SuperPatriot: un super eroe a stelle e strisce – Recensione
Pubblicato il 4 Marzo 2016 alle 13:27
La Salda Press ci regala in un unico volume i quattro episodi della miniserie SuperPatriot, fumetto nel quale il protagonista, oltre a vedersela con i suoi nemici giurati: i nazisti, dovrà cercare di essere padre e uomo allo stesso tempo.
Creato dal genio di Erik Larsen (autore di Savage Dragon), SuperPatriot vede la luce nel 1992 in una mini serie composta da quattro volumi. È il papà di The walking dead, Robert Kirkman ad approfondire l’argomento; intorno al cyber eroe creato da Larsen, scrive una storia dove la lotta tra i buoni e i cattivi è il punto focale dell’intera opera.
Edito in Italia in un unico volume dalla Salda Press, SuperPatriot è la storia di Johnny Armstrong, un soldato della Seconda Guerra Mondiale, che dopo aver combattuto in tutti i conflitti che hanno coinvolto gli USA nel secolo scorso, se l’è vista brutta: fatto a pezzi da un super criminale, l’ex soldato è stato “ricostruito” utilizzando componenti cibernetici che l’hanno trasformato in un super-soldato senza tempo.
Un lavoro dal quale emergono vari spunti interessanti; innanzitutto SuperPatriot lo si può vedere come una sorta di supereroe in pensione (passatemi il paragone), la sola idea che sia stato concepito con le fattezze di un uomo un po’ in là con gli anni è già di per sé innovativo, soprattutto se lo rapportiamo a fumetti nei quali, di solito, il super eroe è rappresentato come un uomo giovane e di bell’aspetto (vedi i classici Batman e Superman).
Altra linea interessante tracciata dall’autore è stata quella di scrivere una storia nella quale il protagonista – nonostante fosse un supereroe – continuasse a mantenere il profilo di padre e uomo allo stesso tempo (vedi l’episodio nel quale scova la figlia a letto con il suo amante, o quando è lui stesso ad interpretarne il ruolo con tutti i problemi connessi).
Ovviamente c’è poi – ed è ciò che balza subito agli occhi – la parte storica del fumetto; in questo caso la guerra intrapresa contro i tedeschi nazisti che riporta il lettore catapultato nel periodo della Seconda Guerra Mondiale.
In riferimento a quest’ultimo aspetto, il fumetto di Kirkman lo si può vedere anche come un lavoro di denuncia: da un lato i buoni, rappresentati da SuperPatriot e la sua cricca (gli americani insomma); dall’altra i cattivi, nazisti guidati dal villain di turno: un gorilla con il cervello del fuhrer Adolf Hitler.
Una storia che presenta dunque parecchi spunti interessanti: a cominciare dall’esaltazione dell’uomo americano contro tutto ciò che non è a stelle e strisce.
Un fumetto che scorre via veloce e con pochi punti morti; magari si potevano evitare i troppi rapporti padre e figlio inscenati da SuperPatriot e famiglia, ma fanno parti essi stessi della cornice di realtà che l’autore ha voluto dare alla propria opera.
I disegni “pieni” di Cory Walker e senza sbavature in pieno stile Marvel (il personaggio SuperPatriot ne è un chiaro riferimento) rendono il fumetto di Kirkman un piccolo capolavoro del genere supereroistico.