Outcast – la recensione in anteprima della serie tv di Robert Kirkman
Pubblicato il 21 Aprile 2016 alle 12:05
Abbiamo partecipato all’anteprima europea della nuova serie horror a base di possessioni demoniache creata da Robert Kirkman (TWD), in onda da giugno su Fox. E vi diciamo com’è.
Kyle Barnes vuole solo essere lasciato in pace. Da bambino è stato vittima degli orribili abusi della madre, afflitta da gravi problemi mentali secondo alcuni… o preda di forze oscure e terribili secondo altri. L’adozione da parte della famiglia della coetanea Megan lo ha salvato, e il matrimonio con Allison gli ha regalato una nuova vita. Ma di nuovo la sua vita precipita quando anche la famiglia che si è costruito si ritrova nello stesso incubo che aveva posseduto sua madre, e così Kyle torna nella sua casa d’infanzia solo e disprezzato da (quasi) tutti per quello che ha fatto (?) a sua moglie e sua figlia.
L’opportunità per il riscatto (o per sprofondare ancora i più nell’abisso) per Kyle arriva quando il reverendo Anderson, che lo aveva aiutato da bambino, gli chiede di prestargli la sua “esperienza” nel trattare i sempre più numerosi casi di quelle che è convinto siano possessioni demoniache. Perché sembrano moltiplicarsi intorno a Kyle?
Outcast è una serie tv prodotta da Fox e Cinemax basata sul fumetto Image di Robert Kirkman (The Walking Dead) e Paul Azaceta. E “basata” è la parola giusta almeno da quanto si vede nella prima puntata girata da uno dei nomi in ascesa del cinema horror Adam Wingard (You’re Next), dato che molte scene sono trasposizioni fedelissime delle vignette del fumetto pubblicato in Italia da Saldapress, e fedelissima sembra essere anche la storia.
Come la controparte cartacea quindi il primo episodio di Outcast brilla per una dose di violenza, fisica ma per certi versi anche psicologica, inaspettata in una serie con aspirazioni “mainstream”. Si può letteralmente dire che inizi col botto (chi vedrà, capirà) ed è difficile non sentirsi un minimo a disagio durante il climax del pilot mentre si assiste al brutale confronto tra Kyle e il bambino posseduto dal demone.
Purtroppo però fuori dalle “esplosioni” di violenza questo episodio sembra troppo ossessionato dalla ricerca di una continua tensione, che i personaggi stiano preparandosi ad affrontare demoni o siano invece al supermercato a fare la spesa, che rende tutto un po’ artificioso, complici anche le musiche opprimenti. Forse questa scelta è stata dettata dalla necessità di mettere le cose in chiaro a proposito di atmosfere e temi della serie sin dall’inizio.
Passando al cast, Patrick Fugit è un Kyle Barnes preso di peso dalle pagine del fumetto, scoglionato il giusto. Ottimo Philip Glenister nel ruolo del reverendo, anche se rispetto a quello scritto da Kirkman il suo Anderson sembra un uomo molto meno disperato e a un passo dall’autodistruzione. Probabilmente la sua backstory tragica verrà introdotta più in là (mentre alla censura USA è da imputare la scomparsa delle inseparabili sigarette). Peccato che con il doppiaggio italiano andrà perso il suo accento cantilenante.
Outcast andrà in onda su Fox (nel bouquet Sky). Negli USA il primo episodio verrà trasmesso il 3 giugno, e il 6 giugno arriverà in Italia. QUI trovate la nostra recensioni del primo volume della serie a fumetti.