BLACK SCIENCE vol.2: Rick Remender torna a deliziarci – RECENSIONE

Pubblicato il 9 Aprile 2016 alle 11:20

Rick Remender continua a guidarci attraverso il suo surreale multi-verso a cipolla, saltando a casaccio (forse) fra dimensioni sempre più assurde. Mentre i pericoli incalzano imprevedibili però, continua lentamente a delinearsi un quadro complesso ed oscuro.

Nel frattempo i personaggi vanno e vengono, tornando in versioni alternative sempre più folli e agguerrite. In questo secondo volume Remender riesce ad incrociare una narrazione necessariamente episodica, in quanto rigidamente ritmata dai cambi di ambientazione dati dai salti dimensionali, con una trama orizzontale, complessa, che si dipana con indizi e rivelazioni.

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Quasi un trhiller, in cui ben poco può essere dato per certo, reso ancor più scivoloso dai continui cambi di prospettiva nella narrazione.

Ogni episodio della serie infatti, come fin dall’inizio, è accompagnato dai pensieri di uno dei personaggi coinvolti. Idea senza dubbio interessante che, oltre a contribuire al senso di smarrimento del lettore,  evita letture banali o stereotipate. Anzi, sembra che parte del gioco stia proprio lì: nello scardinare ruoli apparentemente consolidati attraverso la caratterizzazione forte ed accurata di ogni personaggio.

Nel pieno dell’azione le didascalie ne rivelano i pensieri, la formazione, l’ottica, trasformando il racconto in rocambolesco caleidoscopio di punti di vista. Un viaggio in un multi-verso psicologico, oltre che fanta-scientifico. Il ritmo si mantiene   veloce, sincopato: sono minimi i momenti di pausa o riflessione fra una fuga e l’altra, fra uno scontro e l’altro. L’anima di questo fumetto rimane senza dubbio l’avventura.

Sempre all’altezza i disegni. Matteo Scalera, in uno stile cartoonesco estremamente plastico e sottilmente retro, riesce ad evocare le ambientazioni più strane e le specie più assurde inserendedole con nitidezza in inquadrature dal dinamismo cinematograficamente esplosivo. Rinviano al cinema anche le vignette, spesso oblunghe e spalmante su due facciate, come wide screen cartacei, particolarmente adatti al ritmo frenetico.

Black Science si conferma un racconto complesso ma altamente adrenalinico, adatto sia ai fan delle trame intricate e ricche di colpi di scena, sia agli amanti dell’azione pure, dell’ignoto e dell’imprevedibile.

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