Thor Se Asgard Cadesse – Marvel Gold – recensione
Pubblicato il 28 Aprile 2011 alle 13:30
Thor Se Asgard Cadesse – Marvel Gold
Autori: Len Wein, David Kraft (testi), John Buscema, Pablo Marcos (disegni)
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Prezzo: € 18,00, 17 x 26, pp. 224
Recensione
Com’era prevedibile, Panini Comics sta proponendo diverse iniziative editoriali imperniate su Thor, uno dei più famosi eroi Marvel, a causa della pellicola cinematografica dedicata al biondo figlio di Odino. Creato nei magici sixties dalla leggendaria coppia Lee/Kirby, il principe di Asgard è da sempre uno dei character più letti e amati del comicdom americano, malgrado il suo fumetto abbia subito, nel corso dei decenni, alti e bassi qualitativi.
A parte la run del sorridente Stan, prenderei in considerazione l’eccezionale versione di Thor realizzata da Walt Simonson negli anni ottanta (e mi sembra strano che Panini non faccia uno sforzo per stamparla) e diversi momenti dei seventies. E proprio una particolare sequenza di episodi di questo periodo può essere letta in un volume della linea Marvel Gold intitolato ‘Se Asgard Cadesse’.
Le storie Marvel degli anni settanta hanno un feeling particolare poiché gli autori che all’epoca lavoravano per l’etichetta ebbero l’indubbio merito di svecchiare i vari serial, superando gli stilemi in precedenza impostati da Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko. In un certo senso fu naturale, considerando che Lee aveva assunto incarichi dirigenziali e non scriveva quasi più; mentre Kirby e Ditko, a causa di insoddisfazioni economiche e creative, si erano trasferiti alla concorrente DC.
Giunse, perciò, una nuova generazione di autori, ex adolescenti che negli anni sessanta avevano letto con entusiasmo le storie di Stan e in possesso di una conoscenza enciclopedica della continuity Marvel: tra questi bisogna citare Roy Thomas, erede designato di Lee e che divenne editor della casa editrice; il giovanissimo Gerry Conway (l’assassinio di Gwen Stacy); Gary e Mike Friedrich; Steve Skates; e Len Wein, che sarebbe passato alla storia dei comics per avere inventato Wolverine e Swamp Thing e per aver contribuito alla nascita della seconda formazione degli X-Men.
Len Wein, per ciò che concerne la Marvel, si dedicò a molte serie importanti e tra esse Mighty Thor, scrivendo episodi in linea con le atmosfere tradizionali del comic-book del Dio del Tuono, ma senza rinunciare a uno stile personale. Potrete rendervene conto leggendo questo tp che comprende i nn. 242-253 del mensile, originariamente pubblicati nel 1976.
In questo arco narrativo, Wein conduce Thor in un intricato viaggio spazio-temporale, introducendo, in un’atmosfera cupa e opprimente, gli angosciosi Time Twisters, realizzando uno splendido omaggio alla fantascienza classica. Ma non mancano situazioni più propriamente fantasy che coinvolgono il reame di Asgard e i mondi immaginifici che fanno parte di questo particolare universo.
Pur essendo a tratti datati, i testi di Wein sono efficaci e l’autore delinea story-line avvincenti, basate sull’avventura allo stato puro, utilizzando personaggi come i Tre Guerrieri, la mortale Jane Foster amata da Thor, la splendida dea Sif, il prode Balder, l’infida Karnilla; ed eroi cosmici come Firelord o nemici come il classico Zarrko, il crudele Ulik o il mostruoso Mangog.
Ma il tp è da segnalare anche per la parte grafica, opera del grandissimo John Buscema, il penciler di Silver Surfer, Avengers, Conan the Barbarian e altri capolavori. Il suo tratto, fortemente dinamico e di grande impatto, ha ancora oggi una incredibile valenza suggestiva e non ha perso nulla del suo smalto. Basti pensare ai vasti paesaggi siderali dei Time Twisters, alle macabre lande dei Troll, alle sale asgardiane o alle dimensioni spettrali del Valhalla della dea Hela per farsi un’idea.
Per giunta, John è coadiuvato alle chine da due nomi fondamentali dei comics: il leggendario Joe Sinnott, storico assistente di King Jack in Fantastic Four, e Tony De Zuniga. Inoltre, c’è pure un breve Racconto di Asgard, ambientato durante gli anni giovanili di Thor, scritto da David Kraft (che in seguito lascerà il segno con Defenders) e disegnato da Pablo Marcos. Nel complesso, questo Marvel Gold è da provare, se avete voglia di leggere ottimo materiale d’annata.
Voto: 8