Freccia Verde n. 1, il ritorno dell’Arciere di Smeraldo – Recensione

Pubblicato il 18 Febbraio 2016 alle 16:20

L’Arciere di Smeraldo torna in  proprio in questa nuova testata , accompagnato dalle due splendide fanciulle Batgirl e Black Canary.

Con il successo delle serie tv targate DC Comics, era giunto il momento di riproporre ai lettori le storie fumettistiche dei protagonisti nella loro consueta versione (per Flash e Arrow esiste una testata che segue l’andamento degli show televisivi, ma resta comunque una serie non collegata all’origine fumettistica dei personaggi). E così l’Arciere di Smeraldo torna in pista mostrando il perché sia un personaggio così tanto amato dal pubblico: una serie tutta da seguire con attenzione ed entusiasmo, perché pronta a “centrarci” in ogni momento!

Freccia Verde ( contiene Introduzione, Gli Uccelli Notturni – Parte 1 di 3)

Il team creativo composto da Percy e Zircher ci introduce il personaggio di Oliver Queen: andato via da Seattle (città sulla quale vigila) lo troviamo in viaggio con la sua fedele moto verso l’Alaska, in preda ad una crisi esistenziale. Attraverso bellissime riflessioni interne al personaggio, troviamo un eroe che in tutta la sua irruenza da giovane 25enne, dimostra di possedere comunque grande saggezza e responsabilità.

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Ed è proprio quando in un bar, nel mezzo di un flirt con la proprietaria, sembra cedere alla vecchia vita da playboy, che scopre veramente la sua identità e la sua vera ragione d’esistenza: la maschera ed il costume di Freccia Verde.

Scena orchestrata magistralmente dal team creativo, che permette ad Ollie di raggiungere la propria “epifania” proprio attraverso il salvataggio della proprietaria del bar da un pericoloso serial killer con la maschera da Clown. E’ giunto ora per Oliver il momento di tornare a Seattle, dove sua sorella Emiko (che i fan dello show televisivo conoscono come Thea) ha bisogno di lui.

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Le nuove avventure dell’eroe si svolgono dunque a Seattle (e non a Star City come visto nella serie), città che ora più che mai ha bisogno del proprio vigilante. Sulla città incombe infatti l’ombra di un misterioso omicida che, in modo disinvolto e senza dare nell’occhio, uccide le sue vittime come un uccello rapace caccia la sua preda: braccandoli dall’alto per poi lasciarli cadere. Come se non bastasse,  l’omicida è in qualche modo collegato alla Panopticon, azienda con la quale le Industrie Queen stanno collaborando. Quale piano hanno in mente? E soprattuto, come si comporteranno Oliver ed il suo fido collaboratore informatico Henry Fyff (controparte di Felicity Smoak ed unico, per ora, a supportare il nostro eroe), nei confronti di questa nuova minaccia?

 

freccia verde #1

I dialoghi di Percy, profondi e “cupi”, si sposano a meraviglia con la nuova interpretazione dell’Arciere data dalle tavole di Stewart, che riflettono l’idea data dalla serie tv (specialmente nelle prime stagioni) dell’eroe. Troviamo quindi un Oliver Queen sfrontato, forte, che al tempo stesso mostra saggezza e senso del dovere a discapito della giovane età. Genio e sgretolatezza uniti al coraggio, un mix perfetto per una serie che si mostra pronta a scoccare le sue miglior frecce numero dopo numero.

Voto: 8/10

BATGIRL (contiene Introduzione, Interferenza)

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La nuova super tecnologica Batgirl ci viene introdotta dal team creativo Stewart/Fletcher/Tarr e subito ci accorgiamo di uno stile simpatico, leggero e “spensierato”, più adatto probabilmente alle giovani lettrici (ma anche lettori!) teenagers, che ricorda l’impatto avuto con la serie animata delle Totally Spies, tanto amata in tv. Il taglio informatico e l’attenzione ai pericoli del web (o da esso derivanti) della nuova serie  si nota subito quando troviamo la nostra eroina in pericolo, intenta a sfuggire da una specie di gioco virtuale nella quale è stata intrappolata.

Nel proseguio delle avventure, oltre che continuare a vedere lo stile descritto in precedenza, ci confrontiamo subito i rapporti  che Barbara ha con le persone che le sono vicine: quello con la coinquilina Frankie (amichevole e confidenziale, come qualsiasi rapporto tra comuni studentesse e diverso rispetto al solito vigilante-quartier generale a cui siamo abituati) e quello con il padre, Jim Gordon. Anche se quest’ultimo veste i panni del nuovo Batman, vediamo che i dialoghi tra i due rimangono su un tono leggero, supportati a meraviglia dai splendidi disegni vellutati delle tavole della Tarr che sottolineano ancora una volta il taglio adolescenziale della serie

 

 

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Alla notizia della nuova doppia identità del padre, Barbara reagisce bene…ma come si evolverà il rapporto quando i due, nei rispettivi confronti, si troveranno faccia a faccia? Il “nuovo” Batman non va molto d’accordo con i vigilanti…

Voto: 7/10

Black Canary

Introduzione

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Le storie di Dinah Lance (e non Sara o Laurel come nello show) nei panni di  Black Canary sono inscenate dal team creativo Fletcher/Wu, che usa per le tavole una sorta di disegno stilizzato, semplice, con l’accentuato uso del rosso per lo sfondo. In questa introduzione Dinah ci viene presentata come una rock star, che non ha però perso l’abilità ad usare le arti marziali: quando si presentano dei problemi con altre band,  Dinah non esita a risolverli con una “simpatica” scazzottata e l’immancabile urlo sonico. La voce e la musica sono dunque elementi portati di questa nuova serie ed è proprio da qui che possono arrivare le prime minacce…davanti ad una locandina della band di Dinah, le “Black Canary”, due loschi figuri pronunciano parole che non promettono nulla di buono.

Voto: 6/10

Una nuova versione dei celebri eroi televisivi

Tralasciando la parte (che è sicuramente il cuore pulsante dell’albo) occupata da Freccia Verde, lo spazio dedicato a Batgirl e Black Canary funge da “esca” per introdurre ai nuovi lettori (e soprattutto lettrici) due figure che vediamo o che sono comunque collegati agli show televisivi DC che tanto successo hanno avuto. Il tono allegro e spensierato adatto a giovani adolescenti condiscono queste nuove avventure (sicuramente apprezzabili, ma che restano per lo più adatte ad un pubblico prettamente adolescenziale, o che vuole avere un impatto più “soft” rispetto al tipico fumetto) di una studentessa universitaria e di una spericolata rock star. Il tutto a cornice delle nuove avventure dell’Arciere di Smeraldo, che grazie a questo team creativo può ora finalmente fare il salto di qualità che l’eroe merita. Una testata da seguire per chi in passato, o grazie a Stephen Amell, ha imparato ad amare Oliver Queen.

 

 

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