K.O. a Tel Aviv 2: diario di un uomo comune – RECENSIONE
Pubblicato il 23 Marzo 2016 alle 11:20
Ritorna in Italia grazie alla Bao Publishing il fumettista israeliano Asaf Hanuka con “K.O. a Tel Aviv 2” la seconda raccolta di vignette apparse nel suo blog.
Continua a piacere e a farsi piacere lo scrittore Asaf Hanuka, una delle matite più graffianti del panorama fumettistico israeliano. Dopo il successo del suo primo volume “K.O. a Tel Aviv”, torna in Italia – grazie alla solita Bao Publishing – con il secondo volume delle sue vignette, che settimanalmente raccoglie nel suo blog.
Con K.O. a Tel Aviv 2 il fumettista continua la sua personale lotta contro l’ipocrisia della politica e la paura della guerra; il tutto condito dalle difficoltà di un uomo qualunque e dai suoi mille problemi: essere marito e padre non è certo facile in una città come Tel Aviv.
Esatto “uomo qualunque”, perché in fin dei conti è quello che Hanuka vuol rappresentare nei suoi disegni e soprattutto è come lui vuol rappresentarsi.
Partendo dalle sfide di ogni giorno, che a primo acchito sembrano quasi delle sciocchezze, il fumettista descrive con profonda personalità ed in maniera tagliente l’aria che si respira nella capitale israeliana, una città dove – parafrasando lo stesso scrittore – “la guerra non c’è, ma si vede ugualmente”; una metropoli continuamente sull’orlo del collasso, dove l’insicurezza del domani rappresenta l’unica certezza.
Ma nonostante i temi trattati siano così delicati, lo scrittore non si prende troppo sul serio; ed è per questo che nelle sue tavole appariranno i suoi eroi Marvel (a volte sarà egli stesso a trasmutarsi in loro), oppure lo si vedrà passare le notti in bianco a causa di un bebè troppo remissivo ad addormentarsi, o cercare di ritagliarsi un po’ di tempo per sé e la sua compagna.
Problemi che accomunano tutti indistintamente, a prescindere dalla provenienza; la bravura di Hanuka è stata quella di contestualizzare il tutto al tempo vissuto e alla paura che vive Tel Aviv.
I colori vivaci delle sue tavole sembrano voler quasi contrastare una realtà in bianco e nero, dove l’incubo di una guerra sembra volteggiare sul cielo d’Israele.
Tavole che spesso faranno sorgere nel lettore parecchie domande sul mondo nel quale siamo costretti a vivere; il più delle volte la risposta a questi quesiti sarà davvero difficile da trovare.
Tratto pulito, toni semplici e diretti, sono queste le caratteristiche che fanno di questo volume e di Asaf Hanuka una realtà ormai consolidata.