Diabolik anno L numero 5 – Il richiamo della morte
Pubblicato il 10 Maggio 2011 alle 12:00
Diabolik anno L numero 5
Il richiamo della morte
Autori: A. Pasini, R. Altariva (testi), C. Massai, A. Pasini (sceneggiatura), P. Cerveglieri, G. Montorio, L.Merati (disegni).
Casa Editrice: Astorina.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 2,00 Euro.
Recensione
Non sempre il Re del Terrore ha vita facile. Un’affermazione quanto mai sospetta, vista l’enorme semplicità con cui sottomette serrature o casseforti, vista la sua perizia, le sue straordinarie capacità di fuga, di trovare sempre una via d’uscita. Eppure spesso capita che gli elaboratissimi piani di Diabolik vengano invalidati da imprevisti, colpi di scena, fortuiti accadimenti che lo costringono a partire daccapo. Ma, diciamocelo francamente, è anche per questo che il personaggio figlio della fantasia delle sorelle Giussani affascina tanto: per la sua caparbietà, per il suo non darsi mai per vinto, per l’abilità con la quale trova e percorre vie alternative rispetto alla strada maestra. E l’albo di Maggio 2011, “Il richiamo della morte” (anno L – numero 5), è appunto caratterizzato da un piano per il furto di sei diamanti rimodellato più e più volte a causa di una serie di fatalità.
Diabolik ed Eva Kant vogliono rubare le pietre preziose di proprietà della famiglia di Donato Demayo, ma nella cassaforte ne trovano solo due: le altre sono state impegnate o vendute per ovviare alle difficoltà economiche patite. I due criminali scoprono chi ha i restanti diamanti, ma recuperarli non sarà semplice: due sono custoditi in banca, altri due in una gioielleria. Evitando ogni volta di essere riconosciuto come l’autore dei furti, Diabolik si approprierà man mano del tesoro, sfruttando al meglio tutti gli imprevisti che gli intralciano il percorso, come il suicidio di Donato Demayo, che egli fa scoprire “in differita” cosicché alla provocata morte di Vidor, uomo colluso con la malavita a cui erano stati affidati due diamanti, egli ritorni ad essere in possesso delle pietre che poi il figlio potrà vendere afflitto com’è dai debiti di gioco contratti da Alice, sua moglie, drogata da Diabolik affinché perdesse i freni inibitori e una fortuna in denaro. Ovviamente i due criminali si fingeranno possibili acquirenti, e una volta impossessatesi dei diamanti cominceranno la loro fuga, preparata nei minimi dettagli.
Diabolik dunque è capace di vincere non soltanto contro lo sfortunato ispettore Ginko, del tutto assente in questo albo, contro i possidenti di turno, i boss della malavita che affollano Clerville e dintorni, ma anche contro il destino che di volta in volta sembra metterlo alla prova. Tra tavole affollate di personaggi esaltati nelle loro caratteristiche da sapienti disegni, si dipana da un lato la tragedia della famiglia Demayo e dall’altro un nuovo, irresistibile trionfo per il Re del terrore. Contro i Demayo, la polizia guidata da Moser e il destino, ovviamente.