Astrogamma, una storia fantascientifica violenta e onirica di LRNZ – Recensione

Pubblicato il 29 Febbraio 2016 alle 11:20

Una storia fantascientifica violenta e onirica, una gemma di LRNZ che Bao propone in volume unico!!

Quando Bao pubblicò Golem, lo scorso anno, si crearono parecchie aspettative intorno a questo volume: tutte le anteprime infatti facevano presagire a qualcosa di piuttosto inaspettato e nuovo per il panorama del fumetto italiano.

Lorenzo Ceccotti, in arte LRNZ, illustratore e fumettista esperto di disegno digitale, è sicuramente uno dei talenti più puri del panorama nostrano, ed era quindi normale aspettarsi moltissimo da quest’opera che finalmente vedeva la luce.

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Golem mi lasciò con sentimenti contrastanti: se da un lato disegni e colori mi colpirono più di quanto mi aspettassi, tanto che ancora mi trovo ogni tanto a sfogliare il volume, la storia e la scrittura mi lasciarono parecchio con l’amaro in bocca: poco convincenti i personaggi, troppo poco inspirata la trama, molto interessante l’ambientazione distopica ma poco sfruttata nel susseguirsi degli eventi.

L’impressione fu quindi quella che LRNZ avesse dato il meglio di se come illustratore-disegnatore, mostrando dei difetti (forse naturali per il tipo di artista che è?) dal lato della sceneggiatura.

Ero allora curioso di leggere Astrogamma, opera che cronologicamente è stata realizzata prima di Golem, sulla rivista antologica “Hobby Comics”.
E mi sono trovato di fronte a tutto quello che avrei potuto desiderare da un fumetto di LRNZ.

Mi spiego: come già detto, per me i principali difetti di Golem erano la storia e la scrittura. In Astrogamma, la storia è cosi minimale e secondaria rispetto ai disegni, si prende così poco sul serio da risultare paradossalmente molto più adatta a far godere il lettore delle matite di LRNZ.

Non più a colori ma in bianco, nero e grigio, le tavole di Astrogamma sono piene di violenza, insetti giganti, combattimenti, linee cinetiche e ragazzini spaventati: il tutto con lo splendido tratto morbido di LRNZ, con la sua capacità di riempire la tavola andando oltre le vignette e di comunicare al lettore, con i soli disegni, una continua sensazione di movimento.

Leggere Astrogamma comunica, non scherzo, una sensazione di cinetismo: la storia appena accennata e le continue scene d’azione, senza alcuna pausa, creano una sorta di unica linea narrativa, un unico combattimento-inseguimento che è un piacere per gli occhi. Non si perde tempo a seguire la storia o ad approfondire i personaggi: a parlare è quello che succede, e succede con un taglio cinematografico e decisamente studiato dal punto di vista visivo.

Non è facile per un fumetto vivere di soli disegni: se una buona sceneggiatura può farci dimenticare dei disegni poco inspirati, il contrario diventa un’operazione molto complessa che richiede delle matite abbastanza fuori dal comune: e come LRNZ, appunto, di talenti cristallini, non ce ne sono molti in giro.

Questa tipologia di storie non è adatta a chi cerca approfondimento e trama, ed è  difficilmente destinata a rimanere impressa nella memoria del lettore per molto tempo, proprio perché generalmente a rimanere in testa sono storie e concetti, più che disegni.

Ma i disegni di Astrogamma sono così esplosivi e, talvolta, angoscianti nei toni da comunicare un’idea precisa che va oltre la semplice scrittura.

La storia, che parla di tre ragazzini coinvolti in un’assurda invasione da parte di insetti giganti, costretti a cercare di fuggire prima che la città venga rasa al suolo dall’esercito, è perfetta nel senso che permette a LRNZ di disegnare una serie di situazioni al limite dell’assurdo, ma spesso anche crude e violente, dove l’unica cosa che manca è una qualsiasi pausa, un qualsiasi momento per tirare il respiro.

E’ secondo me impossibile leggere Astrogamma in due tempi, leggere le prime 30 pagine e poi riprende la lettura: sarebbe come interrompere l’inseguimento di un film d’azione, il combattimento finale in un film di arti marziali: Astrogamma vive anche della successione vertiginosa delle tavole.

Non poteva Bao, forse l’editore più attento da questo punto di vista, esimersi dal dare ad Astrogamma un’edizione futuristica e vistosa: ecco allora che la cover lenticolare è già una dichiarazione di intenti: da un fumetto con una copertina che si muove, cosa ci si può aspettare? Se cercate una fantascienza con influenze underground, non potete lasciarvi sfuggire questo fumetto.

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