The Ancient Magus Bride, una storia di avventura e magia – RECENSIONE
Pubblicato il 8 Marzo 2016 alle 15:20
Da Star Comics una nuova avvincente serie per gli amanti del fantasy
Mi va bene qualsiasi cosa, voglio solo un posto dove poter tornare.
Chise Hatori è una fanciulla quindicenne, orfana di madre e abbandonata dal padre. Bistrattata da tutti, viene scaricata da un parente all’altro finché non trova qualcuno che la vuole disperatamente e che è disposto a sborsare una cifra astronomica per comprarla.
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Sì, perché Chise non è una ragazza come tutte le altre, lei è un essere speciale: una Sleigh Beggy ─ amata figlia della notte, per la precisione ─ capace di vedere un mondo sconosciuto ai più e ormai in via di estinzione, popolato da fate, maghi e stregoni, un mondo che ci cela dietro un velo quasi impenetrabile, dall’altra parte di un rozzo muro di cemento, oltre gli alberi offuscati dalla pioggia.
Colui che “compra” Chise è un personaggio dalle fattezze misteriose, un’aitante figura maschile dal volto scarnificato di animale, che senza troppe cerimonie porta la giovane con sé catapultandola dal Giappone direttamente in una villa nella campagna inglese.
Il bizzarro individuo si presenta come mago, il cui nome è Elias Ainworth, e le spiega che l’ha scelta per farne la sua discepola nonché la sua futura moglie. Frastornata, Chise accetta di buon grado la gentilezza di quest’uomo stravagante, accogliendo tutto il nuovo che la circonda. Scopre così la sua vera natura di rara creatura, l’esistenza di un numero incredibile di esseri misteriosi, il calore di una casa, l’affetto di una persona vicina.
Chise, la cui espressione vacua rispecchia il suo blocco affettivo, scopre cosa si prova nell’essere voluti, e poco male se a volerla è un uomo con un’eccentrica testa d’osso al posto del viso: finalmente la ragazza ha il corpo caldo di qualcuno che la stringe a sé e che la definisce ‘famiglia’.
La strada per diventare un’apprendista maga si prospetta lunga e tortuosa, ma Chise dimostra sin da subito di possedere un potere straordinario dentro di sé e tra una capatina nel mondo delle fate e strani incontri, ora con un’energica ingegnere ora con un affascinante prete, gli ingranaggi inceppati della sua esistenza ricominciano pian piano a mettersi in moto.
The Ancient Magus Bride, apprezzatissima opera fantasy della mangaka Kore Yamazaki, è una perla del suo genere. Una sorta di splendida rivisitazione di un classico come La Bella e la Bestia, condita da incantesimi, un pizzico di mistero e atmosfere in bilico tra il sogno e la realtà.
Leggere questo manga è come tuffarsi mente e anima in un mondo fatato, lontano e misterioso, eppure tante volte sognato e delineato nelle fantasie di ognuno. I due protagonisti catturano subito la scena grazie alla loro prorompente diversità fisica e caratteriale.
Lì dove Elias trabocca gentilezza, partendo dall’eleganza dei gesti, passando per l’impeccabilità nel vestire fino alla luce che brilla in fondo alle orbite cave del suo teschio, Chise è impalpabile, quasi inespressiva: occhi sgranati ed espressione spesso assente, vittima del suo passato, sembra accettare tutto ciò che le accade, rassegnata all’immobilità. Un contrasto ruvido, inatteso. La Bella chiusa a riccio e lontana dall’umano sentire, la Bestia espansiva, tenera, così straordinariamente umana.
Due personaggi di grande spessore, calati in un’ambientazione deliziosa, dove il passato e il futuro si mescolano assumendo i contorni dell’eternità. Una dimensione quasi onirica, in cui l’arte della Yamazaki si sbizzarrisce con disegni tra i più diversi, originali e molto espressivi. Particolarmente significativo l’uso di tanti spazi bianchi, quasi un richiamo alla speranza in un mondo che ormai sembra sempre più avvolto dalle tenebre.
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Riuscirà Chise a diventare la discepola di Elias? Chi è in realtà questo particolarissimo mago? L’inverno che gela il cuore di lei fiorirà di una magica primavera?
Lettura più che consigliata.