Le strabilianti imprese di Fantomius, ladro gentiluomo vol. 2 – Recensione

Pubblicato il 20 Febbraio 2016 alle 11:20

La strabilianti imprese di Fantomius continuano tra nuove avvincenti avventure, affascinanti ambientazioni ed esilaranti gag. Il ladro gentiluomo continua a gettare scompiglio nelle sale ricevimento dell’alta società Paperopolese e a girare il mondo, insieme alla sua compagna Dolly Paprika, alla ricerca dei più svariati e preziosi manufatti.

Le Strabilianti Imprese di Fantomius, ladro gentiluomo è una saga della Disney scritta e disegnata da Marco Gervasio ed è ambientata nella Paperopoli dei ruggenti e affascinanti primi anni del XX secolo. Questo secondo volume è il quinto numero della Disney Definitive Collection, che era stata inaugurata proprio con questa saga.

Nelle vicende di questo secondo volume ritroveremo i nostri due protagonisti, Fantomius, il ladro gentiluomo e Dolly Paprika, la sua inseparabile compagna di scorribande, che avevamo lasciato negli episodi del precedente albo. Come sempre li aiuterà Copernico Pitagorico, il loro fidato costruttore di attrezzature sofisticate per portare a termine le loro imprese.

Tra gli antagonisti, ci saranno ancora il commissario Pinko, comandante della polizia di Paperopoli, e l’investigatore Hercule Paperot, trasposizione fumettistica del celebre detective Hercule Poirot dei gialli di Agatha Christie. A questi si aggiungerà inaspettatamente un altro famosissimo investigatore con il suo aiutante, che non vogliamo svelare per non rovinarvi la sorpresa di scoprirlo.

Per chi non conoscesse la saga e volesse sapere chi sia Fantomius, ve lo presenteremo nel modo in cui l’autore Marco Gervasio lo introduce all’inizio di ogni storia. “Dietro l’identità di Lord Quackett, nobil papero inetto e pasticcione, si cela quella di Fantomius, famoso ladro gentiluomo, il cui Diario darà i natali a Paperinik”, mentre per chi volesse approfondirne la storia, potrà farlo consultando la recensione del volume precedente.

Le storie che troviamo in questo secondo volume de Le strabilianti imprese di Fantomius, ladro gentiluomo sono:

  • Silenzio in Sala (Topolino n° 2994 del 16 aprile 2013)
  • La maledizione del faraone (Topolino n° 3036 del 4 febbraio 2014)
  • L’ottava meraviglia del mondo (Topolino n° 3037 del 11 febbraio 2014)
  • Fantomius sulla neve (Topolino n° 3039 del 25 febbraio 2014)

Anche in questo volume, come nel precedente ma forse anche più, sono presenti moltissimi riferimenti sia letterari che cinematografici, e questa volta anche sportivi.

Infatti, come accade spesso nelle grandi saghe Disney di Topolino, c’è una fusione tra i personaggi disneyani e quelli reali, i cui nomi e il cui aspetto vengono parodizzati, “paperizzandoli” o “topolizzandoli”.

Nella saga vi sono numerosissimi omaggi cinematografici, soprattutto nel primo geniale episodio completamente muto e narrato mediante l’uso delle didascalie, come accadeva per i film prima dell’avvento del sonoro, che si chiama per l’appunto Silenzio in sala. Qui la citazione che viene subito in mente è quella alla recente pellicola muta e in bianco e nero di The Artist, ma è anche un amorevole omaggio a tutto il cinema muto dei primi vent’anni del XX secolo.

Infatti proprio durante una delle tante fughe di Fantomius incroceremo delle grandi stelle di Hollywood di quel periodo, come Stanlio & Ollio, il vampiro Nosferatu, il Fantasma dell’Opera interpretato da Lon Chaney, o i divi Gloria Swanson e Douglas Fairbanks, parodizzati in Gloria Squackson e Ducklas Fairbarks, o ancora attraverseremo i set di famosi film come, Spapertacus con Kirk Ducklas (nome parodizzato del peplum Spartacus con l’attore Kirk Douglas), Il cavaliere della valle affollata (il cui nome originale è “Il cavaliere della valle solitaria”) e altri ancora.

Anche la storia L’ottava meraviglia del mondo è un chiaro omaggio al film King Kong dei primi anni ’30, mentre la storia La maledizione del faraone è una citazione della saga La Mummia. Una simpatica curiosità, riguardo il gioco di citazioni, appare in un paio di vignette, dove si può leggere chiaramente il nome dello storico disegnatore dei paperi, Barks. Non vi diremo con precisione dove si trova, ma come indizio vi diciamo di cercare nella prima storia del volume.

Alcune storie si aprono con Lord Quackett che si cimenta in diversi sport, rivelandosi sempre un goffo combina guai, buono solo a crear disastri. Tra gli avversari che sfidano Lord Quackett nelle varie discipline sportive ci sono dei famosi atleti degli inizi del XX secolo, come lo schermidore italiano Nedo Nadi (Nedo Naduck) e il pilota automobilistico italiano Tazio Nuvolari, rinominato simpaticamente Temporali. Come era accaduto nel volume precedente per il tennista francese René Lacoste (Ducoste), inventore della marca d’abbigliamento con il coccodrillino.

Per quanto riguarda la veste grafica, ci troveremo ancora una volta immersi nella dolce e patinata atmosfera retrò della Belle Epoque, grazie anche alla colorazione del tutto unica che rende bene l’idea di una fotografia dei primi anni del XX secolo. Inoltre l’autore si spinge ancora oltre, rispetto al volume precedente, attraverso il disegno di ambientazioni, oggettistica e personaggi d’epoca sempre più complessi e affascinanti.

L’estro dell’autore è capace di “rompere” più volte la classica gabbia di vignette tipica di Topolino, con meravigliose splash page, come nel caso delle bellissime inquadrature della fuga del gorilla nella storia L’ottava meraviglia del mondo, o nelle ambientazioni innevate di Fantomius sulla neve, che conferiscono grande ariosità e bellezza ad ogni tavola. Mentre per quanto riguarda le vignette di Silenzio in Sala, queste hanno chiaramente un taglio che favorisce la gag sul modello dello slapstick, di gran moda in quegli anni. Infine, per quanto riguarda La maledizione del faraone, le inquadrature sono studiate per alimentare maggiormente l’alone di mistero suggerito anche dalla trama a tinte piuttosto scure.
Come si potrà notare, sia dal punto di vista estetico, sia dalla varietà a livello di trama, la saga, dopo aver creato una base solida da cui partire, si sta muovendo verso un gradino più elevato di complessità e profondità, sia attraverso imprese sempre più ardimentose e spettacolari, sia con nemici sempre più temibili da cui sfuggire (come quello misterioso di cui vi abbiamo accennato prima). Le premesse dopo questo secondo volume sono dunque ottime.

Infine una menzione speciale va fatta alla cura editoriale del volume, la copertina, come per il numero precedente è stata realizzata appositamente da Marco Gervasio e inoltre contiene numerosi bozzetti, sketch e studi delle storie presenti. E’ inoltre proposta una lunga intervista all’autore che parla per l’appunto della creazione di queste avventure, sui riferimenti delle sue storie e altre curiosità sul mondo in cui sono ambientate le storie di Fantomius.

L’invito che ci resta da farvi è di procurarvi assolutamente questo volume, come anche il precedente, ed immergervi in questo mondo paperinizzato in stile retrò, che vi trascinerà in misteriose avventure, scorribande pericolose ed esilaranti siparietti e gag, che vi regaleranno sicuramente qualche ora di spensierata e piacevole lettura.

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