i presagi non furono dei migliori, e si verificarono una serie di disastri naturali che misero in allarme non solo gli abitanti, ma anche l’imperatore.

Fu così che il sovrano dedicò generose offerte alle divinità per ingraziarsi le loro volontà. I disastri fortunatamente cessarono, ma la tradizione rimase, e tutt’oggi viene rispettata con la camminata dal palazzo al tempio.

L’evento principale è sicuramente la parata del 15, ma vi sono anche attrazioni secondarie, non per questo meno meritevoli di attenzione, come la dimostrazione di Yabusame: il tiro con l’arco a cavallo.

I cavalli saranno coinvolti anche durante la processioni. Cavalieri, carri tirati da buoi, bellissime donne vestite con kimono, guerrieri in abiti tradizionali. E tutto sarà rigorosamente decorato e rivestito con bouquet di altee rosate.

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Al centro dell’attenzione sarà presentata la Saio. La Saio è la sacerdotessa della famiglia imperiale che serviva il santuario. Lei è la protagonista di diverse cerimonie, fra cui anche il rito di purificazione che si tiene prima della camminata verso il tempio.

L’abito che dovrà indossare sarà sfarzosissimo, e molto fedele all’originale. Ben trenta chili di abito, come tradizione vuole.

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8. Mifune Matsuri (15 maggio)

Anche il Mifune Matsuri si svolge nella ex capitale Kyoto. La celebrazione moderna si svolge dal 1928, ma il festival è nato ben 1000 anni fa, durante l’epoca imperiale Heian.

Chi visiterà Kyoto durante il 15 maggio, si troverà davanti a un favoloso spettacolo che darà la possibilità di assistere a una processione di gozabune, le tradizionali imbarcazioni giapponesi che navigheranno lungo il fiume Oi, nella parte est di Kyoto.

Si narra che l’imperatore, in tempi antichi, amasse particolarmente navigare in quella precisa parte di fiume, poiché durante la notte offre una meravigliosa visione della luna.

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Ogni barca trasporta un mikoshi, un tempio trasportabile, in onore delle tre arti: poesia, musica e danza, e ogni imbarcazione è decorata con un tema diverso, compresi i suoi naviganti.

Oltre a deliziarci con danze, musiche e recitazione di poesie, in alcune barche verrà anche eseguita la tanto ricercata cerimonia del tè.

A prendere posto sui gozabune troviamo le geiko, le apprendiste geisha. Il festival, infatti, è dedicato in particolar modo a queste fanciulle e ai kami delle arti in cui si cimenteranno durante la loro crescita per diventare geisha.

Lungo il corso del fiume, potrete notare che i gozabune sono di due tipi differenti: lo ryutosen è abbellito con una testa di drago sulla prua, mentre il gekisusen esibisce il capo dell’uccello leggendario cinese.

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Si conta che il festival richiami a sé più di centomila turisti l’anno.

9. Shunki Reitaisai (17 – 18 maggio)

Celebrato nel cuore di maggio, il Shunki Reitaisei è a tutti gli effetti il Gran Festival della Primavera.

È un festival che ha come protagonisti gli antichi guerrieri che avevano a capo Tokugawa Ieyasu, fondatore dello shogunato Tokugawa.

Più di mille guerrieri partecipano alla processione chiamata Hyakumono-Zoroe Sennin Gyoretsu, una cerimonia molto suggestiva e colorata che rappresenta la scena in cui la tomba del guerriero, secondo le sue ultime volontà, fu trasportata fino a Nikko.

Vi sono tre santuari portatili, che rappresentano tre guerrieri shogun, tra cui anche il nostro eroe, e tutta la cerimonia è scortata da gruppi di guerrieri a cavallo.

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La partenza si tiene al santuario Otabisho, da lì ai guerrieri si aggiungono anche i sacerdoti che accompagneranno la processione fino all’arrivo a Nikko.

Danze e musiche tradizionali contribuiranno a rendere l’atmosfera più antica, reale e suggestiva. Non offre molte attrazioni secondarie, la vera protagonista è la processione, ma a livello di maestosità ed eleganza è davvero difficile trovare un festival che lo eguagli.

10. Takigi O-Noh (Terza settimana di maggio, venerdì e sabato)

Anche durante questo festival, danze, musiche e teatro si fondono per dar vita a uno spettacolo davvero unico: un vero e proprio musical drammatico all’aria aperta.

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Il festival prende il nome dal takigi: il fuoco a legna che non deve assolutamente mancare sul palcoscenico composto di canne di bambù.

Il fuoco è l’unica fonte di luce e non viene mai spento poiché rappresenta la fiamma che veniva donata al tempio quando veniva santificato.

Il nome noh, invece, indica questo particolare genere di arte teatrale, in cui gli attori non parlano, e si limitano a esprimersi attraverso musiche suonate con flauti, tamburi, e danze. Gli attori, inoltre, celano il proprio volto con le tipiche e inquietantissime maschere tradizionali che rappresentano visi demoniaci.

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A Kyoto è possibile assistere allo spettacolo all’interno del tempio Heian Jingo, che si trasforma in un vero e proprio teatro all’aperto.

Il tempio è una replica molto fedele all’originale fondato e costruito nel 794, adornato all’entrata dai famosissimi torii rossi, vero simbolo della città di Kyoto.

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