Das UPgrade vol.1: Ronny, Russi, Rock & Roll – Recensione
Pubblicato il 22 Aprile 2016 alle 11:25
Un ragazzino con poteri di teletrasporto, un cantante americano, una donna dai “mille volti”; sono questi i personaggi che fanno capo al primo volume di Das UPgrade.
Con molta probabilità le incertezze e i punti interrogativi che emergono dopo la lettura di Das UPgrade derivano dal fatto che la sola lettura del primo numero di una serie, che comunque ne comprenderà altri (la Bao Publishing afferma che saranno dieci in tutto), non è sufficiente per creare un punto di vista oggettivo sul prodotto.
Sceneggiato da Ulf S. Graupner e Sascha Wustefeld e disegnato dallo stesso Wustefeld, Das UPgrade racconta la storia di Ronny, un bambino che vive nella Germania Est degli anni Settanta. Ha il potere di teletrasportarsi, ma almeno inizialmente non sembra essere né consapevole, né tanto meno sicuro che questo possa davvero accadere. Si pensa persino ad una sorta di allucinazione.
È creando queste situazioni a metà tra il paradossale e la fantascientifico che i due fumettisti tedeschi cercano di tessere un filo logico intorno alle vicende del protagonista.
Nonostante le critiche che possono essere mosse in merito allo stile di scrittura e disegno, è invece da apprezzare il modo in cui i due autori si sono approcciati al periodo storico, cercando di raccontare una Germania Est che non era soltanto quella illustrata sui libri di Storia o nelle pellicole cinematografiche, ma anche un luogo nostalgico, lontano dagli stereotipi che solo una guerra poteva creare.
Nonostante l’incipit iniziale – che sembrava doveroso sottolineare – la storia in sé presente comunque delle incertezze, a cominciare dal protagonista del fumetto. Si fa addirittura fatica a capire chi possa davvero essere il personaggio principale; alla fine si intuisce che il piccolo Ronny sarà il bambino intorno al quale ruoterà tutta la vicenda.
Un primo volume che a conti fatti lascia il lettore con molti dubbi; dubbi che però questa volta non sono dettati dalla sana curiosità che un fumetto può creare, ma semplicemente da un’indecisione stilistica di contenuti. Si aspetta adesso di leggere il secondo albo dove – conoscendo la bravura di Graupner e Wustefeld – il valore di Das UPgrade non potrà che aumentare.