Recensione – Mortal Kombat XL

Pubblicato il 7 Marzo 2016 alle 16:00

Ancora più grandioso.

E’ arrivato nei negozi Mortal Kombat XL, versione ampliata del nuovo capitolo del celebre picchiaduro.

Si torna a combattere, quindi, con questa nuova edizione che comprende tutti i DLC usciti finora: Kombat Pack e Kombat Pack 2.

Il roster viene ampliato con nuovi personaggi giocabili come Leatherface (dalla serie di film horror The Texas Chainsaw Massacre), Predator o il celebre Xenomorfo di Alien. Tornano anche alcuni famosi personaggi del brand, come Triborg e Bo’Rai Cho.

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Inoltre, sono messi a disposizione tutti i personaggi giocabili contenuti nel Mortal Kombat X Kombat Pack, come
Predator, Jason Voorhees, Tremor e Tanya, e tutti i personaggi sono arricchiti con tantissime e nuove skin.

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Questa edizione è pensata esclusivamente per chi si fosse dimenticato di assicurarsi una copia del gioco originale. Se siete in possesso di una copia di Mortal Kombat X, infatti, l’acquisto è naturalmente sconsigliato: skin aggiuntive e nuovi personaggi possono essere acquisiti col Mortal Kombat XL Pack, pensato proprio per i giocatori che già possiedono il gioco di base.

NetherRealm Studios quindi ripropone il suo gioiello del 2015 (premiato come miglior Picchiaduro dell’anno), tirato a lucido e in versione extra large.

Tutti i (tantissimi) personaggi sono presenti in tre versioni differenti: non stiamo parlando di semplici skin o costumi, ma di stili di lotta, che in base alla vostra scelta influenzeranno combo,  brutality e fatality.

Il gameplay si conferma rapido e brutale, e in base all’abilità del giocatore si potranno mettere in scena duelli più o meno spettacolari.

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Una componente importante del gioco la ricopre non tanto il ricorso esasperato (al limite del caricaturale) della violenza, quanto la fisica: la credibilità dei colpi dati e ricevuti è davvero ottima, e la sensazione del corpo a corpo è assolutamente credibile.

Stessa sensazione di credibilità si ha nella sostanziale differenza fra i personaggi: controllare un combattente agile ci rende veloci e scattanti, ma meno robusti e possenti; al contrario, avanzare lentamente con un combattente più massiccio ci conferisce un’aura di onnipotenza unita all’efficacia di colpi devastanti.

Ogni stage – tantissimi, anche in questo caso – offre un buon sistema di interazione ambientale: con la pressione del tasto R1 potremo utilizzare specifici punti della mappa a nostro vantaggio; ad esempio, avvicinandoci ad una colonna potremo utilizzarla per saltare più in alto e aggirare l’avversario, e allo stesso modo potremo raccogliere vari oggetti contundenti (in certi stage addirittura una persona, con risultati esilaranti) e scagliarli con forza contro il nemico.

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Tra le mosse più devastanti ricordiamo i Raggi-X (attacco speciale attivabile dopo aver caricato l’apposita barra, e che passa letteralmente l’avversario ai raggi-x mostrandoci quali ossa il nostro attacco gli ha fratturato), le Brutality (combo che mutila l’avversario mettendo immediatamente fine al combattimento, ma da eseguire solo in particolari condizioni) e le devastanti Stage Brutality (mosse finali che vanno eseguite sfruttando l’ambiente circostante).

Immancabili le Fatality, segno distintivo della serie. Una volta sconfitto l’avversario avremo a disposizione una manciata di secondi per effettuare la combo finale e mettere a segno una fatality: qualora dovessimo riuscire nell’intento, partirà una cut-scene iperviolenta che mostrerà il nostro personaggio fare scempio del nemico, attraverso siparietti splatter per stomaci forti.

In pratica, potremo passare ore ed ore in Mortal Kombat XL e vivere ogni volta un combattimento diversissimo dal precedente.

Per quanto riguarda le modalità di gioco si passa dal classico (o meglio, klassico) scontro PvP (sia offline che online) al combattimento contro il computer, a squadre o Re della Collina.

La durata della campagna non si distingue per longevità, ma la storia è avvincente e molto cinematografica (con tanto di sezioni QTE). Inoltre ad arricchire i contenuti di gioco c’è la modalità Torre (anche in questo caso sia offline che online, quest’ultima con aggiornamenti giornalieri e settimanali).

Torna poi la modalità Fazioni: all’avvio del gioco dovremo scegliere con quale squadra schierarci, e ogni volta che vinceremo un incontro online conferiremo nuovi punti al nostro team, contribuendo ad una battaglia mondiale che va avanti costantemente, ma che elegge un nuovo campione ogni settimana.

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Per quanto riguarda la parte tecnica, il gioco non fa gridare al miracolo (cosa che invece fece il trailer di presentazione, in quello scontro fra Scorpion e Sub-Zero nella Foresta Nera), ma comunque resta di buon livello.

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I personaggi e gli scenari sono realizzati con un ottimo livello di dettaglio, a parte qualche texture di sfondo che risalta in negativo rispetto al colpo d’occhio generale. A seconda dell’arena, poi, grazie ad effetti di luci, ombre e del meteo, si vengono a creare delle immagini davvero suggestive.

Promosso anche il doppiaggio, encomiabile sia nelle cut-scene che in-game.

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