Convergence n. 4 – Recensione

Pubblicato il 3 Marzo 2016 alle 11:20

Si conclude Convergence, la drammatica saga incentrata sugli innumerevoli mondi del Multiverso DC! Le cose diventano sempre più preoccupanti per gli eroi in lotta contro il temibile Brainiac e forse solo l’inquietante Telos riuscirà a trovare una soluzione!

Marvel e DC ci hanno da sempre abituati alle maxisaghe che coinvolgono innumerevoli personaggi e promettono sconvolgenti mutamenti. La casa editrice di Superman e Batman, in particolare, insiste con le trame cervellotiche e complicate incentrate sui numerosi pianeti che compongono il Multiverso. Si tratta di un gioco palese che comunque piace ai fan e di conseguenza Convergence non è una novità. La vicenda si è svolta nell’arco di otto albi e di vari tie-in e questo quarto numero dell’omonima collana Lion ne include i capitoli finali.

La trama di Convergence ruota intorno alle macchinazioni del perfido Brainiac, uno dei più classici nemici di Superman. Dopo aver appreso dell’esistenza di svariate terre, ha strappato migliaia di esseri viventi dalle loro realtà, costringendoli a vivere prigionieri in città intrappolate da cupole indistruttibili. Ma non finisce qui. Il villain, infatti, ha dato vita pure a Telos, un pianeta senziente che ospita le tante città. Come hanno avuto modo di scoprire i lettori che finora hanno seguito la collana, quest’ultimo si è poi liberato dal controllo di Brainiac con conseguenze preoccupanti.

Telos, infatti, intende creare la cosiddetta Convergenza, un universo composto dalle realtà intrappolate da Brainiac. E’ ovvio che ognuna di esse è popolata da tantissimi eroi DC e da parecchie loro versioni alternative. Costoro sono stati quindi implicati, loro malgrado, in questa macchinazione e non sono mancate lotte e battaglie senza esclusione di colpi.

Dal punto di vista della storia, Convergence è piuttosto esile. Non c’è introspezione e l’azione è senz’altro l’elemento preponderante. Per giunta, se fosse stata più stringata forse avremmo avuto un’opera migliore. Questo numero finale è scritto da Jeff King e Scott Lobdell che hanno il compito di portare a conclusione le premesse degli inizi, giocando nel contempo con una pletora di personaggi. Il risultato complessivo è accettabile e ci sono riusciti richiami alle vicende del passato, a cominciare dalla mitica Crisis On Infinite Earths.

Il problema è che forse molti character risulteranno poco noti ai lettori italiani e alcuni riferimenti potrebbero essere difficilmente comprensibili, a meno che non si sia un DC fan di quelli più nerd. La saga comunque è determinante per le vicende di Earth-2, in particolare, ed è da considerare un tipico prodotto di intrattenimento senza grandi pretese.

Convergence è stata indubbiamente più valida per i disegni ma purtroppo questo ultimo albo non è all’altezza dei precedenti. Intendiamoci, i penciler sono di notevole livello e tra loro vanno segnalati Stephen Segovia, Aaron Lopresti ed Ethan Van Sciver. Ma c’è eccessiva eterogeneità grafica e questo non giova. Per concludere, quindi, Convergence è, tutto sommato, interessante ma non memorabile e si rivolge in particolar modo agli estimatori storici dell’universo di Superman, Batman e compagni. Perciò, coloro che magari intendono avvicinarsi al DCU rischiano di rimanere disorientati. Sappiatevi regolare, dunque.

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