Scuoladarte, una deliziosa graphic novel di Jamie Coe
Pubblicato il 10 Aprile 2016 alle 11:20
Cosa succede quando si frequenta una scuola d’arte? Che tipo di persone si possono incontrare? E in quali situazioni si rimane coinvolti? Ce lo spiega Jamie Coe con Scuoladarte, deliziosa graphic novel pubblicata da Bao Publishing!
Come ho scritto in altre occasioni, il catalogo Bao Publishing è da tenere d’occhio per la qualità e la varietà delle proposte e Scuoladarte, graphic novel scritta e disegnata dal bravissimo Jamie Coe, lo dimostra.
Coe è un giovane autore britannico fattosi conoscere proprio con questo lavoro, caratterizzato da una leggerezza e un’immediatezza ammirevoli e valorizzato da situazioni ironiche e divertenti che ne rendono a dir poco gradevole la lettura.
Il protagonista è Daniel, una specie di alterego dello stesso Coe, che rievoca il periodo trascorso in una scuola d’arte. Si tratta quindi degli anni dell’adolescenza, quelli che preludono all’iscrizione all’università o all’ingresso nel mondo del lavoro.
In pratica, quelli che anticipano la vita reale e che, a conti fatti, si rivelano come i più importanti e formativi nell’esistenza di un individuo. Daniel, dotato di talento artistico, arriva quindi alla scuola d’arte e vivrà una serie infinita di esperienze, non sempre piacevoli.
La storia è raccontata da lui e non ha un incedere lineare. Ci sono spesso flashback e digressioni che però contribuiscono a rendere ulteriormente interessante l’opera. Coe prende bonariamente in giro le tipologie di studenti presenti nelle scuole d’arte, enfatizzandone gli stereotipi.
Abbiamo perciò la ragazza pseudo-punk incazzata che si atteggia a ribelle; il vegano che rompe le scatole a tutti con i suoi atteggiamenti; l’hipster con la sua spocchia; il finto alternativo che sproloquia di capitalismo riducendosi a ripetere meri luoghi comuni e così via.
E nemmeno gli insegnanti si salvano. Quasi sempre sono frustrati che non hanno ottenuto successo in campo artistico e insegnano per guadagnarsi da vivere. E tra tutti questi personaggi spicca la splendida Pip, il vero sogno erotico di Daniel, timido, impacciato e imbranato che, almeno in principio, sembra davvero un estraneo nel contesto del college. Ma è lui che ha la capacità di analizzare, valutare e osservare ogni idiosincrasia della gente che lo circonda.
Coe descrive situazioni assurde e paradossali, interrompendo di tanto in tanto la narrazione con le riflessioni di Daniel che si rivolge direttamente al lettore; e nello stesso tempo fornisce informazioni sulla travagliata storia del protagonista con la deliziosa e sensuale Pip.
Sullo sfondo, comunque, si percepisce l’universo degli adulti, quello dei genitori di Daniel e delle altre persone estranee al microcosmo della scuola d’arte, e si intravede lo spettro della vita vera fatta di università abbandonate e lavoretti precari.
I testi e i dialoghi di Coe sono curati e vivaci e il ritmo della storia veloce e coinvolgente. Ma Scuoladarte va tenuta d’occhio anche per i disegni. Il tratto dell’autore è espressivo e non esente da influssi indie e la caratterizzazione grafica dei protagonisti è senz’altro riuscita.
Coe pone molta attenzione ai particolari, specialmente quelli riguardanti il look degli studenti che servono pure a rendere più comprensibili le tipologie: t-shirt aderenti, jeans strappati e sdruciti, piercing, dreadlocks e acconciature alla moicana, dettagli che rendono realistico e plausibile l’ambiente evocato.
Alcune tavole hanno poi una costruzione inventiva come quella, per esempio, incentrata su un lay-out che richiama la forma di un vortice. Queste soluzioni visive fanno di Scuoladarte una continua sorpresa. Insomma, se volete scoprire un cartoonist che certamente farà parlare di sé, Jamie Coe fa al caso vostro.