Jack of Fables vol. 8 – I Signori del Cielo e della Terra – recensione
Pubblicato il 2 Maggio 2011 alle 00:00
Jack of Fables vol. 8 – I Signori del Cielo e della Terra
Autori: Bill Willingham, Matthew Sturges (testi), Tony Akins, Jim Fern (disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,7, pp. 128, col.
Recensione
Giunge all’ottavo volume Jack of Fables, deliziosa serie spin-off di Fables, scritta da Bill Willingham e Matthew Sturges, dedicata al simpatico sbruffone Jack delle Fiabe, alias Jack Frost, alias Jack l’Ammazzagiganti. Tale serial, peraltro, è stato negli ultimi tempi al centro di discussioni per ragioni che non avevano nulla a che fare con le storie in sé. Avrete capito che mi riferisco all’allucinante numero di refusi ed errori grammaticali che avevano compromesso la leggibilità del settimo tp che ha rappresentato, forse, il punto più discutibile dell’attività editoriale della Planeta.
Ma fortunatamente rilevo che in questa nuova uscita le cose sono diverse. Di refusi ne ho trovati solo tre e, nel complesso, i testi, dal punto di vista sintattico, non presentano particolari pecche. È un segno del miglioramento della situazione e mi sembra giusto precisarlo. Venendo al fumetto, il tp comprende i nn. 41-45 del comic-book Vertigo e stavolta gli autori non si concentrano sull’eroe principale che avevamo lasciato, comunque, nei guai.
Dopo il crossover tra Fables, Jack of Fables e The Literals, infatti, la più imbrogliona delle Fiabe non se la passa affatto bene e per giunta nel cast è entrato un nuovo personaggio e cioè il figlio di Jack, concepito con la perfida Regina delle Nevi. Giovane, idealista, a tratti ingenuo, il ragazzo è l’esatto contrario del padre e, assumendo l’identità di Jack Frost, ha iniziato a ricoprire un ruolo assolutamente non secondario nell’economia narrativa della serie.
E in questi cinque episodi, è proprio Jack Frost il protagonista indiscusso della story-line (mentre, per il momento, le vicissitudini di Jack delle Fiabe si interrompono). Ciò conferisce al serial un cambiamento di atmosfere e ambientazioni, benché i toni fantasy siano sempre presenti, caratterizzati da un tocco di ironia. Jack Frost, quindi, ha deciso di diventare un eroe e di tenere fede alla tradizione che lo descrive come una Fiaba dedita all’uccisione di giganti.
E i giganti non mancheranno; così come non mancheranno streghe sexy ma infide; subdoli sovrani di regni fatati; maghi farseschi; principesse sessualmente vogliose; e strane entità. Jack Frost, coadiuvato dal fido gufo meccanico McDuff, dovrà affrontare tutto ciò, rimanendo coinvolto in un intrigo complicato e dimostrando, in diverse occasioni, di essere più nobile ma anche meno smaliziato di suo padre.
I testi di Willingham e Sturges risultano, come al solito, validi e i dialoghi sono ben impostati. A differenza dei volumi precedenti, gli stilemi meta-narrativi, vero e proprio marchio di fabbrica di Jack of Fables, sono quasi del tutto assenti e i due scrittori realizzano una trama dall’impostazione classica, con momenti che, pur restando costantemente ironici, possono far pensare a certi esiti supereroistici.
La parte grafica è appannaggio di Tony Akins che fa un buon lavoro (benché, come sapete, non sia in cima alle mie preferenze e apprezzo di più il Mark Buckingham della serie madre, Fables); e bisogna pure segnalare l’ottimo Jim Fern, responsabile delle sequenze graficamente più valide e interessanti. Da non trascurare, infine, le stupende cover del grande Brian Bolland. Nel complesso, Jack of Fables si conferma una delle migliori produzioni Vertigo attualmente in corso di pubblicazione e se qualcuno ancora non la conoscesse, farebbe bene a provarla.
Voto: 7 ½