Xenozoic n. 2 – Recensione

Si conclude la saga di Mark Schultz ambientata nell’incredibile Era Xenozoica! Cosa succederà a Jack Tenner e ad Hannah Dundee? Scopritelo in questo albo imperdibile per tutti gli amanti del fumetto indipendente americano degli anni ottanta!

Avevo recensito il primo numero di Xenozoic, collana di due numeri pubblicata da Editoriale Cosmo, ma ritorno sull’argomento, dal momento che si tratta di una delle opere più importanti e apprezzate del fumetto indipendente americano degli anni ottanta. Scritta e disegnata dall’acclamato Mark Schultz, Xenozoic Tales (questo il titolo originale) è un curioso mix post-moderno di fantascienza e fantasy. La serie fu tenuta a battesimo dalla Kitchen Sink e divenne di culto, facendo conoscere al pubblico il talento narrativo e grafico di Shultz.

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La storia si colloca nel futuro. Si è verificato un terribile cataclisma provocato da scombussolamenti climatici creati dall’uomo. I superstiti sono comunque riusciti ad andare avanti, formando diverse comunità. Esiste ancora la tecnologia ma ci sono anche dinosauri e altre creature preistoriche che non contribuiscono a rendere più facile l’esistenza. In questo modo, quindi, Schultz immagina un universo spiazzante, un misto di modernità e sensibilità ancestrale che non può lasciare indifferente nessuno.

I protagonisti principali della serie sono due: Jack Tenner, abile meccanico che ha un ruolo di prestigio all’interno della sua comunità, considerato uno sciamano nonché rappresentante dell’Antico Sangue, un gruppo che ricorda la civiltà di un tempo ed è in possesso di arcane conoscenze; e la splendida Hannah Dundee, spia appartenente alla tribù Wassoon che giunge nel luogo in cui vive Jack in missione diplomatica.

Perlomeno è ciò che dice poiché la realtà, come si scoprirà in questo albo, è diversa. Jack preferisce mantenere lo status quo; Hannah, invece, è convinta che le antiche conoscenze possano essere la chiave per una nuova era di pace e di prosperità. All’inizio Xenozoic Tales era caratterizzato da episodi auto-conclusivi ma adesso le cose cambiano e in questa uscita che comprende i nn. 7-14 del comic-book originale la story-line si fa più articolata.

Jack non deve solo affrontare le consuete creature animalesche ma pure gli intrighi e le macchinazioni di alcuni concittadini che intendono impadronirsi del potere. Tra essi spicca l’ambigua e sensuale Dhalgren, palesemente attratta da Jack, e gelosa del fatto che tra quest’ultimo e la bella Hannah si stia instaurando un legame. Non è esatto dire che sia amore ma, come avrete modo di vedere, la tensione sessuale e l’attrazione reciproca tra i due protagonisti aumenterà in maniera esponenziale.

Schultz scrive una vicenda dai toni avventurosi, valorizzata da testi e dialoghi curati, con un ottimo equilibrio di azione e introspezione. Non mancano scontri con dinosauri, pterodattili, ragni giganti e così via, e ci sono momenti visionari e onirici molto suggestivi. Xenozoic Tales è una lettura di intrattenimento ma non banale, in linea con lo spirito di rinnovamento e inventiva del fumetto indipendente americano degli eighties.

I disegni, d’altro canto, sono un altro dei punti di forza dell’opera. Ogni tavola è una gioia per gli occhi e Schultz, grazie a un bianco e nero coinvolgente, a un tratteggio elegante e a chiaroscuri raffinati, propone un gioiello di arte visiva, rielaborando in maniera personale lo stile di Frank Frazetta e facendosi influenzare da penciler del calibro di Bernie Wrightson. La cura dei dettagli di ogni vignetta è sopraffina e il dinamismo di tante sequenze spettacolare.

L’albo include inoltre un’interessante intervista a Schultz tradotta dal n. 15 di Modern Masters che aiuterà il lettore a comprendere meglio il livello di creatività di un cartoonist giustamente annoverato tra i migliori del comicdom statunitense. Insomma, se volete scoprire un fumetto davvero memorabile, Xenozoic è ciò che fa per voi.

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