Mauro Boselli e il nuovo romanzo a fumetti di Tex, “Painted Desert”: l’intervista di MangaForever

Pubblicato il 1 Marzo 2016 alle 11:30

In occasione dell’uscita del terzo volume della collana Tex Romanzi a Fumetti, Painted Desert, oltre a quella Angelo Stano (qui), abbiamo rivolto un’intervista anche a Mauro Boselli, che dell’albo ha realizzato soggetto e sceneggiatura.

Torniamo a parlare di Painted Desert, il terzo numero della collana Tex Romanzi a Fumetti, uscito la scorsa settimana. Questa volta lo facciamo per riportarvi le risposte che Mauro Boselli, autore del volume insieme ad Angelo Stano, ha fornito alle nostre domande. A lui va il nostro ringraziamento per la disponibilità.

1. Mauro Boselli e Angelo Stano, autori di prim’ordine per una collana di pari livello, Tex Romanzi a Fumetti. Come, seppur da veterano, un autore si prepara a un lavoro di questo calibro, consapevole fin dall’inizio che l’eco di questo sarà ben maggiore di quella delle storie e dei volumi che solitamente firma?

Non sono sicuro che la speciale serie degli album abbia un’eco maggiore della serie regolare di Tex, che vende circa 200 mila copie ogni mese. Come autori professionisti, impegniamo il massimo delle nostre energie nella realizzazione di ogni nuova storia. Sono lontani i tempi in cui da “novellino” scrissi più di 20 anni fa la mia prima storia di Tex, Il passato di Carson.

Ricordo la grande preoccupazione che avevo per la reazione da parte dei lettori. La collana Tex Romanzi a fumetti conta ad oggi due uscite: in Frontera viene raccontata un’avventura giovanile di Tex, in Painted Desert lo troviamo al fianco di Tiger Jack nelle vesti di Aquila della Notte, in una veste cioè a noi più nota, per una storia che spero i lettori possano sentire come più classica della precedente.

La collana Tex Romanzi a fumetti nasce per sperimentare e stupire, come spero avrete modo di leggere nei prossimi volumi, dove si cimenteranno ai testi anche altri autori oltre a me.

2. I Romanzi a Fumetti di Tex si inquadrano nelle diverse novità che la Sergio Bonelli Editore, troppo a lungo ingiustamente considerata una realtà conservatrice, sta offrendo al panorama italiano del settore, novità alle quali il personaggio creato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini non si è mai sottratto. Quanto è difficile, per chi Tex lo scrive e lo disegna, camminare in equilibrio tra tradizione e innovazione?

Questa serie di cartonati “alla francese”, inteso come il format della scuola franco-belga di fumetti come: Michel Vaillant, Blueberry, Asterix, Blake et Mortimer, è un’idea nata da me. Sono da sempre un grande appassionato di tutti i format fumettistici mondiali, con particolare predilezione per questa veste che ha espresso grandi capolavori e nomi del fumetto.

Una sfida importante, che non ho esitato ad affrontare con entusiasmo per Tex, un eroe che, nonostante la sua grande importanza, non ha mai sfondato nel mercato francese e che magari potrà riuscirci con questa nuova collana. La volontà è quella di innovare, come la Sergio Bonelli Editore sta facendo da tempo, senza mai rinnegare la tradizione.

3. Tex ha tanti lettori storici, di quelli che hanno i capelli bianchi e sono cresciuti in un’epoca che appare più lontana da quella attuale di ciò che è per davvero. Cosa il personaggio visto finora all’opera ne L’eroe e la leggenda, Frontera e che sarà protagonista delle pagine di Painted Desert ha da comunicare loro?

Il Tex di Frontera e di Painted Desert è lo stesso personaggio che siete abituati a conoscere. Considero L’eroe e la leggenda come un volume “fuori collana”, un numero zero della serie, una visione personale che il grande autore, Paolo Eleuteri Serpieri, aveva del personaggio.

Lontana però dal Tex classico; un Tex apocrifo ma ugualmente interessante che ci sembrava giusto presentare al pubblico.

4. Quello nel quale si muove Tex è un mondo molto diverso da quello di oggi, eppure è un mondo estremamente prolifico, capace di regalare ogni anno innumerevoli storie. Qual è il segreto del suo successo? Perché Tex piace ancora, e tanto, a chi ne legge le avventure?

Tex è un eroe tutto d’un pezzo, ma anche affascinante e carismatico, capace di risolvere i problemi. E in un mondo pieno di problemi come il nostro, questa caratteristica suscita appeal e attrazione agli occhi del lettore. Credo sia questo il segreto del suo successo. È una figura mitica paragonabile ai grandi eroi della Leggenda quali: Robin Hood, L’Orlando e Don Chisciotte.

5. Lavorare per Painted Desert ha significato lavorare per una storia di formato estremamente diverso da quello più frequentato in casa Bonelli. Che tipo di sfida ha rappresentato?

È stata una mia iniziativa, presa insieme Mauro Marcheselli (ex-Direttore Editoriale della Sergio Bonelli Editore). La collana è un grande divertimento per me, ma anche un notevole impegno. Vivo ogni albo come una nuova grande sfida perché ogni disegnatore ha un’idea diversa di come interpretare questo formato.

I prossimi appuntamenti sono con il tratto di Stefano Andreucci e Enrique Breccia (del secondo potrete leggere presto una grande prova grafica sulle pagine del Texone in uscita a Giugno) che, vi anticipo, vedranno Tex rivivere gli anni della sua giovinezza.

6. Dopo il volume di settembre Boselli firma un nuovo numero di Tex Romanzi a Fumetti. Cosa è stato simile e cosa diverso rispetto all’impegno precedente?

La differenza tra i due volumi, visto che i testi sono stati entrambi realizzati dal sottoscritto, è nel disegnatore: Mario Alberti, disegnatore di Frontera, spinto anche dalla novità di dover presentare un Tex giovane, quindi “anomalo”, ha virato verso un lavoro che teneva conto di alcune libertà grafiche.

In Painted Desert, Stano ha optato per un’impostazione più classica, accompagnata da colori più brillanti. Insieme abbiamo lavorato su una storia che permettesse di esprimere al meglio queste qualità e la scelta è ricaduta nel Sud-Ovest, in Arizona, in territorio puramente Texiano.

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