Gamaran vol. 1 – Yosuke Nakamaru – recensione

Pubblicato il 14 Aprile 2011 alle 15:37

Gamaran 1

Autore: Yosuke Nakamaru
Editore:
Star Comics
Provenienza:
Giappone
Prezzo:
€ 4,20
Recensione


Ai confini del feudo di Unabara, conosciuto come il covo dei demoni, sorge il dojo dell’Ogame Ryu, la scuola di arti marziali fondata da Jinsuke Kurogane, il più forte spadaccino dell’epoca Edo.

Naoyoshi Washizu, uno dei figli del daimyo, deciso a divenire il legittimo successore del regno, giunge al dojo per reclutare Kurogane, ma ad accoglierlo trova solo il giovane Gama, all’apparenza un ragazzino sprovveduto, ma che si rivela un temibile spadaccino, degno figlio dell’illustre genitore.

Facendo leva sull’incontenibile voglia di Gama di diventare più forte, Naoyoshi lo convince a seguirlo come suo combattente. Inizia così la sfida del grande torneo di Unabara per designare colui che sarà chiamato a governare il feudo, decretando il ryu più forte del Paese fra le trentuno scuole dei più grandi esperti dell’arte del combattimento.

Star Comics propone al pubblico italiano “Gamaran”, opera di debutto di Yosuke Nakamaru, serializzata dal 2009 sulle pagine di Weekly Shonen Magazine di casa Kodansha, e attualmente raccolto in sette volumi, ancora in corso di pubblicazione.

Il tratto di Nakamaru è piuttosto netto, per un segno spesso e ben marcato che tuttavia a volte risulta impreciso ed eccessivamente rigido nella raffigurazione delle anatomie e dei volti, a scapito dell’espressività dei personaggi. Nel complesso, quindi, si percepisce in modo chiaro di essere di fronte a un esordiente dallo stile ancora in via di definizione, ma comunque in grado di affrontare le difficoltà di mettersi alla prova con un’opera d’azione e di ambientazione storica.

Le pagine scorrono senza fatica grazie a una costruzione ordinata che fa volentieri a meno di vignette scontornate e irregolari. Il risultato è una regia anomala per uno shonen manga, che soprattutto nelle sequenze d’azione punta a valorizzare il dinamismo interno alla singola vignetta, quasi tralasciando quello della tavola nel suo complesso.

L’atmosfera creata da questa scelta narrativa è comunque efficace, e contribuisce a enfatizzare il peso dei personaggi, evitando così che il contesto storico e la relativa opera di documentazione prendano il sopravvento. Anche le scenografie e il costume design sono ridotti al minimo, rivestendo una funzione di pura contestualizzazione dell’azione.

Per quanto riguarda le caratterizzazioni, “Gamaran” è un manga popolato da personaggi vari e ben strutturati, che grazie al ritmo incalzante delle vicende vengono presentati fin da subito nelle loro sfaccettature, senza imprigionarli in un unico elemento caratteristico. In questo modo il lettore è invogliato a proseguire nella lettura per cercare di comprendere meglio i protagonisti, anche quando questi non risultano particolarmente originali. Rimane comunque evidente il debito di “Gamaran” nei confronti di altri successi dello stesso filone (uno su tutti, “Samurai Deeper Kyo”).

Da questo punto di vista, giova il fatto che già nel primo volume si entri nel vivo della storia senza inutili indugi, con una cornice di riferimento sufficientemente chiara che spiega quanto basta il contesto, non mancando di lasciare in sospeso qualche necessaria anticipazione.

L’edizione italiana curata dalla Star Comics è buona, per un albo dal formato standard di 192 pagine in bianco e nero senza sovraccoperta. La carta è bianca e resistente e tiene bene i neri. Ottime le rilegature. Buono anche il lavoro di traduzione e adattamento, per testi scorrevoli e comprensibili. Il rapporto qualità-prezzo è quindi proporzionato.

In conclusione “Gamaran” è una lettura piacevole che non si scopre del tutto all’inizio, e che potrebbe anche riservare delle sorprese. Consigliata più agli amanti dei manga di combattimento senza eccessive pretese che agli appassionati del genere storico.


VOTO: 6,5

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