Sheltered volume 2 – Recensione
Pubblicato il 16 Aprile 2016 alle 11:20
Cosa succederà a Safe Haven, il rifugio ideato da una comunità di survivalisti e sfondo di un’incredibile sequela di avvenimenti sanguinosi? Scopritelo nel secondo volume di Sheltered, una delle serie più incisive della Image pubblicate da Saldapress!
Mi ripeto per l’ennesima volta. L’Image, l’etichetta creata nei primi anni novanta da Todd McFarlane e altri transfughi della Marvel, si è ormai da tempo messa in luce grazie alla qualità e alla varietà delle sue proposte editoriali. Infatti la casa editrice non pubblica solo serie supereroiche ma ha dato ampio spazio a comic-book horror, fantascientifici o polizieschi e non mancano nemmeno fumetti influenzati da suggestioni underground.
Una delle testate senz’altro più valide e interessanti è Sheltered, tradotta in Italia da Saldapress. E’ uscito il secondo volume che include i nn. 6-10 della collana originale e coloro che hanno avuto modo di leggere il tp precedente sanno che si tratta di un’opera peculiare. Scritta dal bravo Ed Brisson, Sheltered è ambientata nella comunità di Safe Haven. E’ una specie di rifugio creato da un gruppo di survivalisti che credono che stia per verificarsi una terribile catastrofe. Per questo hanno costruito vari bunker sotterranei che li accoglieranno nel momento del cataclisma.
Ma nel volume precedente è accaduto qualcosa di agghiacciante. Il giovane Lucas ha convinto tutti i ragazzi di Safe Haven a compiere un gesto orribile: uccidere gli adulti della comunità. In pratica, i figli hanno ucciso i genitori. Ma per quale ragione Lucas ha preso una decisione simile? Secondo quanto afferma, un vulcano sta per esplodere. Gli approvvigionamenti di Safe Haven non sono sufficienti per tutti e di conseguenza è stato preferibile eliminare gli adulti. I giovani, d’altronde, rappresentano il futuro e potranno dare vita a una nuova società.
Queste sono, tuttavia, le affermazioni di Lucas. Ma forse il ragazzo mente. Forse il ragazzo è uno psicopatico che, con il suo carisma, è riuscito a influenzare i coetanei. Di ciò pare essere convinta Victoria. La ragazza nutre rancore nei suoi confronti, dal momento che per colpa sua ha perso i genitori e in questo volume cercherà di contrastarlo. Per giunta, Brisson introduce un nuovo personaggio, proveniente dall’esterno; un uomo quindi estraneo al microcosmo di Safe Haven, uno che i ragazzi considerano un nemico a prescindere.
Costui arriva per consegnare dei pannelli che uno degli adulti di Safe Haven aveva ordinato in precedenza e rimane coinvolto, suo malgrado, in un incubo. Brisson concepisce una trama valorizzata da una costante atmosfera di tensione, piena di intrighi, macchinazioni e inaspettati colpi di scena. L’autore gioca con il cliché dei ragazzini crudeli che William Golding e J.G. Ballard avevano già proposto nelle loro opere ed evidenzia le pulsioni deviate e perverse che si annidano nel cuore dell’entroterra americano, rappresentate dalle comunità di survivalisti, appunto, dalle milizie con le loro idee paranoiche e complottiste e dalle sette come quelle di David Koresh e Jim Jones.
I testi e i dialoghi sono di impostazione hard-boiled, secchi ed efficaci, e sarebbero perfetti per un serial televisivo. Sheltered, tuttavia, è pregevole anche per i disegni di Johnnie Christmas. Il suo stile è in linea con gli standard espressivi del comicdom, a tratti grezzo e sporco e indubbiamente espressivo. Le inquadrature delle vignette sono di matrice cinematografica e le sequenze d’azione impreziosite da un dinamismo coinvolgente. Nel complesso, dunque, Sheltered è davvero una serie da tenere d’occhio e non fa che confermare il valore dell’attuale produzione Image.