Heavy Bone vol. 1 – La Storia del Metal – Enzo Rizzi – recensione

Pubblicato il 21 Aprile 2011 alle 11:25

Heavy Bone racconta La Storia del Metal

Autore: Enzo Rizzi.
Casa editrice:
Aaron Works (sotto-etichetta di Nicola Pesce Editore).
Provenienza:
Italia.
Prezzo: 9,90 Euro.
Note: 128 pagine, b/n, brossurato, formato 20×25.
Recensione


Heavy Bone, simpatico zombie metallaro “serial killer di rockstar” (dal look molto azzeccato, un misto tra Uncle Creepy/Zio Tibia e Lobo, l’ultimo Czarniano, della Dc Comics, con una spruzzata del Corvo), è un personaggio che si può dire abbia fatto veramente la gavetta; creato dal suo autore Enzo Rizzi, appassionato di Heavy Metal e di fumetto, nell’ormai lontano 1996, rimane nel cassetto fino al 2001 quando, su suggerimento di Giuseppe Palumbo, non viene ritirato fuori per giungere alla sua prima apparizione in una mini di 3 numeri (per la piccola casa editrice “inksteria” e poi direttamente autoprodotta).

Dagli Anni ‘90 collaboratore con diverse riviste del settore musicale, ovviamente soprattutto Heavy Metal & Hard Rock, e con diversi fan club italiani (tra cui Metallica, Queen, Kiss, Beatles, Litfiba, Guns n’ Roses), per cui realizza graficamente gadgets, t-shirt, poster e diverse illustrazioni, Enzo Rizzi allarga man mano le sue partecipazioni anche a riviste del settore fumettistico (come Selen e l’Almanacco della Paura di Dylan Dog); Heavy Bone nasce come fusione tra queste sue due grandi passioni, ma come detto resta accantonato per ben cinque anni finchè non viene spinto al recupero da Palumbo, che rimane colpito dalle potenzialità del personaggio.

Nonostante i limiti dell’autoproduzione, soprattutto per quanto riguarda la diffusione per forza di cose limitata, storia e  personaggio colpiscono nel segno, guadagnandosi una collaborazione con la rivista “Rock Hard” (presente anche in Spagna, Francia e Germania), dal 2006 al 2009, con la rubrica “La Storia dell’Hard & Heavy a fumetti”; le diverse apparizioni del diabolico zombie metallaro in ognuna delle piccole biografie illustrate (appena due pagine), si riducono spesso a mere introduzioni (proprio alla Zio Tibia, tanto per intenderci una vignetta e poche battute), ma talvolta riesce a rubare qualche spizzico di spazio in più, interagendo con le illustrazioni di questo o quel gruppo.

Tutte le mini-biografie vengono poi raccolte nel 2009 in questo volume, andando a costituire una vera e propria “bibbia” a fumetti del Metal; disegnato con uno stile fotografico, ricalcando fedelmente pose, volti, espressioni e marchi di tutte le band musicali storiche del genere, il risultato finale è graficamente godibilissimo, con un bellissimo e “pesante” b/n che ben raffigura i principali esponenti della musica “rock & heavy” di almeno tre decenni (!).

Vale la pena di riportare tutte le band e i cantanti presenti nel volume, ovvero AC/DC (!), Aerosmith, Alice Cooper (!), Anthrax, Black Sabbath (!), Deep Purple, Dio, Guns n’ Roses (!!), Iron Maiden (IMHO i migliori, scusate ma non ho resistito ^_^), Judas Priest, KISS (!!!), Led Zeppelin (!), Manowar (!), Marilyn Manson, Megadeth (!), Metallica (!!), Mötley Crüe, Möthorhead (!), Nirvana, Pantera, Rob Zombie, Scorpions, Slayer, Slipknot, Van Halen (!!), Venom, e scusate se sono pochi.

Ogni capitolo dura solo due pagine (più altre due di frontespizio e introduzione), ma il compendio biografico è quasi sempre abbastanza esaustivo, questo anche perché a seconda dei casi vengono aumentate le didascalie e infittiti i testi, talvolta un po’ a scapito della leggiblità dei caratteri, talaltra invece a scapito dello stesso Heavy Bone che nemmeno vi compare (ma sono comunque le meno); il connubio finale tra la parte illustrativa e quella divulgativa risulta quindi non sempre ottimamente bilanciata, e lo slang usato, seppure perfettamente in tema e per questo apprezzabile, potrebbe confondere qualche lettore meno avvezzo al genere (musicale), ma c’è da rimanere abbastanza soddisfatti sotto il profilo della ricostruzione storico/biografica (molto meticolosa seppure sintetica), dipende anche dai gruppi trattati, con più o meno storia alle spalle e quindi più o meno cose importanti da raccontare.

Ottima invece, senza se senza ma, la cura editoriale della Aaron Works, 128 pagine in b/n, alcune più nere che bianche (se non totalmente nere), con una tenuta del nero sempre piena e senza sbavature o sbiaditure (cosa fondamentale per un’opera del genere); il volume, in definitiva un must per tutti gli appassionati di musica heavy metal (ma non solo), ha già trovato nel suo piccolo l’apprezzamento del pubblico, uscito infatti in prima edizione per Lucca 2009, è stato ristampato appena un anno dopo in occasione della kermesse lucchese del 2010 visto l’esaurimento della prima tiratura, mentre il personaggio di Heavy Bone è tornato al ruolo di protagonista in un volume tutto suo, “Diabulus in Musica”, sorta di prosecuzione della prima miniserie (prossimamente tra le recensioni di Mangaforever!).


Voto: 8

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