Al sole come i gatti: la Roma che non ti aspetti – RECENSIONE

Pubblicato il 22 Febbraio 2016 alle 11:20

Una ragazza lascia Roma per la prima volta per un lungo periodo e con se porta un intricato dedalo di ricordi e sensazioni che la legano stretta alla città eterna.

Con il pretesto di parlare ad un ragazzo incontrato per caso sul treno, la protagonista (alias l’autrice del volume, Marta Baroni) comincia a raccontare del suo intimo rapporto con Roma e della sua giovinezza passata tra gli amici, i quartieri popolari e le bellezze dell’Urbe.

Al sole come i gatti è una graphic novel pubblicata da Bao Publishing nella collana “Le città viste dall’alto”: Marta Baroni, autrice di testi e disegni, attraverso le sue esperienze passate ci fa compiere un vero e proprio un volo sulla sua Roma, teatro sia di una Storia millenaria (quella con la S maiuscola), e teatro della storia personale di chi la vive ogni giorno.

L’autrice non si presta a far compiere al lettore il giro ” turistico” di Roma, quello dei monumenti più famosi e mille volte citati, ma il suo viaggio è intimo, personale, proprio solo a chi Roma la vive e la respira da quando è nata, e ne conosce i segreti.

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La narrazione scelta dalla Baroni per questo volume è molto simile ad una autobiografia: ogni ricordo menzionato è collegato ad un luogo di Roma in modo da mescolare le esperienze personali dell’autrice ad alcuni spaccati di storia romana legata ad un quartiere, un monumento oppure un personaggio storico.

In un certo senso la città eterna è protagonista a pari merito della narratrice, forse anche di più.  Partendo dalla Garbatella, quartiere legato all’infanzia dell’autrice, come una spirale ci si allontana da questo centro ideale per toccare altri quartieri (principalmente quelli popolari di Roma Sud) accompagnando così la crescita della protagonista.

In questo viaggio attraverso l’adolescenza è imprescindibile il gruppo di amici che insieme alla protagonista andrà alla scoperta della Roma al di fuori dei confini della Garbatella, prima passando per il quartiere “San Paolo” e il parco Schuster ritrovo della maggior parte di adolescenti delle vicinanze, poi il Rione Monti e le uscite con la nonna per fare compere nei caratteristici mercati rionali di Roma.

In seguito Piazza Vittorio Emanuele, San Lorenzo e il Pigneto: tutti luoghi collegati ad una fase della vita dell’autrice, carichi di storia, a volte anche molto recente, raccontati da una persona che ama la sua città e non se ne vergogna, anzi lo mostra in ogni pagina, in ogni descrizione, in ogni aneddoto su Roma.

A volte si percepisce anche  un piccolo sentimento di malinconia, ma quella malinconia buona che ti porta anche a guardare il futuro con occhi diversi, sapendo da dove si parte e dove sono le proprie radici in modo da essere pronti a voltare pagina, portando con sé tutte le esperienze fatte e i momenti felici vissuti nella propria città.

I disegni sono coerenti alle intenzioni narrative dell’autrice: semplici, diretti a volte anche dal gusto quasi infantile visto il lavoro di sintesi mostrato su queste tavole: non ci sono virtuosismi e così danno forza al racconto appassionato e ingenuo dell’autrice, anche se a volte non sempre sono efficaci totalmente soprattutto quando ci sono le rappresentazioni di alcune architetture nel corso del volume.

Un altro punto non troppo convincente di questa graphic novel è, forse, la completa assenza durante l’intera narrazione di elementi negativi che riguardano la città visto che, come qualsiasi realtà, esistono e ignorarle rischia di non dare autorevolezza all’intera narrazione.

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D’altro canto, però, le intenzioni sono molto chiare fin dall’inizio: ogni cosa raccontata è frutto dei ricordi di una persona profondamente legata alla sua città di cui parla esclusivamente in maniera positiva al fine di raccontare questo lato della sua intima esperienza, senza nessun’altra pretesa.

Si tratta, quindi, di una specie di celebrazione della sua Roma, di tutto quello che l’autrice vuol portarsi dietro in quell’ipotetico viaggio, una valigia piena di esperienze e ricordi, tutti raffigurati in una sola cornice: Roma.

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