Si conclude Sandman Overture – Recensione

Pubblicato il 13 Marzo 2016 alle 11:20

Si conclude Sandman Overture, il capolavoro di Neil Gaiman e J.H. Williams III che ha riportato nel mondo del fumetto il Dio dei Sogni Morfeo! L’universo rischia di morire e Sandman dovrà prendere una drammatica decisione allo scopo di salvarlo! Ci riuscirà? Scopritelo in questo ultimo numero!

Tra i fumetti usciti negli ultimi mesi merita attenzione Sandman Overture, miniserie che ha segnato il ritorno del geniale Neil Gaiman al personaggio che gli ha dato fama e successo: il Dio dei Sogni Morfeo. Come sanno i fan dello scrittore inglese, Sandman non è stata solo una delle serie migliori della DC e del fumetto americano ma un vero e proprio fenomeno culturale e comunicativo. Morfeo, l’amatissima Death, Delirio e gli altri straordinari personaggi della saga sono entrati nell’immaginario collettivo, specialmente in ambito anglosassone, e persino artisti non legati all’ambiente dei comics come la cantante Tori Amos e i romanzieri Stephen King e Norman Mailer se ne sono occupati.

Sandman, inoltre, ha rappresentato per molto tempo la Vertigo, la divisione editoriale per lettori adulti voluta dalla grande Karen Berger, divenendone in un certo qual modo la testata più rappresentativa. Di conseguenza, quando Gaiman ha annunciato, dopo venticinque anni, una nuova opera incentrata su Dream, ha suscitato un entusiasmo senza precedenti. Molti, però, temevano che Sandman Overture si riducesse al mero tentativo di lucrare sui passati fasti. Per fortuna, non è stato così.

Come hanno avuto modo di scoprire i lettori, infatti, Sandman Overture è un gioiello narrativo e grafico che si inserisce perfettamente nella lunga e complessa saga del Signore dei Sogni. La storia si svolge in un periodo precedente al mitico, primo numero di Sandman. In pratica, in un momento in cui Morfeo non era ancora stato catturato dalla setta di occultisti di Roderick Burgess. Sin dal principio, Gaiman spiega che alcune stelle impazzite stanno provocando la distruzione dell’universo.

Sandman, quindi, cerca di correre ai ripari e nel corso della trama è affiancato da una sua versione felina e da una bambina misteriosa chiamata Speranza. Gaiman poi ha fornito incredibili rivelazioni, facendo, per esempio, apparire i genitori di Morfeo e degli altri Endless, finora rimasti nell’ombra, collegandosi a tante memorabili trame del passato. Anche in questo straordinario capitolo finale avviene qualcosa di simile. Neil inserisce riferimenti a Sogno di una Notte di Mille Gatti, una delle storie più amate dai fan, e crea le premesse di una story-line fondamentale come Doll’s House.

Senza spoilerare, specifico solo che Morfeo sarà in grado di scongiurare il pericolo rappresentato dalle stelle impazzite ma nello stesso tempo non ci sarà un lieto fine. Con un incredibile colpo di scena, arriveranno due character noti agli estimatori di Morfeo e che, a conti fatti, si riveleranno cruciali. E l’ epilogo, a dir poco emozionante, simboleggia la chiusura di un ciclo e si collega agli inizi di Sandman. Di sicuro nessuno rimarrà indifferente.

I testi di Gaiman sono poesia pura. Musicali, intensi, introspettivi. La sceneggiatura è da manuale e molte delle frasi concepite dall’autore di American Gods hanno la valenza della letteratura. Sandman Overture, comunque, è da tenere d’occhio anche per gli spettacolari disegni di J.H. Williams III. Definirli ‘disegni’ è forse riduttivo, dal momento che il penciler di Batwoman si avvicina alla gloriosa tradizione dell’arte illustrativa tout court, realizzando tavole che sono un incredibile mix di matite, stilemi pittorici e grafica computerizzata.

L’effetto è psichedelico, enfatizzato dal lay-out altamente creativo. Williams non usa la classica, tradizionale divisione della tavola a griglia ma concepisce le pagine come un insieme di silhouette incastonate. Quando, per esempio, si discute sulla natura del vortice, crea vignette simili a onde concentriche che evocano, appunto, l’idea di un vortice. Quando Morfeo precipita nel vuoto, illustra la struttura di un encefalogramma che lentamente si trasforma in una linea retta per poi scomparire, e così via.

Sandman Overture pullula di soluzioni visive di questo tipo. In definitiva, abbiamo a che fare con un capolavoro assoluto, degno di essere messo sullo stesso piano della serie che venticinque anni fa fece comprendere a tanti le potenzialità espressive del fumetto. L’ultimo, splendido tassello di Sandman Overture è ormai qui.

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