Disney Definitive Collection vol.1 – Le strabilianti imprese di Fantomius, ladro gentiluomo vol.1 – Recensione

Pubblicato il 12 Febbraio 2016 alle 11:20

Avete mai sognato di poter rivivere i ruggenti anni della Belle Epoque? Tra ricevimenti in fastose ville in stile liberty, rombanti macchine dal design accattivante ed eleganti abiti raffinati e chic, il tutto in un mondo popolato interamente da paperi in pieno stile Disney? Se la risposta è sì, non potete assolutamente farvi sfuggire questo volume.

Le Strabilianti Imprese di Fantomius, ladro gentiluomo è una saga della Disney scritta e disegnata da Marco Gervasio ed è ambientata nella Paperopoli dei ruggenti e scintillanti anni ’20. Ha come protagonisti Fantomius, il ladro gentiluomo, Dolly Paprika, la sua inseparabile compagna di scorribande e Copernico Pitagorico, il loro fidato dispensatore della strampalata attrezzatura per le loro imprese.

Tra gli antagonisti, cioè i tutori della legge e che quindi a rigor di logica rappresentano il bene, ci sono invece il commissario Pinko, comandante della polizia di Paperopoli, e l’investigatore Hercule Paperot, trasposizione fumettistica del celebre detective Hercule Poirot dei gialli di Agatha Christie.

Ma innanzitutto facciamo un po’ di chiarezza sul personaggio di Fantomius, la sua storia e del motivo della sua importanza nelle vicende storiche del mondo Disney.

Il personaggio di Fantomius prende spunto da due icone criminali della letteratura francese, e cioè Fantomas, creato dagli scrittori parigini Pierre Souvestre e Marcel Allain, e dal ladro gentiluomo per antonomasia, Arsenio Lupin, creato dallo scrittore Maurice Leblanc.

Ma chi è quindi Fantomius? E’ l’identità segreta di Lord John Lamont Quackett, ricco papero gentiluomo, che di notte si dedica alla carriera di ladro. Sarà lui ad ispirare, attraverso i suoi diari in cui sono narrate le sue imprese, Paperino per diventare l’eroico papero mascherato che veglia su Paperopoli, Paperinik.

La vicenda è narrata nella storia Paperinik il Diabolico Vendicatore del lontano giugno del 1969 sui Topolino n° 706 e 707, nata dall’idea dell’allora caporadattrice Elisa Penna, dalla mente geniale di Guido Martina e dalla mano portentosa di Giovan Battista Carpi.

Da allora, e per oltre vent’anni, la figura di Fantomius sarà semplicemente un elemento di contorno, citata saltuariamente in alcune delle vicende di Paperinik. Sarà proprio l’autore romano Marco Gervasio, che si occuperà di questo bistrattato personaggio approfondendolo meglio, per far luce sul suo misterioso passato e incredibile storia.

La saga vera e propria de “Le strabilianti imprese di Fantomius, ladro gentiluomo”, che è raccolta in questo volume e nei seguenti, è stata preceduta da quattro storie autoconclusive, in cui sono stati introdotti i vari personaggi e l’ambientazione dell’intera futura saga. Queste storie, sempre sceneggiate e disegnate da Marco Gervasio, sono: Paperinik e l’ombra di Fantomius (Topolino n°2455), Paperinik e il tesoro di Dolly Paprika (Topolino n°2675), Paperinik e il segreto di Fantomius (Topolino n°2902) e Paperinik e il passato senza futuro (Topolino n°2933).

Fatto questo lungo, quanto doveroso preambolo, passiamo a raccontare un po’ cosa troveremo in questo bellissimo volume delle vicende del ladro gentiluomo Fantomius, con cui esordisce anche questa collana Disney Definitive Collection.

Tutte le vicende di Fantomius, come abbiamo detto, si collegano alla nascita di Paperinik di Guido Martina e Giovan Battista Carpi, e agli altri avvenimenti che a più riprese si narreranno delle sue imprese, incluse ovviamente le storie di Marco Gervasio che servivano da preambolo, e anche con alcuni piccoli riferimenti alle storie del grande Carl Barks e Don Rosa.

Sono i riferimenti da cui trae ispirazione il geniale autore romano, un’ulteriore peculiarità che dona preziosità a questa opera, come a tutta l’intera saga.

Molte sono le citazioni sia letterarie che cinematografiche, alcune le abbiamo già menzionate precedentemente che possiamo trovare in queste storie di Fantomius.

Le citazioni e gli omaggi ai film sono forse quelli più evidenti, come nel caso delle ambientazioni che si ispirano a Il Grande Gatsby, o The Artist o ancora a Match Point (in cui c’è un chiaro riferimento, anche scritto, nella splash page iniziale dell’ultima storia), o al film Titanic nella storia ambientata sulla nave da crociera e a Belfagor, omaggiato (e anche parodiato) con la storia Brutfagor.

Un’altra fonte d’ispirazione per il personaggio di Fantomius, oltre ai sopra citati, Fantomas e Arsenio Lupin, è sicuramente Diabolik delle sorelle Giussani, che in coppia con Dolly Paprika forma un duo molto simile a quello composto dal celebre criminale in tuta nera con Eva Kant, o ad un’altra celebre coppia di ladri, questa volta realmente esistiti, Bonnie e Clyde.

Il becco aristocratico socialmente riconosciuto del ladro “gentil papero”, Lord Quackett, è inoltre caratterizzato in una maniera molto simile al Bruce Wayne un po’ sbadato e perdigiorno che in realtà nasconde l’identità segreta di Batman. Infine il nome completo di Lord John Lamont Quackett, creato da Gervasio, è un chiaro riferimento al giustiziere mascherato noto come L’Uomo Ombra, protagonista di romanzi e serial radiofonici degli anni ’30il cui nome era appunto Lamont Cranston.

Le storie che troviamo in questo primo volume della Disney Definitive Collection sono:

  • Il Monte Rosa (Topolino n° 2972 del 13 novembre 2012)
  • L’evasione di Fantomius (Topolino n° 2973 del 20 novembre 2012)
  • Fantomius a bordo (Topolino n° 2974 del 27 novembre 2012)
  • Brutfagor (Topolino n° 2972 del 4 dicembre 2012)

 

A livello estetico tutte le storie si caratterizzano per una particolare scelta grafica che salta subito all’occhio del lettore. Infatti, rispetto alle comuni storie Disney che si trovano su qualsiasi numero di Topolino, queste hanno un differente colorazione, leggermente più opaca e desaturata che dona alle tavole un aspetto fotografico squisitamente retrò, per meglio immedesimarsi nell’epoca passata a cui si fa riferimento, che ricordiamo non è quella moderna, bensì degli anni ’20 dello scorso secolo.

Oltre al colore, i disegni sono il vero punto forte dell’intero volume. Il taglio delle vignette riesce abilmente a creare all’occorrenza sia la suspance che la gag divertente. In particolare le splash page e le vignette doppie dettano i tempi dell’azione sulle tavole delle storie con un effetto visivo spesso suggestivo e funzionale allo stesso tempo. Meravigliose inoltre anche le strampalate macchine costruite dall’avo di Archimede, Copernico Pitagorico

Ma forse quello che colpisce di più visivamente, è la deliziosa rappresentazione degli abiti e delle ambientazioni che sono stati perfettamente ricreati in chiave “paperizzata” dall’abile mano del bravissimo Marco Gervasio, il quale denota indubbiamente una profonda conoscenza, o comunque un’ottimo studio di documentazione, dell’atmosfera dei primi anni del XX secolo.

Dunque, non ci resta che invitarvi a procurarvi quanto prima una copia di questo bellissimo volume, disponibile in tutte le fumetterie (prima che esaurisca), e vi consigliamo anche di proseguire a leggere le nuove affascinanti storie che escono di volta in volta su Topolino.

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