Quantum Break – Anteprima
Pubblicato il 21 Marzo 2016 alle 15:00
A due settimane dall’uscita dell’ultimo lavoro firmato Remedy e dopo le polemiche relative al suo arrivo anche su PC, vediamo quindi cosa possiamo attenderci da Sam Lake e compagni.
Sogni e speranze sull’alterazione del tempo e sugli effetti che una tale abilità potrebbe comportare per l’intero genere umano hanno da sempre affollato i media di intrattenimento, ed i videogiochi non si sottraggono a tale legge. Non sorprende quindi la scelta di Remedy Entertainment di basare il loro nuovo videogioco proprio attorno al concetto di manipolazione temporale.
Sorprendono invece le modalità previste dalla software house finlandese, che ha deciso di unire ad un videogioco elementi tipici delle serie televisive. Quantum Break si presenta quindi come una proposta incredibilmente interessante ed innovativa.
Compra: Quantum Break – Xbox One
Notevole interesse ha suscitato anche la scelta di servirsi di attori particolarmente conosciuti negli ultimi anni, Shawn Ashmore (conosciuto ai piú per il suo ruolo nella serie The Following) e Aidan Gillen (Il Trono di Spade) per le sessioni di motion-capture e per le riprese della serie TV, i cui episodi inframmezzeranno le sessioni di gameplay. Gioco e serie live-action ruoteranno attorno alle conseguenze di un esperimento temporale fallito, che ha donato al protagonista Jack Joyce la capacità di alterare in determinati momenti il fluire del tempo.
Ad aver ottenuto capacitá simili è però anche un altro personaggio del gioco, l’antagonista che ci troveremo a dover fronteggiare e combattere. Si tratta, come hanno descritto gli sviluppatori, di una lotta violenta che avrà serie conseguenze non solo sui personaggi principali ma sull’intero mondo di gioco. D’altronde è universalmente noto che giocare con il naturale fluire del tempo non è esattamente un’attività troppo sicura.
Secondo quanto hanno rivelato gli sviluppatori Quantum Break sarà diviso in cinque atti, al termine di quattro dei quali sarà presente un episodio della serie della durata di circa venti minuti (al termine del quinto capitolo vi sarà il finale del gioco).
Ogni atto sarà strutturato in maniera simile, con lunghe fasi di gameplay e scontri a fuoco nei panni del protagonista al termine delle quali si andrà ad impersonare per qualche minuto il villain e si dovranno prendere importanti decisioni che cambieranno poi l’esperienza che si andrà ad aver con il titolo.
All’interno degli episodi live-action vi saranno infatti notevoli rimandi alle scelte compiute, mostrando le conseguenze e gli effetti che esse hanno avuto sul mondo che circonda i protagonisti. Effetti che stando a quanto affermano gli sviluppatori si rifletteranno anche durante le normali fasi di gioco, alterando l’atmosfera generale o modificando piccoli dettagli intorno a noi.
Nonostante questo più volte è stata assicurata l’esistenza di un unico finale per tutti i giocatori, elemento che potrebbe far sorgere più di una perplessità riguardo l’effettiva importanza delle scelte compiute. Nonostante questo si tratta comunque di un concept incredibilmente affascinante, che potrebbe arricchire ulteriormente il comparto narrativo del gioco.
Trattandosi tuttavia di un titolo action, sono necessari anche altri importanti elementi per regalare il successo al prodotto Remedy, primo tra tutti un gameplay solido e divertente.
Ovviamente per giudicare a fondo un sistema di gioco, di qualsiasi tipo esso sia, è necessario provare con mano il titolo in questione, evidenziandone pregi e difetti. Nei lunghi video distribuiti in queste settimane da Microsoft è stato comunque possibile individuare alcuni elementi che possono lasciar ben sperare coloro che stanno impazientemente aspettando il gioco.
Continua a leggere nella prossima pagina
–
A partire dai combattimenti presenti che sembrano essere veloci ed adrenalinici. Appare quasi che la missione del team di sviluppo sia quella di sconvolgere il tradizionale meccanismo di coperture presente nella maggior parte degli shooter in terza persona.
Più volte i ragazzi capitanati da Sam Lake hanno infatti affermato che uno dei loro obiettivi principali era quello di evitare assolutamente di creare sparatorie nelle quali fosse sufficiente ripararsi dietro una copertura per superare indenni qualsiasi difficoltà. Al contrario bisognerà sfruttare strategicamente le abilità di Jake per eliminare i nemici ed evitare i loro colpi.
Proprio a proposito dei nemici gli sviluppatori hanno voluto precisare che nonostante le incredibili abilità del protagonista Quantum Break non sarà assolutamente un gioco facile. Con il progredire delle vicende anche i nemici saranno dotati di meccanismi capaci di alterare il flusso temporale, diventando vere e proprie minacce per la nostra sicurezza.
Diventerà quindi ancora più importante sfruttare a dovere gli ambienti e muoversi in continuazione, evitando quindi che l’intelligenza artificiale degli avversari permetta loro di accerchiarci. Un grande lavoro sembra anche essere stato fatto per quanto riguarda il feeling delle armi da fuoco, che, a giudicare dalle immagini e video disponibili, sembrano avere ognuna caratteristiche e sonorità diverse. Restano quindi da valutare l’effettivo bilanciamento del personaggio e la qualitá dell’intelligenza artificiale, elementi fondamentali all’interno dell’economia di gioco.
Restano purtroppo alcuni dubbi per quanto riguarda il comparto tecnico del titolo. Remedy si è dimostrata in più occasioni una software house incredibilmente capace nella realizzazione tecnica e nell’ottimizzazione dei loro prodotti, tuttavia negli ultimi giorni sono circolati alcuni rumor secondo i quali molti degli effetti presenti nel gioco e alcune sequenze sarebbero a 720p nativi, anziché 1080 come inizialmente dichiarato da Microsoft.
Si tratta di analisi non definitive, in quanto la prova di Digital Foundry potrebbe essere soggetta ad errori, viste anche le continue smentite del team di sviluppo.
Nonostante questo non si può nascondere che l’esclusiva Xbox One sia incredibilmente ambiziosa tanto dal punto di vista concettuale quanto da quello tecnico, e con tutta la buona fede possibile risulta impossibile scacciare ogni dubbio riguardante le sue performance.
Altro motivo di perplessità è l’arrivo del titolo su PC, evento di per sè molto positivo per gli utenti che si affidano al personal computer per il loro svago, ma anche molto controverso viste le tempistiche dell’annuncio. A soli due mesi di distanza dall’uscita del gioco su Xbox One, Phil Spencer ha infatti dichiarato il suo arrivo anche sui sistemi Windows 10, diffondendo un comunicato stampa e rendendo pubblici i requisiti hardware.
Proprio questi requisiti hanno causato notevoli critiche da parte dell’utenza, che si è vista inizialmente consigliare un computer dotato di processore i7 e scheda video GTX 980 Ti. Nonostante successivamente Remedy si sia corretta affermando essere quelli i requisiti per dettagli ultra, gran parte dello scetticismo è rimasto, dovuto ai notevoli e numerosi problemi che negli ultimi mesi hanno afflitto Windows Store e titoli come Rise Of The Tomb Raider e Gears of War: Ultimate Edition.
Insomma, nonostante l’evidente felicità di poter usufruire del titolo sviluppato dai creatori di Max Payne ed Alan Wake, l’utenza non sembra essere disposta a sopportare ulteriori porting male ottimizzati. Il progetto di unificazione dei sistemi Microsoft sotto l’icona di Windows 10 deve quindi basarsi su solide iniziative e non su prodotti e conversioni realizzati in fretta e furia.
Non resta quindi altro da fare che aspettare il 5 Aprile per provare con mano uno dei titoli più attesi dell’anno, che magari non si rivelerà essere un capolavoro ma sicuramente avrà tutte le carte in regola per sorprenderci. Per saperne di più ritornate sulle pagine di Mangaforever per la recensione completa in arrivo ad Aprile.