Carcassonne – Recensione

Pubblicato il 10 Febbraio 2016 alle 08:00

Carcassonne, una pietra miliare dei giochi da tavolo, oggi vi viene spiegato su Mangaforever per introdurvi nel meraviglioso mondo dei German game.

Da 2 a 6 giocatori con la scatola base, fino a 8 con la BigBox, Carcassonne rappresenta un gioco ineludibile per gli appassionati del settore, ma, soprattutto, per i neofiti.

Oggi analizzeremo il gioco base.

Componenti:

  • 8 pedine seguaci in legno per colore
  • 72 tessere paesaggio
  • tabellone avanzamento punti vittoria (PV) e  contatori da 50 e 100 PV

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Il gioco.

Ha inizio con il posizionamento di una tessera iniziale al centro del tavolo. All’inizio di ogni turno, ciascun giocatore pesca una nuova tessera e la posiziona a fianco di quelle già presenti sul tavolo, facendo però sempre attenzione che le vari componenti del disegno proseguano senza brusche interruzioni.

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Il gioco, infatti, prevede vari elementi disegnati sulle tessere che rappresentano il mondo che stiamo andando a costruire: città/castelli, monasteri, strade e campi.

La tessera può essere collocata l’una nelle vicinanze dell’altra solo se gli elementi presenti in essa continuano con naturalezza quelli presenti in quelle attorno. Se, per esempio, abbiamo una tessera che mostra una strada, potremmo posizionare di fianco solo una tessera che prosegue quella strada, non certo un campo vuoto o un monastero.

A seconda delle strutture che vengono formate con le tessere, i giocatori riceveranno certi punti.

Innanzitutto una volta che posizioniamo una nuova tessera possiamo mettervi sopra un seguace, il quale, a seconda del luogo in cui viene posizionato, può divenire:

  • Cavaliere, nel caso si scelga un pezzo contenente una città (la pedina va posizionata in piedi)
  • Ladro, nel caso sia posizionato su una strada (in piedi)
  • Monaco, quando risiede (in piedi) sopra un monastero
  • Contadino, inserito su un pezzo libero verde (sdraiato) che viene definito campo

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E’ importante ricordarsi che su ogni campo, città, strada o monastero ci può essere un solo seguace, senza possibilità per gli altri giocatori di occupare quel territorio e ottenendone i PV. Le regole per ottenere PV sono le seguenti:

  • una volta “chiusa” una città con le tessere, il cavaliere viene rimosso e per ogni tessera contenente una parte della città costruita, si ottengono 2PV più 2PV per ogni simbolo scudo riportato su ciascuna tessera che compone la propria città.
  • Quando si chiude una strada e il percorso si esaurisce in una città, villaggio o altro, il ladro prende 1PV per ogni tratto di strada.
  • Quando tutti e 9 gli spazi attorno ad un monastero sono stati occupati da tessere, il monastero fornisce 9PV complessivi.

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Per il momento, sorvoliamo sui contadini che considereremo a fine partita. Ricordiamo, al fine di ponderare bene le scelte strategiche durante le partite, che tutti i seguaci, tranne i contadini, una volta concluso il loro scopo (finire la città, strada o monastero) tornano nella riserva del giocatore. Il contadino, sdraiato a terra, rimane sul campo e svolge la sua funzione solo a fine partita.

Ma state attenti! I contadini sono un elemento importantissimo del gioco, ma un loro abuso porta ad avere pochi seguaci da giocarsi durante i turni normali della partita,  perciò per ottimizzare i PV da ottenere e bene utilizzare variare i ruoli che assegnate alle vostre pedine.

Il gioco prosegue tra un tassello e l’altro fino ad esaurimento tessere, momento dopo il quale il gioco finisce. A questo punto, si considerano i “campi” che si sono creati durante la partita, delimitati da città e strade. Un contadino vale 3 PV per ogni città completa adiacente al campo; insomma, più grande è il campo, più punti si ottengono.

Ovviamente, il giocatore che ha totalizzato più punti vince. Per quanto riguarda città, strade o monasteri rimasti completi, i punti che se ne ricavano sono inferiori.

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Eccezione: una domanda che viene sempre fuori!

Talvolta si verifica il caso in cui due o più giocatori che hanno un cavaliere, un ladro o un contadino entrino in contatto. La regola generale vuole che non si possano posizionare due seguaci sullo stesso edificio, tuttavia è possibile che un giocatore, inserendo un pezzo, unisca due realtà precedentemente differenti in una unica posseduta da due giocatori diversi.

In quel caso, se il numero di seguaci è pari, i PV vengono ottenuti sia dal giocatore A che da quello B, ma nel caso avvenga un’unione che coinvolga due seguaci del giocatore A e uno del B, i PV vanno tutti al giocatore A. Tranquilli, questo tipo di evento è alquanto raro a meno che non vogliate costruire una megalopoli di proporzioni colossali.

Carcassonne

Considerazioni:

Valutare un titolo così classico non è certo impresa facile. Il gioco è adatto a chiunque e rappresenta un trampolino di lancio nel mondo dei giochi da tavolo senza grande fatica o dispendio di energie. Il gioco ha una durata inferiore all’ora e richiede un particolare impegno solo con dei veri e propri cultori del gioco, altrimenti, il divertimento segue turno dopo turno.

Sicuramente, dopo aver giocato a tanti giochi da tavolo più adrenalinici, Carcassonne mostra una scarsa competitività tra i partecipanti, ma questo può anche essere considerato un pregio, se si preferiscono i giochi in cui ciascuno ha modo di portare avanti le proprie costruzioni senza intralciare e venire intralciato dagli altri giocatori.

A dir la verità, poi, non è certo un gioco così pacifico: gli altri giocatori cercheranno sempre di mettervi i bastoni tra le ruote in qualche modo, inserendo le loro tessere in modo da impedirvi di chiudere una città o sbarrandovi il passo con una strada.

Saper scegliere se mettere un seguace o aspettare diventa un’abilità che si apprende con l’esperienza, perciò non preoccupatevi e godetevi la vostra partita al magnifico Carcassonne.

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